Mercedes CLA 220 CDI, brillante e ben fatta, test integrale su strada

Mercedes CLA 220 CDI

di Marco Visani

16.07.2013 ( Aggiornata il 16.07.2013 11:47 )

Prestazioni

Ha un aspetto decisamente aggressivo, la CLA. Beh, non solo l’aspetto. Perché anche lanciata su strada si dimostra in grado di dare soddisfazioni: è una di quelle macchine con cui ci si riesce a divertire. Poi, certo, non è una sportiva “tiratissima”.

Però, anche dandoci dentro con un certo impegno, dà gusto. L’assetto di guida si regola senza problemi, il sedile fascia che è una bellezza, il piantone ha un’escursione non simbolica in profondità. Contatto: il quattro cilindri ha il ticchettio tipico dei diesel solo al minimo e poco oltre; appena la lancetta del contagiri inizia a solleticare i 2500 persino la sonorità diventa accattivante, merito di una linea di scarico che ha tenuto nel giusto conto anche il sound. Quel che c’è in mezzo, tra questi due intervalli, è piacere puro: bello pieno fin da basso, prende giri con una progressione da manuale, senza buchi nè incertezze.

Il cambio 7G DCT non è la migliore esecuzione in assoluto tra i doppia frizione (facciamo nomi e cognomi: il DSG Volkswagen ci piace di più) però ha un’apprezzabile rapidità nell’uso in automatico, che è poi quello che conta. Fosse un pizzico più rapido anche in manuale, visto che su una macchina del genere qualche voglia ti viene, non guasterebbe affatto. Il selettorino al volante è straordinariamente pratico in manovra; peccato che, pur sapendo che su una Mercedes i tergi stanno a sinistra, quando ti trovi una levetta a destra ti venga da muovere quella alle prime gocce di pioggia. Solo che il parabrezza resta bagnato e in compenso il cambio finisce in folle...

Molto piacevole lo sterzo: leggero in manovra, riesce particolarmente comunicativo, semmai un filo troppo direzionale sul veloce (attenzione quindi a calcolare il giusto angolo sui curvoni autostradali, specie nei primi chilometri), però è sempre sensibile alle correzioni e preciso. E ha un diametro di volta da trazione posteriore. Che invece la CLA non è perché anzi, appena il ritmo sale, si dimostra la più classica delle tuttoavanti, con buona pace dei mercedesisti duri e puri: fermissima dietro — come dettagliamo nella pagina accanto parlando del giro di pista — è sicura e prevedibile, ma anche piuttosto pesante di avantreno e ha parecchio sottosterzo. I freni meritano un buon voto per gli spazi, contenuti, però la corsa del pedale appare a tratti un po’ lunga e spugnosa.

Note solo positive alla voce confort: il motore è ovattato — ai 130, ai posti anteriori non arrivano 70 dB — e l’aerodinamica è tra le più curate in assoluto: niente fruscii, nessun rumore parassita. La catalogheremmo come macchina decisamente confortevole, la CLA, non fosse per un non piccolo dettaglio: è molto rigida d’assetto. Il che limita al minimo il rollio e la rende agile tra le curve (al netto del sottosterzo). Ma produce risposte molto secche sulle sconnessioni che, vista l’indole non realmente sportiva di questa versione, ci sono sembrate un po’ fuori luogo.

Il quadro prestazionale è coerente con le ambizioni dinamiche e con le attese del costruttore: promette i 230 km/h di velocità massima e fa in effetti i 230,9, annuncia 8”2 per andare da 0 a 100 e ci arriva in 8”26. Poi coppia da diesel e rapidità dell’automatico ci mettono il carico da undici per riprese molto rapide: 5”63 nell’80-120 km/h, 14”52 per lambire i 160. Molto bene i consumi: 16,9 km/litro di media, 13,3 in città e 86 euro per un pieno. Pochi (si fa per dire...) perché il serbatoio è piccolo: appena 50 litri, che significa un’autonomia media di 843 km. Non pochi, ma ci si può attendere di più.

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