Volkswagen T-Cross, la nostra prova in anteprima

Volkswagen T-Cross, la nostra prova in anteprima

Il crossover di Wolfsburg si scopre in parte, ma si fa conoscere meglio. Pianale MQB in versione A0 e uno spazio a bordo ampiamente configurabile 

di Cesare Cappa

06.07.2018 17:53

Non ha ancora indossato l’abito da cerimonia, ma ci ha concesso un primo ballo. La nuova Volkswagen T-Cross sonda il terreno per il prossimo debutto in società. Una vettura che arriverà ufficialmente sul mercato soltanto il prossimo anno, ma che abbiamo avuto l’occasione di saggiare in anteprima.

Molte informazioni sono note, così come la tecnologia che la distingue. Infatti l’auto viene realizzata sul pianale modulare MQB A0, lo stesso da cui deriva la Polo. Una piattaforma pensata per le sole trazioni anteriori. Ecco perché la definizione di Crossover è più calzante di quella di Suv. Nomenclature a parte, ci sono alcune quote che si differenziano dalla cugina più bassa. Un divario davvero esiguo alla fine dei conti, che però muta le carte in tavole dal punto di vista stilistico. Un’auto che in qualche modo, forse anche per affinità, è più incline al disegno offerto da Tiguan e pure dalla più grande Touareg.

Volkswagen T-Cross: chiamatela Crossover

Volkswagen T-Cross: chiamatela Crossover

Un piccolo assaggio della nuova compatta di Wolfsburg. Un primo passaggio in attesa che venga presentata ufficialmente al grande pubblico

Guarda la gallery

Una design sostanzialmente sobrio che non cattura per la linea, piuttosto rassicura. Di fatto in poco più di 4 metri (4,107 il valore ufficiale) sono contemplati tutti quei diktat tipici dell’auto da famiglia. Lo spazio c’è, si vede e si tocca, ma è comunque dimensionato secondo le specifiche di una vettura che si piazza all’interno del segmento B.

Interessanti le diverse soluzioni di “gestione” dei sedili, che consentono di modificare la volumetria interna secondo le proprie esigenze. Sarà disponibile come optional il sedile anteriore completamente reclinabile (in avanti). Ciò garantisce la possibilità di caricare oggetti relativamente lunghi, come ad esempio una tavola da surf. La seduta posteriore può scorrere a livello longitudinale, così che lo spazio del bagagliaio in configurazione 5 posti possa variare da 385 a 455 litri.

A vantaggio dei passeggeri nelle retrovie ci sono poi due prese Usb (ce ne sono due pure davanti). Una rarità in questo segmento di mercato. La scenografia della plancia è molto simile a quella di Polo. Un commento sulle plastiche non è possibile, avendo preso contatto con un modello di pre-serie, quindi con specifiche (anche di materiali) non ancora definitive. Nuova la forma e la grafica del volante, che si differenzia da quello di Polo e delle altre Volkswagen. Gli allestimenti più ricchi potranno contare sul quadro strumenti digitale (Active Info Display) dotato di sistema di infotainment con touchscreen da 8".

La posizione di guida rialzata non muta la percezione della strada, ossia non si vive la T-Cross come una vettura con il baricentro altro. E il fatto che la banca organi sia condivisa con i cugini di Seat, non la rende la versione tedesca di Arona, anche perché vanta una seduta di guida ancora più alta. Ovvio che alla voce gamma motori le conformità siano invece palesi.

La famiglia di unità a benzina di T-Cross, tutte dotate di filtro anti-particolato, si articola in questa maniera: propulsori 1.0 TSI con potenze di 95 cv (solo cambio manuale) e 115 cv (manuale e automatico), oltre al 1.5 TSI da 110 kW/150 cv. Il propulsore Turbodiesel TDI di 1,6 litri sviluppa invece una potenza di 70 kW/95 cv. Quest’ultima è stata la motorizzazione protagonista di questa prima presa di contatto, equipaggiata con il cambio doppia frizione DSG a 7 marce, dotato del sistema di veleggiamento che disaccoppia la trasmissione dal motore in particolare condizioni di marcia.

Di fatto la prime impressioni di guida circa la nuova T-Cross non sono molto diverse da quelle che si potrebbero avere a bordo di Polo. Il comfort prima di tutto e la garanzia che pur essendo piccola in realtà è grande. Non si tratta tanto di una considerazione di volumetria, quanto di tecnologia che la correda.

Il Crossover Volkswagen porta in dote il Lane Assist (non disponibile su Polo) e può essere corredato di tutta una suite di dispositivi di sicurezza al pari della migliore concorrenza. Comunque nella guida di tutti i giorni non ci sono particolari appunti negativi che balzano all’occhio di chi si trova al volante. Quanto a gamma e prezzi è davvero ancora troppo presto per poterne parlare, in previsione del fatto che sino al 2019 la vettura non sarà commercializzata.

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese