Audi R8 V10, cambio di passo: la prova su strada

Audi R8 V10, cambio di passo: la prova su strada
Il cambio a doppia frizione eleva le doti, V10 da sogno

di Lorenzo Facchinetti

22.09.2013 ( Aggiornata il 22.09.2013 09:25 )

Interni

Come prima, anzi tutto diverso

Pur tecnicamente all’antitesi rispetto al robotizzato, in abitacolo il doppia frizione si presenta come prima: folle e retro sulla destra, commutazione automatico/manuale spingendo a sinistra, in alto per salire di marcia, in basso per scalare (sarebbe preferibile il contrario...). Il tasto sport velocizza le cambiate e la risposta motore. L’ESP può essere disattivato del tutto o usato in modalità sportiva

Effetto cockpit e un trionfo di carbonio

La plancia della R8 non ha subito modifiche, dunque ritroviamo il riuscitissimo design a cockpit che avvolge idealmente il guidatore: l’effetto è dato dalla mezzaluna che corre dal tunnel centrale al pannello porta lato guida sovrastando anche la strumentazione. Quest’ultima è ben dotata in quanto a informazioni e sempre ben leggibile, poiché ben protetta dalla palpebra superiore. Tutti gli inserti in carbonio, cover vano motore compresa, sono di serie sulla versione Plus, al pari dell’impianto di navigazione con MMI

Seduti dentro al guscio

I sedili previsti sulla Plus sono quelli avvolgenti a guscio, con anima in vetroresina, a regolazione manuale, fatta eccezione per il supporto lombare e la gestione della larghezza dei fianchetti che sono elettrici. La seduta è un po’ alta per essere una supersportiva, ma almeno la pedaliera è ben in asse e il volante verticale. A fianco, il pozzetto anteriore da 100 litri di capienza impone di fare le valigie per il weekend con molta razionalità...

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