Alfa Romeo Alfetta GT, una granturismo che ha fatto storia

Alfa Romeo Alfetta GT, una granturismo che ha fatto storia

Mezzo secolo per una sportiva vera, a quattro posti e col portellone, disegnata da Giugiaro e con una meccanica di eccelleza

di Francesco Forni

19.01.2024 ( Aggiornata il 19.01.2024 16:01 )

Alfetta GT al giro di boa del mezzo secolo. La coupé a quattro posti che ha segnato, per stile e prestazioni, la seconda metà degli anni Settanta e la prima degli anni Ottanta di Alfa Romeo è celebrata da un logo realizzato dal Centro Stile, che utilizzato per tutto l’anno nelle manifestazioni ufficiali e di club.

A partire dal Museo di Arese, dove la vettura fu prodotta, che ha fissato la data, con tanto di parata dei proprietari, il 5 maggio. L’evento sarà preceduto da conferenze e il gran finale sarà ai Tribe Days, il 5-6 ottobre al circuito del Mugello.

Alfetta, una storia speciale

Alfetta GT raccolse il testimone dalla amatissima Giulia GT, una delle sportive “accessibili” più belle, prestanti in assoluto.

Restò nel solco perché sempre disegnata da Giorgetto Giugiaro, con una differenza. Nel 1963 il maestro realizzò Giulia GT per Bertone, nel 1974 Alfetta GT era opera di Italdesign, azienda fondata del designer. La base stilistica di partenza fu un prototipo realizzato su base della 1750 GTV. La silhouette a due volumi con coda alta da fastback, i quattro fari anteriori incassati e le forme tese, votate alla prestazione, la resero inconfondibile.

Come per Giulia, la coupé derivò dalla berlina, dalla Alfetta, che arrivò sul mercato nel 1972.

Una GT amatissima

Esordì la Alfetta GT 1.8 da 122 cavalli di potenza, con meccanica transaxle e passo accorciato di 11 centimetri e assetto sportivo per essere più agile.

Caratterizzante anche il posto guida, basso, quasi disteso, con davanti il contagiri in primo piano, il tachimetro e gli altri indicatori sono in plancia. Una granturismo, per quattro persone e con portellone a bagagliaio.

Nel 1976 arrivò anche il 1.6 col motore da 109 cavalli, più abbordabile, e poi la GTV, gran turismo veloce col due litri e soprattutto, con la seconda serie del 1980 la GTV6, col mitico sei cilindri “Busso”, esordendo con 160 cavalli.

Una storia gloriosa, con 136.275 esemplari prodotti fino al 1986 e anche una storia nelle competizioni tra Turismo, Gran Turismo e anche nel Rally. Da vera Alfa Romeo, con un DNA Corsaiolo.

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