Alfa Romeo Giulietta 2.0 JTDm-2, non teme confronti

Alfa Romeo Giulietta 2.0 JTDm-2, non teme confronti

di Redazione

28.07.2010 ( Aggiornata il 28.07.2010 16:12 )

Prestazioni

Il bello inizia non appena ti siedi a bordo. La Giulietta vanta infatti il posto guida migliore che il Gruppo abbia mai realizzato in tempi recenti: posizione infossata, un bel volante dalla corona spessa posto quasi in verticale, un sedile comodo e ben contenitivo. Ti senti a tuo agio, e non appena le ruote iniziano a muoversi la vettura trasmette una sensazione di maggior solidità e compostezza rispetto al solito.
Il volante stesso trasmette informazioni di qualità e in quantità, offrendo sempre il giusto grado di consistenza e precisione; nulla a che vedere, giusto per restare in casa, con il comando della cugina Delta. Ma ciò che sorprende maggiormente, specie considerato che sulla calandra c’è un Biscione, è il confort: le sospensioni assorbono le lunghe ondulazioni e le imperfezioni più secche con un molleggio estremamente soft e compassato. Ma ciò nonostante, e qui un plauso alla messa a punto, questa taratura confort concede poco o nulla al rollio e al beccheggio.
Sempre in tema confort, da segnalare anche l’ottimo lavoro dell’Alfa teso ad aumentare la silenziosità. Aerodinamica e rotolamento sono ben incapsulati, e difatti il nostro fonometro ha registrato i valori fra i più bassi del lotto.
Il 2 litri JTDm-2 della Giulietta, accreditato di 170 cavalli, può sdoppiare l’anima: la presenza del manettino, infatti, varia in maniera macroscopica la risposta all’acceleratore. Che diviene ovviamente prontissima e reattiva impostando la posizione Dynamic, quella che tra l’altro fa entrare in funzione l’overboost (la coppia passa da 32,6 a 35,7 kgm) e modifica anche la risposta dello sterzo, del pedale freno (maggior prontezza) e alza le soglie di intervento di un ESP che non è mai disinseribile del tutto, precauzione a nostro avviso non necessaria data l’elevata stabilità del retrotreno. Posizioni del manettino DNA a parte, la risposta del 2 litri italiano è buona ai bassi regimi e accenna al grintoso andante agli alti, con un guizzi di vitalità anche oltre i quattromila giri che solitamente è la soglia cronica dei diesel per un tuffo della potenza verso il basso. Soddisfa dunque il piede, il turbodiesel Alfa, ma un po’ meno l’orecchio, con una certa rumorosità sia al minimo, sia in erogazione che non lo rende il più silenzioso della classe.
Molto buono il efficienza-prestanza: viaggia a 214 orari effettivi, impiega poco meno di 8,5 secondi sullo scatto breve e le medie reali si attestano anche in questo caso fra i 14 e i 15 km/h.
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