L'Insignia è basata sulla nuova piattaforma
GM di taglia medio-grande, per numerosi modelli europei e
USA. L’autotelaio vanta inedite articolazioni delle sospensioni, con un evoluto McPherson provvisto di un doppio attacco superiore alla scocca al fine di disaccoppiare i movimenti di molle e ammortizzatori. Alluminio per molti elementi, sia davanti, sia al retrotreno a bracci trasversali. A richiesta c’è poi il
Flex Ride, la gestione elettronica su tre livelli per ammortizzatori, acceleratore, controllo di trazione e sterzo. Il sistema rileva istante per istante lo stile di guida, adattando le risposte dei diversi elementi. Interviene pure sulla gestione del cambio automatico, che prevede il classico convertitore integrato dalla selezione manuale dei sei rapporti.
Il 2.0 CDTI è basato sul propulsore sviluppato da
Fiat Powertrain e dotato di alimentazione a iniezione common rail multistadio, peraltro con gestione elettronica e affinamenti specifici messi a punto dalla divisione motoristica del Gruppo americano. Delle due configurazioni previste per l’Insignia, sull’esemplare in prova è utilizzata la più potente, che mette a disposizione
160 cv e prevede pure l’overboost, per incrementare il valore di punta della coppia nei transitori, da 35,6 a 38,7 kgm. Oltre che per il turbocompressore a geometria variabile e per il collettore di aspirazione realizzato in alluminio pressofuso, il propulsore si segnala per il controllo elettronico del ricircolo dei gas di scarico, con attuatore elettropneumatico.