Chevrolet Cruze. Vale una BMW?

Chevrolet Cruze 2.0 VCDi LT

di Redazione

29.03.2010 ( Aggiornata il 29.03.2010 15:37 )

Prestazioni

Il biglietto da visita delle qualità stradistiche della Cruze è rappresentato dal terzo posto ottenuto dalla Chevrolet nel Campionato Mondiale Turismo WTCC, dove ha tenuto testa alle primattrici Seat e BMW con la berlina equipaggiata con il motore 2 litri a benzina da quasi 300 cavalli. Anche se la versione sportiva stradale non è ancora disponibile sul mercato e le vetture impegnate nel campionato subiscono un’accurata preparazione agonistica, la validità del telaio e della meccanica della Cruze è testimoniata dalle prestazioni alla portata di questo modello.
La protagonista della nostra prova di cavalli ne ha solo 150 e naturalmente può contare su tutt’altro tipo di assetto, di pneumatici e di impianto frenante, ma evidenzia comunque la validità del progetto, che si basa su concetti tradizionali, come la trazione anteriore e le sospensioni di tipo McPherson sull’avantreno e a ruote interconnesse nel retrotreno. Sono gli stessi concetti che ritroveremo, con limitate modifiche, sulla nuova Opel Astra e su altri modelli inediti del gruppo General Motors. Grazie alla potenza limitata rispetto alle potenzialità del telaio, la Cruze si dimostra affidabile, facile da guidare e sicura: il comportamento è infatti sostanzialmente neutro, con il classico sottosterzo di potenza delle trazioni anteriori che si manifesta solo al limite e comunque viene bloccato sul nascere dai sistemi di controllo elettronico ESC e TCS. Anche il sottosterzo in caso di brusco rilascio dell’acceleratore in curva è tutt’altro che evidente e non crea problemi. All’affidabilità del comportamento collabora lo sterzo, abbastanza pronto nella risposta, che però risulta troppo leggero e perde quindi di precisione, specie sul misto veloce. Ben equilibrato per una berlina anche l’assetto: le sospensioni offrono un adeguato assorbimento delle asperità del fondo stradale, mentre il rollio si mantiene entro livelli più che accettabili. Un po’ meno convincente l’impianto frenante, che assicura una buona resistenza all’impiego prolungato e si comporta bene alle ridotte andature e sui fondi misti, come asfalto e ghiaccio, ma non assicura spazi di arresto particolarmente contenuti alle elevate velocità: sono necessari 40,2 metri per fermare la Cruze a 100 km/h e ben 106,1 metri a 160 all’ora.
Su questi risultati, nel complesso soddisfacenti e allineati a molte concorrenti dirette, incide anche la buona aerodinamica della Cruze, con il Cx di 0,31. Meno soddisfacente è la risposta in ripresa, particolarmente lenta fino a quando il regime del motore non raggiunge i 1300 giri: poi l’incremento di velocità diviene molto rapido e progressivo. Per passare da 40 a 80 km/h in quarta si impiegano così 13”00, che salgono a ben 38”05 nello stesso allungo in quinta. È più pronta la risposta alle andature più elevate: i tempi rilevati sono in linea con quelli delle altre 2 litri turbodiesel e i sorpassi non comportano particolari patemi. Per passare da 80 a 120 km/h in quinta si impiegano 12”56, che diventano 27”17 per raggiungere i 160 km/h.
Nel complesso buoni, ma non entusiasmanti i consumi, con percorrenze soddisfacenti quando non si sfruttano a fondo le potenzialità del motore, come dimostrano i 19,981 km/litro percorsi a 90 all’ora costanti. Molti altri diesel risultano invece più economi alle maggiori andature: ai 130 km/h autostradali abbiamo percorso infatti 12,861 km/litro. È positivo anche il giudizio relativo al confort acustico: la rumorosità resta sempre contenuta quando si viaggia a velocità costante, come testimoniano i 69,4 decibel rilevati ai posti anteriori e i 68 a quelli posteriori. Con il motore a freddo o in accelerazione la rumorosità tipica dei diesel si avverte chiaramente e penalizza il giudizio sul confort complessivo della Cruze.
 
Chevrolet Cruze 2.0 VCDi LT

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