Alfa Romeo Giulietta 2.0 JTDm 150cv, la quiete prima della tempesta, prova su strada

Rilevamenti e Tecnica

La presenza di un turbo a geometria variabile di dimensioni più piccole rispetto a quelle del compressore utilizzato dal turbodiesel in configurazione da 170 cv, permette al nuovo 2.0 JTDm da 150 cv di esprimere ai bassi regimi la coppia più elevata della categoria: 38,7 kgm in modalità Dynamic, come i 2 litri da oltre 180 cv utilizzati da BMW e Audi/VW e addirittura come il 2.2 della Mazda.

Il cuore di questo motore è il sistema d’iniezione common rail di terza generazione, capace di una pressione di 1600 bar e con iniettori dotati di una servovalvola idraulica che introducono nei cilindri una quantità più precisa di gasolio con una sequenza di iniezioni particolarmente rapida e flessibile.

Nonostante questo, il sistema è più semplice rispetto al passato perché il numero dei componenti degli iniettori è diminuito del 40%. Il common rail 3 può gestire fino a 8 iniezioni per ciclo e consente di adottare strategie di ottimizzazione della combustione sempre più evolute come l’Injection Rate Shaping (IRS), che prevede le due iniezioni principali consecutive così ravvicinate da generare un profilo continuo e modulato dell’introduzione del combustibile nei cilindri.

Questo contribuisce a migliorare la combustione e riduce le emissioni di particolato e di ossidi di azoto. Anche per questo, il motore (così come anche il 1600 JDTm da 105 cv) è omologato come Euro 5+ anziché Euro 5: nel rispetto di una normativa un po’ inasprita rispetto alla 5 standard, che dovrebbe permettere ai possessori di Giulietta un paio d’anni di tranquillità in più mentre viene introdotta la Euro VI, che dovrà contraddistinguere tutte le auto di nuova omologazione da settembre di quest’anno e tutte le auto nuove vendute in Europa dal 1 gennaio 2016.