È strettina ma si regola bene

Sulla Alto i centimetri sono pochini, mettendo in difficoltà i più alti. Però i registri sul lato esterno sono i più comodi del lotto. Un po’ approssimativo, specie nella parte bassa, il confezionamento dei sedili. I cui appoggiatesta integrati non compromettono la visibilità in manovra. Il comando degli alzavetri destro è solo sulla porta corrispondente: per raggiungerlo, il guidatore è costretto a contorcersi.

Contagiri fuori e tanti ripostigli

Realizzata con plastiche rigide ed economiche, la plancia della Alto si fa apprezzare per l’ampia disponibilità di portaoggetti, ideale per un’auto spesso destinata alle commissioni urbane: un ampio marsupio davanti al passeggero capace di contenere anche una borsa, un vano davanti al cambio, un ripiano (che sfrutta la retroilluminazione dei comandi del climatizzatore) nella consolle, vani (benché sottili) sulle porte. Il contagiri fuori dal quadrante principale della strumentazione riprende quanto già visto su C1, 107, Aygo e alcune Mini. Il condizionatore manuale è semplice, con tanto di ricircolo a leva. La portata è però più che sufficiente in relazione ai volumi da trattare.

Il trasporto non è il suo forte

Il vano bagagli ha un volume limitato (appena 129 litri in versione quattro posti), e questo è comprensibile per una macchina di 3 metri e mezzo. Più criticabile la scelta dello scalino di 17 cm tra piano di carico e bordo del portellone. Inoltre la cappelliera non ha le cordicelle: quando la si solleva manualmente l’interferenza con il carico la fa regolarmente uscire dai perni (troppo corti) che la sostengono. Una volta abbassato lo schienale separato i litri diventano 367 ma il vano non è piatto. Il portellone è apribile dall’interno però da fuori non esiste una maniglia: serve la chiave. Delle tre, è però la sola con il battivaligia.

Con i compassi disegni l’aria fresca

Lo spazio per chi viaggia dietro, come pure l’accessibilità, sono adeguati in relazione alle dimensioni: la Alto è l’unica del gruppo omologata a quattro posti. Per il ricambio d’aria bisogna affidarsi al buon cuore dei passeggeri anteriori chiedendogli di mettere al massimo il ventilatore: come su Aygo & Co., il convento non passa che i vetri a compasso. Apprezzabili i vani sulle porte: ci sta anche una bottiglietta da mezzo litro.