Abarth 500 1.4 Turbo T-Jet

Abarth 500 1.4 Turbo T-Jet

di Redazione

28.11.2008 ( Aggiornata il 28.11.2008 10:51 )

Prestazioni

Che gusto!Sali sulla 500 Abarth e non vuoi più scendere. Quando alla fine ci si deve proprio fermare la separazione con la 500 che punge è un piccolo colpo al cuore. Merito di prestazioni fuori dal coro, a dispetto degli ingombri da utilitaria, e di capacità dinamiche da vero cavallo di razza. Il motore turbocompresso da 135 cavalli, in virtù degli ingombri minimi ma soprattutto del peso complessivo delle vettura di soli 1110 kg, fa naturalmente un figurone. Già apprezzato su altri modelli del Gruppo per prontezza, rotondità di funzionamento e docilità a tutti i regimi, qui il 1.4 turbo aggiunge un solido e gustoso tiro ai bassi con un allungo deciso che regge con solidità fino alla zona rossa del contagiri. Si può viaggiare sempre rapidi sfruttando a fondo la coppia oppure puntando sui cavalli della zona alta. Il pulsante Sport, sul cruscotto, rappresenta il primo “step” utile per un incremento del piacere di guida: lo sterzo diviene da leggero a molto presente, il motore guadagna coppia grazie alla differente mappatura dell’iniezione che innalza la pressione di sovralimentazione e l’erogazione prende le sembianze di un’unità speciale. Così resettata, la vettura è pronta a dare il meglio di sé tra le curve. L’assetto risulta centratissimo, con le grosse ruote da 17” (montate sulla nostra vettura) capaci di assicurare una tenuta elevatissima e le sospensioni, rigide e secche, ma con quel tanto di rollio utile a consentire dei cambi di direzione tanto fulminei quanto ben raccordati. Lo sterzo è diretto e ben controllabile, seppur privo della precisione necessaria a garantire traiettorie al centimetro. Lo stesso si può dire per il retrotreno, che tende a scodinzolare leggermente a gomme fredde nelle staccate cattive. Nei che tuttavia non rovinano l’impagabile sensazione di rapidità, decisione, aggressività offerte dalla piccola Abarth. Al volante, ci si sente subito piloti, mentre il ritmo di guida può toccare punte davvero elevate. Se si guida con un pizzico di malizia ed esperienza la 500, specialmente nello stretto, divora letteralmente le curve.

Il cocktail fra spinta del motore, assetto rigido, frenata ed elettronica assicura una guida estremamente divertente

Bastano rapidi e decisi tocchi di volante, sul filo di un sottosterzo appena accennato, per scorrere via veloci tra cambi di direzione mozzafiato. In certo qual modo ci si avvicina alle sensazioni offerte dalla dinamica delle moto. Contribuisce in maniera decisa a ottimizzare le prestazioni anche il TTC. Senza, se si esagera col gas, il pattinamento è addomesticato con una certa decisione dal solo controllo di trazione, mentre se lo si inserisce l’azione antislittamento risulta più addomesticata, ma soprattutto viene supportata dall’azione frenante esercitata dal sistema sulla ruota con meno grip. Si ottiene così un effetto analogo a quello assicurato dalla presenza di un differenziale autobloccante. Tanto che si può tenere il gas completamente spalancato nelle curve più strette confidando nel controllo combinato dei sistemi elettronici. In questo frangente, lo sterzo tende a non riallinearsi, proprio come in presenza di un “vero” autobloccante e quindi occorrono mani salde e decise. Per questo è stato deciso che il TTC deve essere inserito manualmente dopo ogni riaccensione della vettura. Ci si possono anche godere delle staccate da brivido, in virtù di un mordente di gran intensità che permette di staccare sempre “qualche metro più in là”.

Ottime le prestazioni, mentre confort e consumi non sono brillanti

Le prestazioni risultano all’altezza di tanto potenziale, tanto più le dimensioni ridotte e la suggestione “racing” del mezzo amplificano le sensazioni che si provano al volante. Lo “zerocento” viene bruciato sul filo degli 8”, ottimo tenuto conto delle ruote da 17” che qualcosa tolgono, mentre dal chilometro da fermo si esce proiettati a 177 km orari, punta velocistica che la dice lunga sulle capacità di allungo della vettura. Il cambio si mostra all’altezza, seppur perfettibile nella manovrabilità, per via di innesti veloci ma non rapidissimi e di una corsa della leva un po’ più elevata di quanto farebbe piacere. Anche 6 rapporti, in luogo dei 5 previsti, aggiungerebbero un pizzico di brio. Buone le riprese, a ogni regime e con ogni rapporto grazie alla generosità del 1.4 T-Jet. Il confort di marcia, invece, è modesto penalizzato sia dalla notevole rigidità dell’assetto, sul dritto si sobbalza sulle asperità, sia dei rumori più aerodinamici che meccanici che filtrano nell’abitacolo. Non brillano nemmeno i consumi, con 10,5 km/litro in città e 11,8 km/litro in autostrada: davvero pochi. Scarsa anche l’autonomia complice il serbatoio di soli 35 litri.

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