Porsche 911 R, “manuale” da corsa

In un tempo in cui la performance di una supercar sia commisurata al numero di ammennicoli che che la corredano, Porsche fa un passo indietro e si concentra solo sul piacere di guida. Perché un cambio manuale val bene il divertimento

di Redazione

10.06.2016 11:28

C'è chi vanta tecnologie prese in prestito direttamente dalla Formula Uno, chi adotta sistemi di recupero dell'energia da far invidia all'Enterprise e poi c'è Porsche, per cui le auto vanno ancora guidate. Una guida onnicomprensiva, che lascia tutto (o quasi) nella mani di chi cinge il volante. Perché oggi si andrà pure più forte, ma in realtà si “manovra” di meno. Tanto c'è l'elettronica, tanto c'è “qualcosa” che si sostituisce all'uomo.

E allora il solo fatto di cambiare manualmente diventa una novità, in un panorama dominato da trasmissioni automatiche e palette dietro al volante. Perché se è vero che i piloti, almeno quelli veri, oramai il cambio manuale non sanno nemmeno cosa sia, c'è ancora chi ha bisogno di un coinvolgimento vero con l'auto. Un tipo di relazione che solo una trasmissione manuale ti può dare. Ecco perché in casa Porsche hanno pensato di realizzare un modello decisamente anti-convenzionale rispetto agli standard abituali. La Porsche 911 R non è semplicemente una variante manuale del modello GT3, di cui condivide il sei cilindri boxer di 4.0 litri e 500 cavalli di potenza.

Porsche 911 R, le immagini

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Porsche fa un passo indietro e si concentra sul piacere di guida. Perché un cambio manuale val bene il divertimento

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La 911 R, come tengono a sottolineare i tecnici tedeschi, è un'altra macchina. Il cambio manuale realizzato in collaborazione con ZF non è il noto 7 marce, ma un nuovo elemento a 6. Nuovo come denominazione, perché in realtà è stato realizzato “mixando” elementi di altre trasmissioni. Tutto il resto della componentistica si rifà ovviamente alla GT3, ma la taratura è stata declinata alle esigenze di un'auto dotata di cambio manuale. Un'auto che non ha nel tempo sul giro il suo obbiettivo primario, ma che invece punta tutto sul piacere di guida. Un piacere dettato dalla possibilità di adoperarsi nella doppietta in scalata o dal fatto di poter decidere quando e come sia il momento di cambiare marcia.

A dire il vero, nel passaggio alla modalità sport alcune cose cambiano e il punta tacco risulta così superfluo, perché all'elettronica non si può rinunciare mai. Però ciò non muta il divertimento, dato che le prestazioni messe a disposizione dalla 911 R parlano da sole. Oltre ai 500 cavalli di cui sopra, bisogna tenere conto pure dei 460 Nm di coppia motrice disponibile ad un regime di 6230 giri/min. Valori capaci di garantire un passaggio da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi e una velocità massima di 323 km/h. E poi la R pesa pur sempre 50 kg meno della GT3 RS, fermando l'ago della bilancia a quota 1370. Valore che rimane tale a patto che rinunciate all'aria condizionata, alla radio e al sistema d'infotainment. Che, nello specifico, non è quello che ha debuttato sulla nuova 911. I sedili a guscio non hanno la regolazione dello schienale, ma vantano la decorazione pied de poule, tipica delle Porsche del passato.

Ciò detto, è doveroso citare pure l'impianto frenante carbo-ceramico e l'asse posteriore sterzante. Tutto il resto lo fa appunto il piacere di guida. La 911 R si “maneggia” prima di tutto con il cuore e poi con la testa. La rapidità di inserimento in curva è fulminea e nei cambi di direzione la stabilità non è mai compromessa. Difficile metterla in crisi e poi il cambio manuale consente di assaporare il gusto delle auto da corsa del passato. Innesti secchi e decisi. Ecco perché la mano deve essere salda sulla leva e non ci devono essere incertezze. Una volta entrati nel mood, non rimpiangerete le palette dietro al volante. La frizione è granitica rispetto agli standard moderni, per cui meglio (se possibile) evitare le code. Nonostante il prezzo di 195.339 euro, i 991 esemplari di 911 R sono già stati tutti venduti.      

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