BMW M3, 6 generazioni a confronto nelle prove di Auto

BMW M3, 6 generazioni a confronto nelle prove di Auto
Per capire meglio il salto compiuto dalla M3/M4, abbiamo rispolverato i rilevamenti di tutte le M3 dal 1990 ai giorni nostri

di Redazione

08.09.2014 ( Aggiornata il 08.09.2014 15:08 )

Era la primavera del 1990 quando la prima BMW M3 varcò i cancelli della nostra redazione per una prova completa strumentale. Si trattava dell’ultima evoluzione del primo modello siglato E30, la 2.5 Sport Evolution. Quella squadrata, con motore aspirato a 4 cilindri e il cambio con la prima in basso a sinistra, il modello da cui tutto è partito. Nera, con profili rossi e l’ala posteriore con nolder regolabile in tre posizioni, battezzate peraltro con nomi di circuiti che rispecchiavano le caratteristiche del settaggio aerodinamico: Monza per l’alta velocità, Nürburgring per la massima deportanza, più una posizione normale. Dopo di lei, ovviamente non ne è più scappata una dal nostro Centro Prove: arrivarono le due versioni su base E36, con il 6 cilindri aspirato prima in variante 3.0 (aprile 1993), poi 3.2 (marzo 1996); cinque anni dopo (marzo 2001) fu la volta della E46, l’ultima a montare il 6 cilindri aspirato, mentre nell’ottobre del 2007 arrivò la rivoluzione con la E92, quella con il V8 4.0 aspirato. Senza contare tutte le varianti di M3 provate, fra Cabrio, berlina, cambi SMG (quello robotizzato dalla E36 in poi) e DKG (il doppia frizione dalla E92 in su). Insomma, noi di Auto crediamo di poter vantare un’archivio, in materia di BMW M3, quasi senza pari. Grazie al quale, oggi che in redazione è arrivata la M4, possiamo divertirci a creare una cronostoria delle sei generazioni di questo iconico modello sia sulla base dei dati tecnici, ma soprattutto sui nostri rilevamenti strumentali. Se partiamo dalla tecnica, abbiamo già ben delineato un quadro dell’evoluzione automobilistica degli ultimi trent’anni. Fra la prima e l’ultima M3 ci ballano più di 30 cm in lunghezza, 20 in larghezza, 25 di passo e appena 1 in altezza. Come dire, due vetture appartenenti a segmenti diversi.
I miglioramenti tecnici della BMW M3 dalla prima all’ultima generazione
L’aumento delle dimensioni di carrozzeria, oltre all’arricchimento delle dotazioni di sicurezza e di confort, ha comportato un notevole aumento di peso, nella fattispecie della M3 di quasi 400 chili a sfavore dell’ultimo modello benché sia costruita con materiali che, trent’anni fa, manco esistevano o quasi. Nel susseguirsi delle varie generazioni è interessante notare  come la potenza e la coppia dei propulsori sia aumentata in maniera graduale e progressiva. Poi sono successe due cose interessanti: con la E92, per via dell’ingresso del V8 4.0 al posto del 6 cilindri 3.0, la potenza è schizzata paurosamente verso l’alto (da 343 a 420 cv). Mentre ora, nonostante l’avvento di un motore più piccolo, nuovamente 3 litri e 6 cilindri, a fare l’impennata è stata la coppia: da 400 a 550 Nm, naturalmente per via della sovralimentazione. Se invece andiamo ad analizzare le prestazioni rilevate, il primo valore che balza all’occhio è quello relativo al consumo. Abbiamo scelto di utilizzare, come valore di riferimento, il ciclo urbano. Perché è quello in cui i costruttori sono riusciti a compiere i più grossi passi avanti con soluzioni mirate al superamento dei cicli di omologazione. E il caso della M4 rispecchia in pieno quello che sta succedendo oggi con i propulsori a iniezione diretta sovralimentati. Se fino all’avvento del nuovo modello la M3 ha sempre viaggiato a cavallo dei 7 km/litro, oggi è in grado di coprirne 9,3 a fronte di una maggior potenza e di un peso superiore.
Le prestazioni effettive rilevate della BMW M3 dalla prima all’ultima generazione
Dov’è il trucco? Motori super-efficienti ai bassi carichi, dispositivi start/stop e logiche dei cambi automatici votate al risparmio. Poi, se vai a vedere il consumo al limite, i conti tornano alla normalità: più sono i cavalli, più quando li spremi chiedono da bere. Difatti, a tavoletta la M4 copre 2,678 km/litro, esattamente come la V8 4.0 di simil potenza, mentre le meno esose versioni a 6 cilindri erano plafonate attorno ai 3,2/3,4 km con un litro. Un confronto diretto in termini di velocità massima è invece difficile farlo, per via delle limitazione a 250 km/h di alcune versioni e la possibilità, oggi, di spostarlo a 280. Difatti la M4 è volata a ben 287,9 km/h, ma già la vecchia 2.5 Sport Evolution non se la passava  male a 247,4. Una misura, però, la possiamo fornire con l’accelerazione e questa è strettamente correlata alla potenza dei propulsori, tant’è che il muro dei 5 secondi sullo 0-100 è stato sgretolato proprio a partire dalla V8 4.0 da 420 cv. Comunque, fra la prima e l’ultima M3, il dato che rende meglio l’idea è la velocità d’uscita dal km da fermo: 194,6 km/h la M3 4 cilindri a fronte dei 242,3 orari della M4! Ma a fare più impressione, se guardiamo alla sicurezza, è la frenata. E qui il merito va sia ad impianti più performanti, ma anche al progresso dei pneumatici. Fatto sta che la prima M3, da 100 km/h, si fermava in 40,2 metri e quella attuale in 33,3. Se ci pensate bene è quasi la lunghezza di un camion. E vuol dire tamponare oppure no...

BMW M3

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