Toyota Rav4 Hybrid, l'anti diesel, test

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A due ruote e a trazione integrale senza albero di trasmissione: lo spazio per i passeggeri a bordo aumenta

di Lodovico Basalù

18.01.2016 00:24

  Alicante (Spagna) Eccoci qui a parlare di un sistema ibrido doc. O certificato, se preferite. E’ ovviamente quello della Toyota, un costruttore che ha venduto oltre un milione di vetture Full Hybrid in Europa dal 2000 ad oggi. In tutto sono oltre 8 milioni le vetture ibride consegnate dalla casa giapponese in tutto il mondo. E ben 6,5 sono i milioni di Toyota Rav-4 prodotte dal 1994 ad oggi, quando uscì la prima serie. Per poi lasciare spazio alla seconda serie ( nel 2000), alla terza (nel 2006) e alla quarta (nel 2013). E adesso arriva questo discreto restyling, rafforzato dalla presenza, che diventerà sempre più incombente, della versione Hybrid. Cominciamo dal concetto base di funzionamento, di fronte a due versioni, la 2wd e la 4wd. La prima dispone di un solo motore elettrico, che “aiuta” un 4 cilindri di 2.5 litri a ciclo Atkinson, la seconda di due motori elettrici, con il secondo piazzato dietro, che agisce sulle ruote posteriori, facendo della Rav-4 Hybrid una trazione integrale senza albero di trasmissione. Interessante, no? Anche perché lo spazio per i passeggeri a bordo aumenta, vista l’assenza del tunnel centrale. Ma analizziamo il funzionamento. Che in fase di decelerazione e durante la frenata vede i motori elettrici sincroni a magneti permanenti che agiscono come fossero generatori di potenza, recuperando l’energia cinetica e trasformandola in energia elettrica da fornire alla batteria.
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Guidando, si deve osservare attentamente l’originale strumento circolare di sinistra, che sembra un contagiri, ma che invece indica che tipo di guida si sta adottando e la potenza richiesta al motore termico, spingendo chi è al volante a stare nella zona “verde”. Allo scopo c’è anche un ulteriore indicatore della carica della batteria, per poter sfruttare al massimo i due motori elettrici o uno del caso della 2wd. Da dire che nella 4wd quello posteriore agisce sulle ruote in salita o nella condizioni di bassa aderenza, anche se la Rav-4 non è fatta per l’off road estremo. La potenza complessiva, pari a 197 CV, è dovuta alla regolazione del software. Potrebbe essere infatti superiore, considerando che nella 4wd i due motori elettrici erogano rispettivamente 105 e 50 kw, ovvero 143 CV e 68 CV e che quello termico di 2.5 litri a ciclo Atkinson ne sforna 155. Nella parte bassa della consolle ci sono dei tasti che azionano varie funzioni, come la “EV” , per una guida totalmente in elettrico, ma con una autonomia che è al massimo di 2,5 chilometri, senza superare i 50 km/h, anche se una volta analizzato il comportamento di chi è al volante, il sistema può attivarsi fino a una velocità di 70 km/h. La prima sensazione alla guida è stata più positiva con la 2wd, più leggera e reattiva, anche se i numeri parlano a favore della versione a trazione integrale, vista anche una capacità di traino di ben 1650 chili. In quanto ai consumi la casa dichiara fino a 20,4 km/litro per la 2wd e fino a 20 km/litro per la 4wd, secondo i cerchi da 17” o da 18”. In quanto al cambio automatico, oltre alla classica posizione “D”, ha anche una opzione sequenziale a 6 rapporti Shiftmatic, ma parliamo in pratica di una trasmissione una trasmissione a variazione continua e persino utilizzando la funzione “Sport”, con la parte superiore della strumentazione che diventa rossa, “l’effetto ciclomotore” è tangibile se si agisce troppo bruscamente sull’acceleratore. Dal punto di vista estetico fa la sua comparsa una nuova griglia trapezoidale anteriore, con un design affinato che in Toyota definiscono “più forte e dinamico”. I fari sono più sottili bi-led e la presa d’aria anteriore ampliata. La sensazione è quella di un’auto ben rifinita e ben costruita.
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Anche a livello di interni, con i sedili in pelle nell’allestimento Lounge. Interessante l’adozione del Panoramic View Monitor con vista a 360°. Il sistema supporta il guidatore nelle manovre, fornendo una visuale a 360° di tutto ciò che circonda il veicolo, visualizzando gli ostacoli che si trovano nel cosiddetto “angolo cieco”. Sborsando 1.800 euro in più si può avere il Il Toyota Safety Sense, che dispone, tra le altre cose, del Pre-Crash System (PCS), che rileva eventuali frenate da parte delle vetture che precedono. La strumentazione è completata da un display di 4”2 che raccoglie tutte le principali funzioni, compreso il computer di bordo, mentre il display centrale da 7” comprende il navigatore e molte altre funzioni di infotainement. Infine i listini di lancio: 25.500 euro (con motore diesel 2.0 litri da 143 CV fornito ora dalla Bmw) e 28.900 per la Hybrid 2wd Style. La più cara, optional esclusi, è la Rav-4 Hybrud 4wd Lounge, a 39.700 euro. Da segnalare che in molte regioni e comuni italiani, i possessori di una vettura ibrida possono usufruire dell’esenzione dal pagamento del bollo per 3 anni, del parcheggio gratuito sulle strisce blu, dell’accesso gratuito nella ZTL. In alcune regioni, invece, il bollo si paga, ma tenendo conto della potenza del solo motore termico (155 CV in questo caso) e non della potenza complessiva dell'auto. Per le flotte, è a listino anche la versione Business, che comprende anche il Navigatore Satellitare. Costa 29.500 euro nella versione diesel, 33.100 euro nella Hybrid 2WD e 36.150 nel caso della Rav-4 Hybrid 4WD.

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