Audi SQ5 TDI, il SUV diesel più veloce in pista

Prestazioni

Sì, lo sappiamo. Ci sono persone che il diesel sportivo proprio non lo digeriscono. Per quanto raffinato, potente ed efficiente lo ritengono, a ragion veduta, un propulsore che non può eguagliare in termini di resa e appagamento dei sensi un propulsore a benzina, magari ad alti regimi. Siamo d’accordo anche noi.

Però questo “biTDI” Audi almeno una volta andrebbe provato, giusto per curiosità e per capire a che punto è arrivata l’evoluzione dei motori a gasolio. Appena lo metti in moto ha il classico suono rotondo e pastoso di tutti gli altri V6 diesel. Poi, magia delle casse acustiche piazzate negli scarichi, se imposti il settaggio Dynamic ti dimentichi che sia un diesel, con il sound che diviene più pieno, corposo e del tutto simile a quello di un V8. E adesso parliamo di spinta: 66,3 kgm espressi a 1450 giri sono numeri che avvicinano paurosamente la progressione di questo TDI a quella di un motore elettrico, dove c’è tutto e subito.

Se c’è bisogno, quindi, la SQ5 è in grado di spalmarti sul sedile con quella classica progressione vigorosa ma vellutata tipica di tutti i propulsori in cui la coppia straripa. Sebbene vada precisato, nella fattispecie dell’esemplare provato, che gli ottimi valori di accelerazione e velocità promessi dalla Casa (250 orari e 5”1 sullo scatto breve) non sono stati raggiunti: ci siamo fermati a poco più di 240 km all’ora, forse a causa delle ruote da 21” in opzione, e in accelerazione non abbiamo spuntato più di un 5”78, e qui probabilmente ha giocato a sfavore un peso effettivo di 2042 kg (l’esemplare era bello carico di accessori) a fronte dei 1920 chili dichiarati.

Oddio, non che ci si possa lamentare, con un Suv, di viaggiare sulla stessa corsia di una compatta sportiva, sia sul dritto e pure in curva. Perché proprio sul “guidato”, la SQ5, ci ha sorpreso più di ogni altro sport utility dalle ambizioni sportive che abbiamo mai provato. Come potete leggere più approfonditamente nel box dedicato alla pista, quest’Audi sfodera un’agilità davvero insolita che, come nel caso del propulsore, fa dimenticare di essere al volante di un pesante Suv a gasolio.

Rapida in ingresso curva, agile di sterzo, frenata impressionante (33,3 metri da 100 km/h!) ma soprattutto con la colla sotto alle ruote quando sei in appoggio sul veloce, con una sensazione di stabilità e consistenza davvero encomiabile. Senza considerare, in tutto questo, una motricità elevatissima che in certi casi — specie in caso di bassa aderenza — aiuta anche la dinamica di marcia, con un leggero effetto autosterzante del retrotreno quando la maggior parte della coppia va a finire alle ruote posteriori.

Sempre in zona trasmissione, un altro componente degno di nota è il cambio Tiptronic a 8 rapporti con convertitore, che sulle Audi più potenti viene preferito all’S tronic a doppia frizione e 7 marce perché in grado di sopportare più coppia. Sfidiamo chiunque non abbia una sensibilità di guida non comune a distinguere, guidando la SQ5, questo cambio con convertitore da un doppia frizione, tant’è rapido e deciso nei passaggi di marcia e privo di fastidiosi slittamenti del convertitore. A questo punto sarebbe bene dedicare qualche parola al confort, perché se uno compra un Suv, pur sportivo che sia, magari non vorrebbe rompersi la schiena ad ogni buca. Dura è dura, ci mancherebbe. Perché la SQ5 ha ruote da 21” con spalla 40 ed è più bassa — e più rigida — di 3 cm rispetto alla Q5 standard.

Ma il compromesso d’assetto che sono riusciti a raggiungere non è affatto male. Abbiamo guidato Suv sportivi ben più rigidi e scomodi (tipo la vecchia BMW X3 30sd) e tutto sommato devi proprio andarti a cercare il dissuasore più alto, per sentire che l’assetto è fermo. E poi in termini di comodità compensa l’insonorizzazione, con un abitacolo ovattato come testimoniato dai bassi decibel registrati.