Jaguar XF 4.2 SV8 automatica

Jaguar XF 4.2 SV8 automatica

di Redazione

13.11.2008 ( Aggiornata il 13.11.2008 10:34 )

Prestazioni

Come tutti gli atleti consuma troppe energie


La coda che sale. Peccato che in questo modo la visibilità risulti sacrificata. Anche perché il campo offerto dal lunotto è limitato dal rialzo in corrispondenza del terzo stop. Risultato: in manovra tornano molto comodi telecamera e sensori di parcheggio. E sulla tre quarti ci si scontra con l’andamento spiovente del padiglione: soprattutto se si sceglie di guidare “ bassi”, in una posizione dal taglio sportivo del tutto inconsueta per una berlina, che risulta favorita dalla modesta distanza fra piano di seduta e pavimento. Altrettanto inconsueti sono alcuni comandi, a cominciare dal selettore rotante per il cambio automatico: a vettura spenta il pomello è incassato nel tunnel centrale, una volta premuto il tasto start/ stop magicamente si solleva di alcuni centimetri. C’è bisogno comunque di familiarizzare un po’, prima di trovarlo naturale. E in ogni caso lascia perplessi la scelta di “ proteggere” l’inserimento della modalità Sport ( occorre premere il selettore) e non il passaggio da Drive a folle, per il quale basta invece ruotare il pomello. Dunque un’operazione che, paradossalmente, può avvenire anche in movimento.

Pulsa davvero, il pulsante d’avviamento sistemato sul tunnel centrale. Sì, all’inizio sembra tutto un po’ strano, poi ci pensa il suono del V8 da 416 cv a proporre tranquillizzanti sensazioni familiari. Il carattere del motore è quello ben conosciuto, fatto da un gran tiro in basso, da una bella progressione e da un allungo tutto sommato sufficiente, a dispetto di un regime massimo non elevatissimo: anche se si opta per la cambiata sequenziale, la trasmissione cambia comunque quando si arriva dalle parti dei 6000 giri. C’è da dire peraltro che i passaggi di marcia sono sempre veloci, non spezzano la progressione, e che anche guidando in automatico la modalità Sport permette di conservare la marcia giusta, in discesa come in ingresso di curva. La vera sorpresa viene dal carattere della XF: concede pochissimo al rollio, è pronta nel trovare l’appoggio e sfoggia una bella reattività nei cambi di direzione. In più, i pneumatici ultrabassi calzati sui cerchi da 20” e il controllo elettronico degli ammortizzatori cancellano anche la sensazione di una certa lentezza nell’inserimento suggerita dalle versioni meno potenti. E fanno apparire più in sintonia con le insospettate doti di sportività pure lo sterzo, che conserva sempre una bella consistenza. In grande spolvero la frenata, capace di assicurare spazi di arresto di valore assoluto soprattutto dalle alte velocità ( 88,5 m da 160 km/ h). Al tempo stesso il comando assicura la gradualità necessaria per gestire al meglio la decelerazione nella guida rilassata.

Il sound del V8 con compressore si fa sentire in abitacolo. Ma non può essere considerato affatto un disturbo. Anzi...

In sostanza,c’è tutto quel che serve per viaggiare a ritmi sostenuti, con la sola avvertenza di non passare alla modalità Full Dynamic ( ovvero all’eliminazione di tutte le assistenze elettroniche) nell’impiego su strada. Perché quando si va oltre il limite di trazione, il sovrasterzo vien fuori con rapidità insospettata, e con tanta coppia in ballo il suo controllo non è proprio facile. C’è da aggiungere che il bel carattere della XF, la sua prestanza atletica, non comportano grandi sacrifici per il confort. Anzi, con pneumatici tanto “ bassi” ci si aspetterebbe ben di peggio, sullo sconnesso. Invece l’assorbimento è soddisfacente. Quanto al rumore, l’isolamento dell’ambiente è eccellente rispetto alla strada, mentre i sibili aerodinamici acquistano una certa consistenza solo a velocità elevata. E il motore si fa sentire, soprattutto quando si spalanca il gas. Ma il suo bel suono non è mai realmente intenso, e non può davvero essere considerato alla stregua di un disturbo. Alla fine dei conti l’unica nota realmente negativa riguarda i consumi, che non smentiscono le cattive credenziali dei motori a compressione meccanica: sì, la sesta è lunga (quasi 60 orari per 1000 giri), ma anche guidando al risparmio si finisce sempre e comunque per andare sotto i 7 km/litro. Spreco per spreco, tanto vale spingere...

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