Cadillac CTS 3.6 V6 Sport

Cadillac CTS 3.6 V6 Sport

di Redazione

01.04.2009 ( Aggiornata il 01.04.2009 15:07 )

Prestazioni

Il temperamento europeo della CTS emerge non appena si mettono le ruote su un percorso misto, meglio ancora se si decide di dare fondo alle possibilità della vettura. Le risposte ai comandi sono pronte, con l’auto che segue fedelmente le traiettorie impostate. Il livello di tenuta di strada risulta a sua volta molto elevato, non solo grazie alle gomme ribassate montate su ruote da 18”, ma anche in virtù di un assetto studiato per assecondare la guida sportiva. Il rollio molto ridotto minimizza i trasferimenti di carico in curva e nelle fasi di accelerazione e frenata. La tendenza al limite è quella di un provvidenziale e utilissimo sottosterzo, al quale si pone facile rimedio con il semplice rilascio dell’acceleratore. Insistendo nella ricerca di una guida più aggressiva, la potenza e la coppia disponibili permettono di ottenere degli accenni di derapata in uscita dalle curve più lente col sovrasterzo di potenza che si manifesta, entro certi limiti, anche con il controllo di trazione e stabilità inserito. Cosa che testimonia il buon compromesso raggiunto tra esigenze di sicurezza e divertimento di guida.

Impeccabile nel mantenere le traiettorie impostate, vanta un’ottima tenutadi strada e prestazioni di tutto rispetto

Quasi impercettibile nella prima fase, l’intervento dello StabiliTrak diventa più sensibile se si supera con decisione il limite. Una volta disinseriti i controlli elettronici, la vettura non perde comunque la sua generale affidabilità dinamica. Il passaggio al sovrasterzo può essere a volte rapido, ma non arriva mai a essere così brusco da rendere difficile il controllo della vettura. La stabilità in fase di rilascio risulta notevole, agevolata anche dal passo lungo, tanto in curva quanto nei repentini cambi di corsia in autostrada. Le dimensioni e un peso di oltre 18 quintali penalizzano un po’ la CTS nel misto più stretto; del resto è nelle curve veloci e in autostrada che si riesce a sfruttare nel modo migliore la vettura. Un concreto aiuto viene da uno sterzo preciso che ha tuttavia il neo di sembrare virtuale, con una marcata sensazione di intermediazione tra volante e ruote.

Piacevole sui veloci rettilinei, se la cava bene nel misto. Premiata da un rollio decisamente contenuto

Il motore, in ogni caso, facilita il compito del guidatore grazie alla notevole elasticità e alla possibilità di essere sfruttato sin dai bassi regimi. Caratteristiche che fanno perdonare una potenza, 311 cv, non certo da record in rapporto alla cilindrata. La spinta, infatti, risulta continua, almeno sino ai 6400 giri, regime al quale si ottiene la potenza massima. Il risultato è una guida fluida anche lungo tracciati ricchi di curve e in città, con la tranquillità di poter contare su una risposta sempre pronta in caso di ricerca delle migliori prestazioni. Il cambio automatico a sei rapporti vanta una gestione funzionale con una modalità sportiva che si affianca a quella, diciamo così, standard. Si possono inserire e scalare manualmente le marce con la leva nel tunnel centrale, che tuttavia ha i comandi poco ergonomici dato che si scala tirando all’indietro e si sale spingendo in avanti. In compenso, il sistema di gestione lascia intelligentemente intervenire il limitatore a 7000 giri senza inserire la marcia superiore. Va detto che, anche con il cambio selezionato in modalità manuale, il sistema di gestione scala in stile kick-down allorché nelle marce alte si affonda sull’acceleratore alla ricerca di un rilancio vigoroso. La vettura tocca la velocità massima (superiore di oltre 5 km/h al dichiarato) in quinta, senza aver bisogno di un lancio particolarmente prolungato. Non delude poi in accelerazione e in ripresa, in quest’ultimo caso merito anche del cambio automatico. I rilanci sono più brillanti a partire da 80 km/h, ma anche i 7”37 che bastano per passare da 40 a 120 km/h risultano interessanti.

Il confort a bordo è notevole, sia per l’ottimo livello di insonorizzazione sia per l’efficienza delle sospensioni. Che assorbono e filtrano le asperità del terreno senza innescare particolari sonorità meccaniche

Note positive arrivano dai consumi, non bassi in assoluto, ma certamente interessanti se rapportati alla cilindrata e, soprattutto, alla massa dell’auto. Ad andatura di crociera costante si possono anche percorrere più di 10 km con un litro di verde, mentre in città abbiamo registrato una media di 6,2 km/ litro. Decisamente ridotti gli spazi di frenata, in particolare dalle velocità più elevate. Peccato che l’impianto, particolarmente aggressivo con i dischi, generi fastidiose e non del tutto rassicuranti vibrazioni. Corretti, in ogni caso, gli interventi dell’ABS e degli altri dispositivi di assistenza alla frenata. Il confort di cui si gode in abitacolo è di livello decisamente superiore e non solo in virtù dell’ottima insonorizzazione. Una volta superati i 130/140 orari si avvertono più i fruscii aerodinamici che le sonorità riconducibili a motore e meccanica. L’assetto, da parte sua, assorbe e filtra molto bene le irregolarità del fondo stradale in compressione, garantendo nel contempo la giusta rigidità lungo le curve affrontate ad andatura brillante con piglio sportivo.


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