Golf GTI, la prova della verità, merita un monumento

Rilevamenti e Tecnica

Rispetto all’edizione precedente non ci sono rivoluzioni nello schema, però è stato cambiato e affinato quasi tutto. Il pianale, ovviamente, è il nuovo MQB modulare che ha permesso di adottare tutta una serie di provvedimenti per ridurre il peso di 42 kg rispetto a quello della GTI 6 nonostante l’aumento delle dimensioni generali e dei contenuti.

Il motore ha una testata completamente nuova, con due variazioni importanti relative al collettore di scarico e all’iniezione. Il primo è ora completamente integrato nella testata stessa, quindi viene lambito dal sistema di raffreddamento e questo permette sia di ridurre la temperatura dei gas che vanno ad azionare il turbocompressore, a vantaggio del rendimento di quest’ultimo, sia di gestire termicamente il motore in modo più preciso per velocizzare il raggiungimento delle temperature di esercizio.

L’iniezione, invece, è sdoppiata: può avvenire sia direttamente nei cilindri, come recita la scheda tecnica standard, per migliorare combustione e consumi, sia nel collettore di aspirazione, “alla vecchia maniera”, quando è più opportuno assecondare il funzionamento ai bassi regimi.

Il sistema elettronico XDS che simula l’effetto di un differenziale autobloccante è stato perfezionato e ribattezzato XDS+: è sempre una funzione integrata nell’ESP (quindi lavora agendo sulle pinze dei freni) e aumenta l’agilità, riducendo al tempo stesso l’angolo di sterzata necessario grazie a interventi mirati sulle ruote interne alla curva di entrambi gli assi. Agisce con tutti i coefficienti di attrito e così contribuisce alla manovrabilità anche sul fondo innevato.