Infiniti G37 Cabrio GT: morde l'asfalto

Prestazioni

Non è facile realizzare sportive scoperte da oltre 200 cv, specie quando sono cabriolet 4 posti dal passo lungo. Ma la G37 C è inebriante: l’elettronica lascia più le briglie sciolte al guidatore, che può anche disinserire i sistemi di controllo per guidare la cabriolet Infiniti a trazione posteriore come le sportive “di una volta”.
E se si va oltre, basta toccare il pedale del freno per ritrovare l’aiuto dell’ESP e risolvere così le situazioni più impegnative. Tali considerazioni valgono però solo sui fondi asciutti, mentre sul baganato è consigliabile maggiore prudenza per non farsi prendere la mano da simili potenze.
Dato che le “scoperte” si guidano e si apprezzano soprattutto d’estate va sottolineato il buon confort offerto da entrambe quando si viaggia con il tetto nel bagagliaio. Rumorosità e fruscii aerodinamici restano così su livelli più che accettabili fino a velocità nell’ordine dei 120 km/h.
Con il tetto in posizione la silenziosità di marcia è nettamente superiore: è migliore rispetto a quella offerta dalle cabriolet con la capote e simile a quella dei modelli da cui le due vetture hanno preso origine. A 120 km/h abbiamo registrato 68,1 decibel ai posti anteriori e 68,2 a quelli posteriori sulla Lexus e 69,3/69,4 sulla Infiniti, che ha un’assetto più rigido, da vera sportiva, e perciò offre un minore assorbimento delle asperità del fondo stradale. Inoltre l’impianto di scarico della G37 C è stato messo a punto per ottenere un sound potente e aggressivo in accelerazione. Il risultato, tradotto in secondi, è uno scatto da 0 a 100 km/h in 6”36 e sul chilometro da fermo in 26”08: sono tempi alla portata di chiunque (basta inserire la marcia, schiacciare freno e acceleratore e poi lanciarsi nella corsa contro il tempo) grazie alla presenza del cambio automatico. Anche i 256,8 km/h di velocità massima sono, in teoria, alla portata di tutti, grazie alla stabilità dimostrata dalla G37 C, ma in proposito sconsigliamo di ripetere la prova. Da sottolineare che la velocità è autolimitata a 250 km/h, ma spingendo a fine corsa il pedale dell’acceleratore il cambio passa automaticamente dalla settima alla quinta, marcia nella quale abbiamo ottenuto la prestazione di punta. Anche in ripresa il cambio passa rapidamente ai rapporti inferiori e si riesce così a guadagnare velocità in modo perentorio: si passa da 40 a 80 km/h in 2”78 e da 80 a 120 km/h in 4”24.
Il tutto naturalmente si ripercuote sui consumi: nella guida al limite abbiamo percorso solo 3,412 km/litro, mentre ai 130 all’ora autostradali il dato è più confortante: 9,364 km/litro.