Dalla Jeep Willys alla Lamborghini Urus passando per la Range Rover: l'evoluzione della specie in 12 modelli

Sport utility: la storia del Suv in 12 modelli

Gli sport utility vehicles sono il maggior fenomeno automobilistico globale del nuovo millennio. E se in Europa i Suv rappresentano la fetta più golosa del mercato, in Cina nel solo 2016 sono stati venduti 9,2 milioni circa di crossover. 

Numerose le Case automobilistiche che si arrogano la parternità del primo Suv. Acronimo che in Italia ha iniziato a circolare sul finire degli anni ‘90: prima di parlava di fuoristrada o più genericamente (e impropriamente) di Jeep. A dimostrazione di quanto il marchio statunitense abbia contribuito alla diffusione del concetto di guida off-road nel mondo. Anche grazie alla Seconda Guerra Mondiale: come noto le prime Jeep arrivarono in Europa al seguito delle truppe statunitensi. E la nostra storia del Suv inizia proprio dalla Wyllis. 

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Nel mese di luglio 1940 le Forze Armate americane informarono  le case automobilistiche di essere alla ricerca di un "veicolo leggero da ricognizione" che potesse prendere il posto delle motociclette. Le specifiche richieste dall’esercito prevedevano un peso inferiore ai 600 kg, dimensioni contenute e trazione integrale. Delmar G. Roos, vicepresidente di Willys-Overland, progettò il prototipo Willys Quad, che venne presentato nel 1940 e approvato. Nacque così la Willys MA, che il mondo intero conobbe come Jeep. Sull’origine del nome ci sono due versioni: potrebbe derivare dalla sigla "GP", che nel gergo militare era l'abbreviazione di "General Purpose". Altri sostengono invece che il veicolo prendesse il nome da "Eugene the Jeep", un noto personaggio dei fumetti di Braccio di Ferro. Qualunque sia la sua vera origine, la parola Jeep è entrata prima nel vocabolario americano, e poi in quello internazionale.

Terminato il conflitto, nel 1945, venne prodotto il modello CJ-2A, il primo veicolo Jeep destinato ad un impiego civile. Venne dotato di portellone posteriore, ruota di scorta montata lateralmente, fari di maggiori dimensioni, tappo del serbatoio esterno e di molti altri accessori che non erano presenti sulla precedente versione militare. E’ la prima pietra miliare della lunga strada verso i moderni Suv.

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Land Rover

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Pochi anni dopo, era il 1948, debuttò al Salone di Amsterdam un modello destinato a fare non solo la storia dell'off-road ma dell'auto in generale: Land Rover, il fuoristrada britannico prodotto in oltre 2 milioni di esemplari. Il nome Defender risale al 1990, prima si parlava semplicemente di Land Rover, coniato nel 1947 da Spencer Wilks, direttore della Rover Car Company, mentre stava guidando sull’isola di Islay. La produzione della Serie I iniziò nel 1948: equipaggiata con un motore benzina 1.6 da 50 Cv, era esteticamente caratterizzata dall'inconfondibile design robusto e squadrato. Che avrebbe resistito per quasi 70 anni: l’ultima Land Rover Defender è stata costruita nel gennaio 2016.

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Toyota Land Cruiser

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Land Rover in Europa, Land Cruiser in Asia. Partendo dalla Toyota Jeep BJ del 1951, il marchio giapponese realizzò "l'incrociatore terrestre", che entrò in commercio nel ‘55. Al pari della Willys anche Land Cruiser nacque per esigenze militari: nel ‘50 il Giappone era sotto l’influenza statunitense e quando scoppiò la guerra in Corea gli americani chiesero ai costruttori nipponici di presentare un progetto di veicolo fuoristrada.

Toyota progettò inizialmente la BJ, equipaggiata con un motore 6 cilindri di 3.4 litri, mentre il nome Land Cruiser venne introdotto nel ‘54, dopo un’accusa da parte di Jeep di violazione di copyright. Nel ‘55 la seconda serie, progettata (anche) per uso civile e caratterizzata da interni meno spartani. Land Cruiser è uno dei modelli più longevi nella storia dell’automobilismo e l’ultima generazione è stata presentata al Salone di Francoforte 2017. 

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Nissan Patrol

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Contemporaneamente Nissan progettava il Patrol, il cui nome “pattuglia”, indica le origini militari del mezzo. Commercializzato nelle versioni 4W60 e 4W70, entrambe equipaggiate con motore 6 cilindri 3.6 litri da 85 cv. 

Un modello tanto longevo quanto di successo, tanto da meritarsi il soprannome di “hero of all terrain” e di entrare nel Guinness dei primati per aver spinto un aereo da cargo da 170 tonnellate e per aver scalato una duna di 100 metri in soli 4,9 secondi. 

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Fiat Campagnola e Alfa Matta

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Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna ma anche Italia. All’inizio degli anni ‘50 il Ministero della difesa indisse un bando per la realizzazione di un fuoristrada leggero. Risposero Fiat e Alfa Romeo: il marchio di Torino con la AR51, successivamente chiamato Campagnola, la Casa del Portello la 1900M. La gara fu vinta da Fiat, che oltre alla versione per uso militare commercializzò anche la Campagnola per uso civile, prodotta fino al 1987.

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Range Rover

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Il primo fuoristrada europeo che può fregiarsi del titolo di Suv è il Range Rover, che debuttò nel 1970 in seguito a una lunga gestazione. Da anni infatti i padri della Land Rover pensavano a una vettura stradale capace di coniugare indubbie doti offroad a comfort e interni di lusso. La prima serie era disponibile solamente in versione a tre porte con cambio manuale a quattro marce, motore V8 e trazione integrale permanente. 

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Jeep Cherokee

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Altra pietra miliare è Jeep Cherokee, modello risalente al 1974 che andò ad affiancare la lussuosa Wagoneer. Pensato per un pubblico più giovane era stato costruito per il mercato dei veicoli ricreativi che era in continua espansione. Presentava griglia anteriore Gladiator e offriva diverse combinazioni di colori carrozzeria e possibilità di personalizzazione. 

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Suzuki Jimny

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Sempre agli anni ‘70 risale un precursore di quelli che oggi definiamo Suv compatti: Suzuki Jimny.  Prodotto dal 1970, il primo Jimny era dotato di un sistema di sospensioni a balestra e ruote da 16 pollici, dimostrando per la prima volta come un'auto compatta potesse esprimere doti da vero 4x4. 
  
Nel 1972 debuttò la seconda serie LJ20, passando da un motore raffreddato ad aria a uno raffreddato ad acqua, nonché un angolo di attacco di 35° per superare anche gli ostacoli più impegnativi. 

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Mercedes Classe M

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Saltiamo agli anni ‘90 con Mercedes Classe M, il primo premium Suv nell’accezione contemporanea del termine. Il marchio di Stoccarda produceva l’avventurosa Classe G fin dagli anni ‘70 ma è con la W163 che fa il salto di qualità nel mondo sport utility, evolvendo i concetti di lusso e capacità off-road già espressi di Range Rover e Cherokee. 

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Porsche Cayenne

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Anno 2003, Porsche rompe gli schemi e sfata un tabù con la prima Cayenne. Diventando il primo marchio sportivo a produrre uno sport utility. E replicando alle critiche dei puristi con vendite eccezionali che hanno non poco contribuito a risollevare le sorti del marchio di Zuffenhausen. 

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Lamborghini Urus

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Nel 2017 praticamente tutte le case automobilistiche al mondo hanno almeno un Suv in gamma, da Maserati a Bentley. Ormai solo Ferrari, McLaren e Aston Martin resistono alla tentazione e mentre Rolls-Royce sta terminando i test della Cullinan, Lamborghini si appresta a lanciare la versione di serie dell’Urus, la prima supercar del mondo sport utility. Creando il segmento sei Super SUV.

Dalla Jeep Willys alla Lamborghini Urus passando per la Range Rover: l'evoluzione della specie in 12 modelli