Nissan Navara, a spasso tra le dune del deserto

Il Navara fila via sulle piste sabbiose piene di pietre filtrando tutte le asperità ed evitando ai passeggeri qualsiasi tipo di sobbalzo o strana vibrazione

di Alessandro Vai

31.10.2016 ( Aggiornata il 03.11.2016 17:46 )

Se non vi è mai capitato di guidare sulle dune non potete capire, come del resto non potevamo farlo noi. Se non vi è mai capitato, trovate il modo di colmare questa lacuna, perché se vi piace guidare allora farlo su una distesa di sabbia ondulata e con pendenze come quelle di una pista da sci è un'esperienza indimenticabile oltre a essere una libidine pura. L'occasione ci è stata fornita da Nissan, che ha scelto di portare il suo pick-up Navara in Marocco, nel deserto attorno alla cittadina di Errachidia, una specie di villaggio che sorge nel nulla e dove la povertà è palpabile. Tra nugoli di vecchie ma immortali Mercedes W123 e Sprinter altrettanto anziani caricati fin quasi a impennarsi, ci siamo destreggiati tra villaggi in cui asinelli allo stato brado di attraversavano la strada e oasi dove i cammelli ci guardavano annoiati.

Nissan Navara desert: foto

Nissan Navara desert: foto

Il pick-up giapponese in Marocco

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Per loro il deserto è la normalità, ma per noi no, sebbene il Navara ce la metta tutta per convincerci che quel mondo esterno così caldo e secco sia estraneo rispetto a noi. L'insonorizzazione è molto curata, sebbene il rumore del motore arrivi nettamente all'orecchio dei passeggeri; tuttavia il suo timbro è possente e raramente diventa fastidioso. Poi ci sono le sospensioni che devono al ponte posteriore multi-link un comfort sconosciuto al resto del mondo dei pick-up che si affidano a balestre o ponti rigidi. Il Navara fila via sulle piste sabbiose piene di pietre filtrando tutte le asperità ed evitando ai passeggeri qualsiasi tipo di sobbalzo o strana vibrazione. Può sembrare retorico ma per capire che ci si trova su un pick-up bisogna guardare il cassone nello specchietto o, se si hanno le natiche fini, sentire la leggerezza del posteriore quando non ci sono carichi.

Ma a questo confort degno di un crossover molto stradale, si aggiungono capacità fuoristradistiche ti tutto rispetto. Ovviamente su un mezzo lungo più di 5 metri l'angolo di dosso può rappresentare un problema ma a parte quello il Navara non ha timori reverenziali, visto che oltre alle quattro ruote motrici “vere” ci sono anche le marce ridotte - cambio automatico a 7 rapporti con convertitore di coppia - e un bel differenziale autobloccante al posteriore. Il motore, invece, non ha certo problemi di “fiato” con i 450 Nm di coppia massima generati dalle due turbine in serie che gettano aria nei 4 cilindri da 2,3 litri complessivi. Va subito precisato che la risposta non è sportiva e che la trasmissione ha un certo trascinamento, ma i 180 km/h di velocità massima e lo scatto da fermo in poco più di 10 secondi sono dati assolutamente veritieri.

Sulle dune si va molto più piano, al massimo a 60-70 km/h, ma è innegabili che sembrino molti di più come imprescindibile è la concentrazione necessaria a procedere sulla coltre ondulata di sabbia. La parola d'ordine è galleggiare mentre la regolazione indispensabile è quella degli pneumatici che vanno sgonfiati fino a 1 bar. Poi bisogna scordarsi il pedale del freno e dosare solo quello del gas, sempre meglio un po' di più che di meno, perché rallentare vuol dire scavare solchi sulla sabbia che facilmente diventano trappole dalle quali non si riesce più a uscire. Quanto alle fermate, a volte necessarie per far passare magari una cordata di cammelli, è altamente consigliabile effettuarle in discesa, perché da fermo in salita su una duna di sabbia è roba da esperti di Dakar e nemmeno da tutti. Facile no?

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