La tecnica del motore Opel 1.5 turbodiesel

La tecnica del motore Opel 1.5 turbodiesel
Al debutto su Grandland X, fa dell’efficienza il proprio cavallo di battaglia. I retroscena di una delle novità più interessanti all’interno della gamma della Casa tedesca

di Redazione

09.07.2018 16:55

Il downsizing regna imperante quando bisogna spuntare la casella dei consumi contenuti e quella delle basse emissioni nocive. Una soluzione nota che Opel “estremizza” mettendo a frutto una tecnologia competente e certificata, portata al debutto dal Suv Grandland X.

Protagonista assoluto il nuovo propulsore da 1,5 litri di cubatura, che definisce un nuovo standard in materia di turbodiesel. L’unità in oggetto sostituisce il precedente 1.6 litri da 120 cavalli, vantando altresì una potenza maggiore: 130 cavalli contro i 120 del “millesei”. E un valore di coppia che si attesta intorno ai 300 Nm, disponibili già a partire dalla soglia dei 1750 giri/min.

Dati che si accompagnano ad una performance in termini di consumi ed emissioni davvero da record: 24,4 chilometri per litro di gasolio e 108 grammi di CO2 al chilometro, sono la media dichiarata. Un risultato importante se si tiene conto del fatto che siano riferiti ad una vettura con “un’impronta” come quella di Grandland X. Il 1.5 turbodiesel è accoppiato sia al cambio manuale a sei marce, sia all’automatico a 8. Una vera chicca, essendo un caso più unico che raro di una trasmissione con tale rapportatura disposta trasversalmente. Ma quali sono le specifiche che si celano dietro questo compatto turbodiesel? Monoblocco e testata sono realizzati in lega di alluminio, mentre la distribuzione è a doppio asse a camme in testa con comando a cinghia: le valvole sono 4 per cilindro.

E la sovralimentazione avviene grazie ad un turbocompressore a geometria variabile con palette azionate elettricamente. L’iniezione diretta del tipo common rail impiega una pressione di alimentazione pari a 2000 bar, adoprando iniettori piezoelettrici a 8 fori. L’efficacia di tutto l’apparato che provvede a ridurre le emissioni nocive, si misura grazie all’innesto di un sistema di antinquinamento più compatto, che racchiude in un colpo solo il catalizzatore, il dispositivo SCR (Selective Catalytic Reduction) e il filtro anti-particolato (FAP).

La differente collocazione di tale apparato, piazzata nei pressi del motore, garantisce un’azione più rapida del post-trattamento dei gas di scarico. Il serbatoio di riempimento dell’AdBlue si trova nei pressi di quello per il gasolio. Tutta una serie di dettagli tecnici che hanno consentito al nuovo turbodiesel di rispettare già ora la normativa anti-inquinamento Euro 6d-TEMP, che entrerà in vigore solo tra più di un anno, nel settembre 2019.

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