Porsche 911 S, l'importanza di chiamarsi Ferry

Porsche 911 S, l'importanza di chiamarsi Ferry

Non è una 911 S qualunque, quella appartenuta a Ferdinand Porsche. Tante piccoli dettagli la differenziano dalla produzione iniziata nel 1969. Cinquant'anni dopo resta in perfetto stato

05.01.2018 16:05

A gennaio Nixon diventava il trentaseiesimo presidente degli Stati Uniti, il Concorde effettuava il primo volo e, il 21 luglio, l'uomo sbarcava sulla Luna. Era il 1969 e, per i petrolhead, è l'anno dell'introduzione della Porsche 911 S con motore 2.2 litri boxer. Quasi 50 anni dopo, un esemplare tra i più vecchi, si conserva in perfetto stato. Non una 911 S qualunque, bensì, l'auto di Ferdinand Porsche. E' tra le prime 10 prodotte e omologate per l'impiego su strada, numero di telaio 0300014 e, tolto il numero 13 inesistente per motivi scaramantici e gli esemplari 01, 02 e 03 destinati al Rally dell'Acropolis, la 911 S di Ferry Porsche entra di diritto tra i pezzi rari. Non solo per il lotto di produzione, ma per essere stata la prima prodotta nella versione 2.2 litri 180 cavalli (la 911 S precedente sviluppava 160 cavalli, con carburatori Weber)

Se l'appassionato sportivo del tempo, infatti, dovette attendere la riapertura della fabbrica dopo l'estate per la produzione della 911 S, Ferdinand Porsche registrò l'esemplare il 30 luglio del 1969, appena prima della chiusura dello stabilimento. Vezzo mai svelato, la targa S-M 2000.

Non è l'unica peculiarità che distingue il modello in questione, vista l'assenza dei rostri cromati e rivestiti in gomma sul paraurti anteriore, secondo Porsche un particolare che intaccava il profilo sportivo della 911 S. Il 1969 fu l'anno della transizione al boxer di cubatura superiore dal 2 litri precedente, crebbe la cavalleria e sul lato aspirazione l'auto di Ferry Porsche utilizzava componenti della Porsche Carrera 6, la 906 delle competizioni lanciata nel 1966 e vincitrice alla Targa Florio.

Rivoluzione verde Porsche, anche la 911 diventa ibrida

Color verde oliva, cerchi Fuchs d'ordinanza, tetto apribile e l'unicità del cofano motore realizzato in alluminio. A bordo, la scelta cadde su sedili in misto stoffa e pelle anilina, pregiata oggi, esclusivissima al tempo. Dal 1969, solo tre proprietari per un esemplare che si conserva in condizioni impeccabili. Ferdinand Porsche vendette l'auto nel 1971 a Jean Dubuis, che la tenne fino al 2004, per cederla all'attuale proprietario, Michael Heinemann. 

Porsche 911, una su 1 milione

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese