I 50 anni di “Bullitt” e la sua Ford Mustang

I 50 anni di “Bullitt” e la sua Ford Mustang

Il film con protagonista Steve McQueen usciva nelle sale italiane il 5 aprile 1969. Iconica la scena dell’inseguimento del tenente Frank e la sua Mustang GT con una Dodge Charger R/T

di Redazione

06.04.2019 ( Aggiornata il 06.04.2019 15:58 )

“Ci sono poliziotti cattivi. Ci sono poliziotti buoni. E poi c’è Bullitt…”. Era questo il claim pubblicitario, tradotto, che campeggiava sulla locandina originale di “Bullitt”, uscito negli Stati Uniti nell’ottobre 1968. Sei mesi dopo, il 5 aprile 1969, il film di David Yates con protagonista Steve McQueen sbarcava nelle sale italiane. E tutti si innamorarono del più grande inseguimento d’auto della storia del cinema.

Compie oggi 50 anni il thriller poliziesco con protagonista Frank Bullitt, interpretato da un McQueen che aveva già spiccato il volo verso la gloria di Hollywood. La trama vede il tenente della squadra omicidi Bullitt fare da guardia a un pentito di mafia, Johnny Ross. Ma le cose si metteranno male…

La pellicola ricevette molte critiche positive. A venire ricordata, più di tutte, la scena in cui a Bullitt viene teso un agguato da due sicari della mafia. Un lungo inseguimento d’auto dalla durata di ben 10 minuti complessivi, con protagonisti la Ford Mustang GT del 1968 guidata dallo stesso McQueen – appassionato di corse d’auto e moto, che molto spesso girava le scene pericolose al volante – e una Dodge Charger, affidata alla guida spericolata dello stuntman Bill Hickman.

Le ragioni del successo di quell’inseguimento risiedono anche nella sceneggiatura. I primi tre minuti infatti, sono attimi di tensione palpitante, in cui Bullitt prima si accorge della presenza dei due nemici e poi li studia, cercando di capire le loro mosse.

Per poi dare il via alle danze. Le due macchine sfrecciano lungo le strade di San Francisco, dando sfogo a tutta la loro potenza e adrenalina. La Mustang di McQueen è spinta da un V8 da 390 pollici con tanto di impianto fumogeno. Venne però anche utilizzata una Mustang 289, camuffata all’esterno in una 390, guidata dallo stuntman Bud Ekins, chiamata “Jumper” per le sospensioni rinforzate che le permisero di saltare per le strade ondulate della città.

La Charger presente è invece la versione sportiva denominata R/T. Che non raggiunse comunque la popolarità della Mustang. La vettura di McQueen, con quel suo iconico colore verde scuro metallizzato - ufficialmente Dark Highland Green - rimase talmente nell’immaginario degli appassionati che nel 2018 la Ford, in occasione dell’anniversario dell’uscita statunitense, lanciò una Limited Edition, presentata al Salone di Detroit.

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