XJ 3.0 D, lusso cattivo

La linea inconsueta taglia nettamente col passato.

di Redazione

29.03.2011 ( Aggiornata il 29.03.2011 16:08 )

Interni

Cruscotto virtuale opulenza reale

L’abitacolo della XJ offre un colpo d’occhio faraonico e non è solo apparenza: i materiali sono ricercati e il montaggio è eseguito con estrema cura. Legno, pelle, cromature e plastiche si armonizzano in un mix elegante, anche se decisamente vistoso. La strumentazione è virtuale e a vettura spenta il pannello da 12,3” risulta completamente nero.

Ok ma solo per quattro

Sopra, notare le molteplici regolazioni elettriche del sedile. L’abitabilità posteriore è ottima per due adulti, mentre l’eventuale passeggero centrale, che pure dispone di una buona dose di centimetri in tutte le direzioni, deve fare i conti con il tunnel invadente. La dotazione di serie comprende il doppio tetto panoramico in cristallo, sebbene solo la porzione anteriore sia apribile.

Pratica soltanto a metà

Il bagagliaio è spazioso ma l’accessibilità viene ostacolata dall’imboccatura ristretta e dal gradino piuttosto alto tra battuta e piano di carico. Visto che, dopotutto, si tratta quasi di una due volumi, il portellone e il divano reclinabile sarebbero stati coerenti con la formula della XJ, anche se non col suo spirito.

La linea inconsueta taglia nettamente col passato.

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