Volvo XC90, il suv che ama la razionalità

Volvo XC90, il suv che ama la razionalità
Tutto è piacevolmente minimalista: dal design esterno e interno alla scelta dell’unico motore, il 2.0 benzina e diesel

di Redazione

20.07.2015 ( Aggiornata il 20.07.2015 06:48 )

La Volvo XC90 sarebbe piaciuta a Steve Jobs. E non soltanto perché per comandare le funzioni dell’auto c’è un display touch al centro della plancia che ricorda un iPad. Ma soprattutto perché il nuovo Suv Volvo è stato pensato e costruito seguendo un principio ispiratore analogo alla linea-guida dei prodotti Apple: “less is more”, che potremmo tradurlo liberamente con “meno c’è, meglio è”. “Per abitudine - spiega Peter Mertens, capo del settore ricerca e sviluppo - nel mondo delle auto si è portati ad infarcire di comandi l’interno delle automobili perché c’è questa convinzione che più pulsanti ci sono, più l’auto appare ricca e viene assimilata al segmento delle vetture premium, quelle di lusso. Noi ragioniamo al contrario: meno comandi ci sono, meglio è. Perché significa maggior semplicità. E più sicurezza. A bordo bisogna concentrarsi sulla guida, godere della musica, stare comodi e sentirsi a proprio agio e sicuri. Non bisogna distrarsi per cercare continuamente un pulsante fra tanti altri bottoni per attivare una funzione. Per questo nella XC90 uno dei nostri punti fermi in fase di progetto è stato quello di mettere a punto soluzioni intelligenti per interagire col veicolo. In modo semplice”. In effetti, se ci guardate bene, la plancia della XC90 è incredibilmente... spoglia di pulsanti.
Volvo XC90 e Sensus
C’è una sola fila di tasti fisici davanti alla leva del cambio, con gli sbrinavetri, il pulsante dell’hazard e l’avanzamento veloce della sintonia radio. Tutto il resto è demandato al grande display touch e all’interfaccia Sensus che vi abbiamo descritto a parte. È da lì che si gestiscono tutte le funzioni dell’auto. Compresa la possibilità di regolare dallo schermo il sedile del passeggero. “Uno dei nostri obiettivi - spiega Thomas Muller, responsabile della parte elettronica e multimediale - era arrivare a compiere funzioni con il minimo numero di gesti: per lanciare una telefonata bastano due click”. Questa semplicità si sposa bene con il design minimalista della XC90, che segna un ritorno alle linee essenziali e più rotonde del passato dopo l’epoca delle forme a cuneo e degli spigoli. Una semplicità che si ritrova anche a livello progettuale: la XC90 ha praticamente un solo motore, sia benzina che diesel: 4 cilindri 2 litri. Le diverse versioni, dai 190 cv del D4 (diesel) ai 320 cv del T6 (benzina) sono ottenute con mappature diverse della centralina e del turbo. L’adozione del 4 cilindri è anche responsabile della eccellente tenuta di strada di questo grosso Suv, che nonostante la mole e le dimensioni extralarge (495 cm per quasi 23 quintali) ha una maneggevolezza insospettabile. La scelta di un motore così compatto ha consentito di adottare una sospensione anteriore a doppio braccio oscillante rinunciando al classico schema McPherson; questo permette di ridurre la migrazione del centro di rollìo; perciò in curva la ruota anteriore recupera camber e annulla il tipico sottosterzo in inserimento di curva tipico di molte trazioni anteriori.

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