Smart Brabus, primo contatto: peperoncino rosso

Smart Brabus, primo contatto: peperoncino rosso

La versione sportiva della citycar tedesca è disponibile in tutte e tre le carrozzerie, con il 3 cilindri turbo da 109 CV

di Alessandro Vai

15.07.2016 ( Aggiornata il 15.07.2016 13:14 )

Quando si parla di brand stranieri, difficilmente l’Italia è il primo mercato. Auto sportive, di lusso e SUV sono appannaggio di Stati Uniti e Cina, mentre in Europa sono quasi sempre i tedeschi e gli inglesi a comandare. Ma, come in tutte le regole c’è una eccezione, quella della Smart. Per la biposto del Gruppo Daimler, infatti, l’Italia è al primo posto e lo è sempre stato sin dai primi anni della sua commercializzazione, con Roma in testa alle immatricolazioni. Di tutte le 480.000 auto vendute dal 1998, ben una su quattro è stata immatricolata nella Capitale. Del resto, le sue misure sono uniche e l’uso che ne viene fatto è quasi sempre “da battaglia”, soprattutto quando è ora di parcheggiare.

Ma dentro questo mare magnum di Smart che rimbalzano come yo-yo sul suolo dell’Urbe, c’è anche un piccolo gruppo di auto speciali che hanno qualcosa di diverso dalle altre. Sono le Smart Brabus, circa 1.600 a Roma e 5.000 in tutta Italia, a dimostrazione che le loro caratteristiche incontrano un gusto più trasversale, probabilmente anche di alcuni appassionati di una guida più dinamica. Rispetto alle Smart “lisce” sono più potenti, più veloci e più rifinite. Insomma, il non plus ultra della piccola biposto tedesca. Così, anche la terza generazione della Smart non poteva non rispettare la tradizione e quindi è arrivata la nuova Brabus, che come le altre è disponibile anche con le cinque porte.

L’abbiamo provata proprio nel suo terreno di caccia, a Roma, apprezzando ancora una volta il salto di qualità tra le due generazioni di citycar. Se il nuovo telaio si porta dietro qualche decina di chili in più, la sua maggiore larghezza rende la Smart una vera auto, comoda anche per due adulti di grossa corporatura. Inoltre, è molto più rigido del precedente, caratteristica che ha permesso di montare molle più morbide. Questo, insieme alle carreggiate più larghe, dà all’auto una ottima tenuta di strada, anche grazie all’assetto specifico Brabus e a una taratura dell’ESP dedicata, accompagnati da uno sterzo più diretto, con servoassistenza e rapporto di demoltiplicazione variabile.

La nuova Brabus non poteva nascere con presupposti migliori e finalmente ha anche un cambio automatico degno di questo nome. Il doppia frizione sei marce Twinamic, infatti, ha un nuovo software specifico per la Brabus che riduce i tempi di cambiata del 40%, un rapporto finale più corto e anche la funzione Race Start per passare da 0 a 100 km/h in 9,5 secondi. Al volante, nell’impietoso e impetuoso traffico romano, la Smart Brabus si conferma un’arma affilata, aggiungendo alle sue dimensioni ridotte un temperamento da piccola “arrabbiata” che le permette di scattare nel traffico e divincolarsi tra auto di ogni taglia.

In questi frangenti si apprezza il lavoro delle sospensioni, che pur sportive, hanno una risposta molto meno rigida di quelle della Smart di vecchia generazione.  Anche il cambio finalmente non fa più storcere il naso, mentre il piccolo tre cilindri sovralimentato frulla che è un piacere. Coppia e potenza dello 0.9 3 cilindri di origine Renault arrivano a 170 Nm e 109 CV e portano a una velocità massima di 165 km/h limitata elettronicamente, sulla ForTwo e libera sulla Forfour che raggiunge i 185 km/h.

Insomma, la Smart Forfour vuole essere l’anello di congiunzione tra la classica Fortwo e la Classe A, con un prezzo che parte da 19.900 euro per la due porte, da 23.250 euro per la Cabrio e da 20.650 euro per la ForFour. Per avere un tocco di classe, infine, c’è il pacchetto Xclusive (3.000 euro) che rende l’abitacolo un tripudio di pelle Nappa e la Forfour una piccola ammiraglia. 

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