<div class="bott_leggi_e_scrivi"> </div>Una volta s’agognava il famoso “ tigre nel motore”; oggi, che i tempi son cambiati, si guarda in special modo all’utilitaria “ giusta”, risorsa di mobilità economica per una larga fetta di pubblico e fonte di linfa per i costruttori. Ecco, così, che pure in Casa Nissan è spuntata la citycar che serve in questo momento: una sorta di corsa che ha visto la marca giapponese affidarsi a un accordo commerciale con Suzuki ( che la vettura in questione l’ha progettata e la costruisce nelle linee indiane a Delhi) per abbreviare al massimo i tempi di arrivo del proprio modello low cost. La Pixo è dunque la fotocopia della Alto, dalla quale differisce solo in alcuni dettagli estetici e, naturalmente, nell’offerta commerciale. Che combatte a colpi di euro con una nutrita concorrenza dove figurano, tra l’altro, Panda, le “ cugine” di progetto 107, C1 e Aygo oltre a Kia Picanto, Chevrolet Matiz, Hyundai i10 per citare solo le più popolari. Incentivi e rottamazioni a parte, listino alla mano la nuova “ mini” Nissan trova in effetti un collocamento senz’altro aggressivo, con prezzo di base appena sotto agli 8mila euro che salgono a 10mila pressoché tondi per la più completa Active oggetto della prova, se arricchita di climatizzatore e vernice metallizzata. E nel caso di auto da rottamare, con gli ecoincentivi il prezzo della Pixo parte da 5.790 euro.

Dentro, c’è dunque tutto quel che occorre a una moderna piccola, sulla quale ormai non si rinuncia più a nulla: fresco d’estate, ABS, servo elettrico, chiusura centralizzata, cinque porte per la massima praticità; poi la sicurezza passiva affidata alla consueta “ suite” di airbag, frontali e laterali: a proposito, nei crash test EuroNCAP la Suzuki Alto, identica, ha ottenuto una valutazione di tre stelle su cinque nelle prove a norma 2009. Sotto il cofano della Pixo pulsa un’unica motorizzazione 1.0 tre cilindri a benzina ( c’è anche bi- fuel a gas) regolare nel funzionamento e parca nei consumi come nelle emissioni di CO2: 109 g/ km, sufficienti a guadagnare la denominazione “ Pure Drive” che distingue le Nissan dall’impatto ambientale più favorevole. Sessantotto i cavalli a disposizione per trarsi d’impaccio in città con sufficiente dimestichezza, ma non solo. Pur con i dovuti limiti di spazio e confort, a bordo delle citycar di ultima generazione, ancorchè votate all’economia, i trasferimenti a medio o largo raggio non sono infatti una sofferenza. Merito, sulla Pixo in particolare, di sedili ben conformati e dal sostegno ben realizzato, di una climatizzazione adeguata anche a sopportare il caldo torrido, di un motore che non è costretto a urlare grazie alla quinta marcia di riposo e di un’insonorizzazione compatibile con i limiti autostradali, col motore ben isolato. Così che le orecchie ringraziano, favorendo il relax. Una citycar, specie in Italia, non si sceglie però solo “ all’ultimo euro”, ma anche per il look: la Pixo si affida a linee piacevoli col frontale Nissan integrato con un certo garbo, anche se l’insieme appare sinceramente un po’ banale rispetto alle proposte più frizzanti del segmento. All’interno, invece, l’ambiente – omologato per quattro – pur nella sua essenzialità appare più convincente, offrendo una piacevole vivibilità. Spiccano i numerosi portaoggetti e un certo stile arioso che accresce l’impressione di simpatia e convivialità. Essenziale, ma tutt’altro che tirata via, la Pixo: il nostro esame qualità ha messo in mostra una costruzione molto attenta ai costi, ma curata dove serve. C’è giusto da segnalare la scomodità dei vetri posteriori a compasso come sul trio francogiapponese ( 107, C1, Aygo), oltre a una luce di carico del compatto bagagliaio un po’ ridotta. Nel complesso, la Pixo permette tuttavia alla Nissan di centrare l’obiettivo: la sostanza c’è, offerta con un valido rapporto prezzo/ contenuti. <img title="Nissan Pixo 1.0 Active" alt="Nissan Pixo 1.0 Active" src="https://www.auto.it/images/auto/69/C_3_Media_895669_immagine.jpg" />

<h1>Semplice ma solida e piacevole</h1>La plancia presenta uno stile mosso e vivace; manca un cassetto chiuso ma in compenso sono previsti diversi vani portaoggetti, seppur privi di fondini di rivestimento, in cui riporre gli oggetti d’uso quotidiano. Climatizzatore manuale semplice ma funzionale.<h1>Spesa e valigie con giudizio</h1>Caricare non è il “pezzo forte” della Pixo. Il vano è piuttosto piccolo, solo 129 litri il volume a disposizione con tutto l’equipaggio. Ma quel che più disturba è l’accessibilità, limitata dall’intrusiva cornice della carrozzeria attorno al portellone che riduce la luce d’accesso. Non aiuta la soglia alta, con scalino di 17 cm tra piano di carico e bordo superiore e, per finire, il ripiano-cappelliera è privo delle cordicelle.<h1>Spazio sufficiente per quattro</h1>La libertà di movimento è adeguata, ma non di più; tuttavia, i quattro passeggeri previsti non sono mai troppo a contatto. Spazio posteriore per le gambe da “mediare” regolando le poltrone anteriori, dal valido sostegno.  &nbsp;&nbsp;<img title="Nissan Pixo 1.0 Active" alt="Nissan Pixo 1.0 Active" src="https://www.auto.it/images/auto/87/C_3_Media_895687_immagine.jpg" />

Da una moderna citycar non ci si aspettano prestazioni di rilievo, ma si pretende – questo sì – un comportamento equilibrato in ogni campo di utilizzo: e la Pixo, va detto subito, onora questo compito. Naturalmente, l’ambito urbano rimane il suo habitat privilegiato: il diametro di volta è ridotto, l’auto è molto compatta e si infila dappertutto con agilità e facilità, lasciandosi un po’ usare come una bicicletta a quattro ruote. Lo sterzo però non è leggerissimo, in manovra da fermo un po’ di sforzo è avvertibile; in compenso, pur piuttosto lento, il comando vanta il giusto “peso” in velocità, permettendo un controllo intuitivo della vettura. Fuori città, la giapponese tascabile continua a farsi apprezzare, in virtù di un comportamento prevedibile e molto composto, col quale accompagna una tenuta di strada più che discreta. Merito di un assetto piuttosto frenato, che in curva limita abbastanza il coricamento laterale a vantaggio di un appoggio piuttosto deciso; per contro, il molleggio risulta leggermente legnoso sulle piccole asperità, pur senza apparire eccessivamente fastidioso. Nonostante l’assenza dell’ESP (optional da 700 euro con airbag a tendina), la Pixo non lascia l’amaro in bocca al capitolo stabilità, anzi: il retrotreno resta sempre fedele, senza alcuna tendenza ad allargare la traiettoria anche nelle manovre al limite. Quanto alla trazione, sull’asciutto la motricità è ottima, mentre sul bagnato nelle volte più strette si può incorrere in qualche slittamento della ruota motrice interna, che però non pone particolari problemi di controllo. Il piccolo mille, dal canto suo, si fa apprezzare. Come tutti i tre cilindri, è contraddistinto da un funzionamento regolare ma un po’ ruvido, specie ai regimi bassi, ma si riscatta con un’erogazione progressiva ed elastica, nonostante il picco di coppia sia parecchio in alto. Con la Pixo si può dunque circolare in gran relax, senza brillantezza ma lasciando innestate le marce intermedie ad andature molto basse senza la necessità di scalare: il motore regge le riprese dal minimo. Se invece serve maggior brillantezza, occorre tirare con più decisione ogni rapporto, scoprendo un brio piacevole. Del resto, cronometro alla mano la Pixo raggiunge i 100 km/h da fermo in poco più di 13 secondi, il che non è male tenuto conto delle marce piuttosto lunghe e della quinta di riposo che non favoriscono lo scatto. A proposito di cambio: gli innesti sono ben definiti, seppur non rapidissimi, e la manovrabilità adeguata nell’uso normale se non si forzano i passaggi marcia; serve tuttavia premere la frizione particolarmente a fondo, cosa che il comando tuttavia non agevola disponendo di una corsa molto corta e concentrata in basso. Ottimi riscontri dalla velocità massima, quasi 164 km orari in quarta e 159 km/h innestando la quinta. Non male le riprese, quanto meno con la quarta innestata; certo la reattività è progressiva, e nel traffico spesso è ben più conveniente scendere di rapporto. Briosa quanto serve ed equilibrata, la Pixo conforta dando un’occhiata ai consumi effettivi, davvero interessanti. Si passa dagli oltre 20 km/litro nel ciclo extraurbano ai 15 km/l abbondanti in città, mentre in autostrada, ad andatura Codice, si resta a ridosso dei 16 km/l: il pieno è di appena 35 litri, ma dura davvero parecchio e comporta un costo d’esercizio modesto. Tanto più che pure al limite, situazione assai rara da affrontare, si resta comunque sui 10 km/l. Con un confort di marcia interessante; certo le sospensioni sono talvolta un po’ durette e i decibel rilevati nell’abitacolo non sono pochissimi, ma il rombo del motore è isolato e a emergere sono più che altro fruscii e rotolamento dei pneumatici, meno fastidiosi.   <img title="Nissan Pixo 1.0 Active" alt="Nissan Pixo 1.0 Active" src="https://www.auto.it/images/auto/79/C_3_Media_895679_immagine.jpg" />

Semplice economica: la vettura realizzata da Suzuki per Nissan incarna scelte tecniche e costruttive strettamente correlate al contenimento dei costi, politica necessaria per un modello “ low cost” pensato per una larga fetta di mercati mondiali. Il pezzo più pregiato è il propulsore, un moderno e compatto tre cilindri benzina con cilindrata prossima al litro e contraddistinto dalla distribuzione a due alberi a camme in testa con quattro valvole per cilindro; la potenza massima è discreta, 68 cavalli, erogati piuttosto in alto come peraltro il picco di coppia raggiunto a 4800 giri. L’omologazione è già a norma Euro 5. Cambio altrettanto tradizionale, cinque rapporti con ultima marcia di riposo: la velocità massima viene raggiunta in quarta, mentre in quinta ci si deve accontentare di 5 km/ orari in meno seppur a un regime nettamente inferiore. Optional il cambio automatico. Il telaio è una classica monoscocca portante, sulla quale trovano posto sospensioni altrettanto collaudate quanto semplici: anteriormente viene impiegato il pressoché universale schema a montanti McPherson, mentre dietro lavora insolitamente un ponte rigido con ancoraggi longitudinali combinati alla barra di reazione trasversale ( che annulla gli scuotimenti laterali), soluzione di una certa robustezza pensata evidentemente nell’ottica delle strade asiatiche, più che di quelle europee. L’impianto frenante è misto, con dischi autoventilanti davanti e semplici tamburi posteriori, con ABS standard; l’ESP viene offerto in opzione. La sicurezza passiva è trattata con sufficiente completezza: di serie sono forniti gli airbag frontali e laterali anteriori, solo a richiesta quelli a tendina che proteggono entrambe le file di sedili. Risultati discreti, seppur non lusinghieri, nei crash test a norma Euro NCAP 2009 per la gemella Alto.<img title="Nissan Pixo 1.0 Active" alt="Nissan Pixo 1.0 Active" src="https://www.auto.it/images/auto/84/C_3_Media_895684_immagine.jpg" />

Nissan Pixo 1.0 Active

Interni

Semplice ma solida e piacevole

Spesa e valigie con giudizio

Spazio sufficiente per quattro

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