Mustang Shelby GT350R, il piacere negato: prova in pista

Abbiamo provato la più potente Ford aspirata di sempre, pensata per strada e pista assieme. Colpisce per guida, prestazioni e sound, ma non sarà importata

di Maurizio Voltini

10.09.2017 14:11

Oltre ad essere prodotta in edizione limitata, non sarà mai importata in Italia: ma quando ti propongono di guidare un "ferro" del genere non è possibile dire di no a cuor leggero. E noi infatti abbiamo acconsentito: parliamo della Shelby GT350R, la Ford Mustang modificata dal reparto sportivo della Casa americana (alla quale Carroll Shelby sta un po' come Carlo Abarth alla Fiat) in modo da assecondare le esigenze dei sunday-racer. Dove per "pilota della domenica" non si intende certo uno che prende il volante solo una volta ogni tanto, ma quegli appassionati che non disdegnano di fare una puntata in pista arrivandoci con la stessa macchina targata. 

Cosa è stato fatto nello specifico per rendere questa Shelby GT350R la Mustang più "pronto corsa" che abbia mai calcato le strade americane? Similmente a quanto venne già fatto nel 1965 con la prima GT350, si è puntato non solo al potenziamento del motore, ma anche al miglioramento dell'assetto e dell'aerodinamica, nonché all'alleggerimento. Perseguiti con ben pochi compromessi se non quello di lasciarla "road legal". 

Mustang Shelby GT350R: foto

Mustang Shelby GT350R: foto

Abbiamo provato sulla pista di Vairano la Mustang in edizione limitata non destinata al mercato italiano, equipaggiata con il motore aspirato più potente mai prodotto da Ford, il 5.2 V8 da 526 cv e 582 Nm. Nonostante il peso di ben 1658 kg la Shelby si è dimostrata agile e capace di prestazioni da supercar: per scattare da 0 a 100 km/h bastano 4"2.  

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Così il 5.2 V8 qui montato è l'aspirato più potente mai prodotto da Ford (oltre ad essere il primo con albero motore a 180°): dai 5.163 cc sono stati estratti 526 cv (a ben 7500 rpm) nonché 582 Nm (a 4.750 rpm) grazie a particolari scelte tra distribuzione, aspirazione e scarico, oltre all'adozione di radiatore dell'olio. Il tutto accoppiato a un cambio manuale a sei rapporti che permette di godere appieno della coppia motrice anche grazie al differenziale tipo Torsen

Per migliorare il rapporto peso-potenza agendo sull'altro piatto della bilancia, è stato inoltre rimosso tutto quanto non serviva a vantaggio della velocità (ora solo optional): dunque aria condizionata, impianto stereo, sedili posteriori (ma quelli anteriori sono Recaro) e pure kit riparazione gomme. Anche la marmitta è stata semplificata, cosa che è andata a vantaggio della tonalità di scarico. Così sono stati risparmiati una sessantina di kg

Pensate sia per la leggerezza che per la guidabilità, sono le ruote in fibra di carbonio da 19" che fanno guadagnare 6 kg e vengono gommate con Michelin Pilot Sport Cup 2 da 305/30 davanti e 315/30 dietro. Al tutto si aggiungono sospensioni appositamente tarate e montate su snodi sferici, oltre ai freni compositi in acciaio da 394 mm forniti dalla Brembo

Sul fronte aerodinamico, gli estrattori sul cofano sono stati studiati sia per estrarre il calore sia per ridurre la portanza, come pure tanti altri elementi tra passaruota, minigonne e diffusore sono ottimizzati ai fini della downforce. Oltre naturalmente allo splitter anteriore e alla nuova ala posteriore in carbonio, studiati più in ottica racing che stradale, oltre che per spostare il baricentro aerodinamico all'indietro. 

Il tutto si è tradotto in un comportamento incredibilmente agile considerate le dimensioni generali e il passo di questo "mostro" da 1658 kg. Naturalmente una gran parte del lavoro lo svolge il V8 che già appena acceso convertirebbe chiunque alla passione automobilistica a stelle-e-striscie. Il fatto è che il rombo rauco diventa ancor più feroce avvicinandosi alla soglia del limitatore, appena oltre gli 8000 giri. Perché è vero che l'enorme coppia ti permette di fare le curve sportivamente anche con una marcia più alta del necessario, ma quando sfrutti davvero tutto il potenziale, ti vengono brividi di piacere in tutto il corpo

E ti viene da chiedere cosa ti possa spingere verso auto da quasi il doppio del costo (è stato valutato potrebbe essere venduta a 60mila euro, se importata) con tutto questo ben di dio propulsivo. Anche perché ormai non vale più l'obiezione di qualche anno fa (anzi, ormai parecchi) che l'assetto delle macchine americane non sia all'altezza.

In questo caso la precisione è irreprensibile e finalizza con il giusto feeling un ottimo bilanciamento tra avantreno e retrotreno, nonostante il motore anteriore. Pure gli scuotimenti sono limitatissimi e le reazioni ai vari input dati col volante o con l'acceleratore (ma anche con i freni) non si fanno proprio attendere. Insomma, il piacere di guida offerto dalla Shelby GT350R è non solo estremo per via delle prestazioni (non dichiarate perché pare "faccia brutto" in Usa, ma si parla di zero-cento in 4"2 e velocità massima limitata a 280 km/h) ma è veramente a tutto tondo, dalla spinta sulla schiena al feeling di guida, senza dimenticare la sinfonia del V8. 

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