Punto Evo Abarth Multiair, doppia anima

Punto Evo Abarth Multiair, doppia anima

di Redazione

14.12.2010 ( Aggiornata il 14.12.2010 15:35 )

Prestazioni

Dovendo parlare del doppio carattere che la Punto Evo marchiata Abarth mette in mostra a seconda della modalità selezionata, è probabilmente meglio partire dal lato più tranquillo, stile dottor Jekyill. In atteggiamento “civile” abbiamo così una buona due volumi, magari un po’ vistosa, che si muove nel traffico con una certa agilità e senza sforzi al volante. La tecnologia MultiAir rende questo 1.4 particolarmente trattabile a tutti i regimi, e se c’è un piccolo fastidio è solo quello del pedale del gas non particolarmente reattivo; anzi occorre pestare un po’, anche senza dover per forza mettersi a tavoletta (caso in cui si torna ad avere la massima spinta) per non attardarsi nel traffico. Anche l’assetto, pur sportivo, non risulta particolarmente penalizzante nella guida tranquilla, anzi offre quel po’ di precisione che non fa mai male. Del resto i pneumatici sono sì ribassati, ma ben differenti da certi “fogli di gommapiuma” che si vedono talvolta avvolgere dei cerchi tendenti ai 20 pollici. Qui ci si limita (è tutto relativo) ai 17”, ed è una buona scelta.
Già detto del confort relativo ai sedili, nella guida in relax si possono apprezzare la presenza del climatizzatore ( eventualmente automatico bi-zona) e di un buon impianto stereo. Il GSI (Gear Shift Indicator) e lo Start&Stop aiutano inoltre ad economizzare: uno suggerendo sul cruscotto quando sarebe meglio innestare la marcia superiore fra le sei disponibili, l’altro spegnendo il motore a vettura ferma quando il sistema ritiene opportuno, consentendo una diminuzione di consumi ed emissioni dichiarata del 10% nella guida cittadina. Il sistema aiuta anche qualora spegnessimo il motore accidentalmente. Se poi ricerchiamo la tranquillità anche dal punto di vista della sicurezza, oltre ai sette airbag abbiamo una pletora di controlli elettronici che va dai classici ABS-ESP fino all’assistenza per la partenza in salita.
Se a questo punto giunge l’ardire di spingere in avanti per un paio di secondi la topica levetta per selezionare il carattere supersportivo, ecco che emerge il lato quasi animalesco di mister Hyde... Se siamo già in movimento, l’improvviso scatto in avanti conseguente alla scelta può anche prenderci alla sprovvista (occhio, dunque) perché adesso la risposta ad ogni minima pressione del piede destro è ben più consistente. Del resto non varia solo la legge di apertura dell’acceleratore elettronico, ma pure la gestione di iniezione e turbo. Nonché quella dei freni e del servosterzo: l’uso del volante risulta più diretto e sportivo, permettendo un feeling ben diverso con l’asfalto. Inoltre si inserisce automaticamente il TTC, che favorisce la trazione quando diamo giù il gas in uscita dalle curve.
Ovviamente è in questa modalità che si soppesano al massimo le prestazioni ottenibili. Nello scatto da fermo abbiamo raggiunto i 100 km/h in un tempo decisamente inferiore al dichiarato (7”51 anziché 7”90) e all’effettivo della precedente Abarth Grande Punto (7”76). Anche la velocità, 214,8 orari, è ben superiore a prima (207,7 km/h). Rispetto alla versione precedente migliorano anche la ripresa e l’acustica: lo scarico ha una tonalità gradevole ma non eccessiva. Peggiorano invece i consumi, anche se non talmente da diventare drammatici per una vettura con questa caratteristiche complessive. Infine gli spazi di frenata risultano pressoché identici, mantenendosi su valori decisamente buoni.
Concludendo, se pensate che abbiamo esagerato nell’estremizzare le differenze mostrate nelle due diverse modalità di guida, considerate che in realtà quando alterniamo le due opzioni c’è da riparametrarsi anche nell’utilizzo della frizione (a causa delle differenti reazioni motoristiche) e sicuramente ci vuole un poco per riprendere appieno le misure.

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