07.01.2014 ( Aggiornata il 07.01.2014 07:44 )
Il motore è sostanzialmente quello della Giulietta Quadrifoglio Verde, ma con basamento in alluminio anziché in ghisa per risparmiare una ventina di kg. Anche gli impianti di aspirazione e scarico, comunque, sono stati ottimizzati per un impiego più sportivo. La struttura portante è costituita da una monoscocca realizzata con strati di fibra di carbonio cotta in autoclave, che pesa solo 65 kg, e da telai in alluminio anteriori e posteriori che supportano la meccanica.
In alluminio sono anche la gabbia di rinforzo del tetto e le “campane” sulle quali sono montati i dischi freno anteriori. Il guscio esterno della carrozzeria e i paraurti, invece, sono realizzati in fibra di vetro e poliuretano, un composito più leggero dell’acciaio del 20%, e anche i cristalli hanno uno spessore inferiore alla norma mediamente del 10%.
Il peso dichiarato dall’Alfa è di 895 kg a secco, quindi senza liquidi; noi ne abbiamo rilevati 1013 per la vettura pronta a marciare: una differenza accettabile. Il manettino del DNA ha la posizione Race, oltre alle canoniche tre presenti sulle altre Alfa, che limita l’intervento dei sistemi elettronici per lasciare l’iniziativa al conducente: il controllo di stabilità si limita ad assicurare stabilità nelle frenate al limite e il controllo di trazione viene escluso, mentre resta attivo il sistema elettronico che simula l’effetto del differenziale autobloccante agendo sui freni delle ruote motrici.
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