Nissan Note, da grande vuol fare la berlina, prova su strada

Nissan Note, da grande vuol fare la berlina, prova su strada
Ora è davvero matura: punta molto sulle dotazioni elettroniche e su una linea più moderna. Al pari del motore 3 cilindri 1.2 da 80 cv

di Maurizio Voltini

28.04.2014 ( Aggiornata il 28.04.2014 00:04 )

Prestazioni

Se vi capitasse di provare solo occasionalmente la Nissan Note, permetteteci di darvi un solo suggerimento: non giudicatela frettolosamente. Dare un responso basato su pochi chilometri potrebbe impedirvi di cogliere i vantaggi che si apprezzano in varie situazioni che si affrontano solo in un reale impiego quotidiano.

Perché, ammettiamolo, il primo impatto non è stato eccezionale nemmeno per noi: i sedili sono comodi ed accoglienti, e si apprezzano già quando ci si siede per la prima volta, ma poi nel momento di regolare la posizione viene a mancare quella di profondità del volante, per una posizione davvero perfetta.

Poi si lascia vagare lo sguardo in giro per l’abitacolo e non si può fare a meno di notare che alcune plastiche, pur valutando la categoria della vettura, non appaiono all’altezza del resto; inoltre sono pochi i vani portaoggetti in cui poter riporre qualcosa di più di un mazzo di chiavi (si salvano il tunnel e il doppio cassetto lato passeggero). Come se non bastasse, all’avviamento il motore fa capire immediatamente di essere un tre cilindri e sembra quasi non sia stato fatto nulla per cercare di nasconderlo (a livello di insonorizzazione, per esempio). Una scelta probabilmente ponderata a favore di un peso meno elevato, e che favorisce una guida più agile.

Ecco infatti che una volta in movimento si arrivano gradualmente a superare e “sovrascrivere” certe prime impressioni. Il motore nella sua variante meno potente manca forse un po’ di personalità (per chi cerca la grinta può rivolgersi al fratello sovralimentato da 98 cv) ma non sembra assolutamente inadeguato, almeno in un impiego quotidiano normale. E anche se si arrivano via via ad apprezzare soprattutto certe scelte tecniche a base elettronica più che meccanica - specialmente con la dotazione della Acenta - più si usa la Note in un reale utilizzo “borghese” e più si capiscono e condividono certe soluzioni. L’apoteosi pensiamo venga raggiunta in una situazione tanto banale quanto drammaticamente normale: recarsi in famiglia in un centro commerciale.

In questa situazione la Note mostra tutta la sua sostanza. Perché innanzitutto permette di andarci comodamente in 4 o 5 senza sacrifici in tema di abitabilità; poi perché anche il carico a “missione compiuta” (la spesa) trova agevole collocazione nel bagagliaio; infine perché anche nel parcheggio avremo modo di districarci con gli strumenti più adatti ad affrontare questa sorta di guerriglia urbana fatta di carrelli e casalinghe distratte. Infatti non soltanto la visibilità “oculare” è buona (aiutano gli “oblò” anteriori, ma resta comunque il classico angolo morto causato dai montanti posteriori) ma si aggiunge quella delle telecamere perimetrali che coprono l’area attorno a noi per 360 gradi. In più vi è la soluzione geniale del rilevatore di movimento, che ci permette di partire in retromarcia senza aver guardato per forza tre volte in tutti gli specchietti (più una certa dose di speranza) come faremmo di solito, per evitare le casalinghe cui accennavamo.

Insomma, la Note può veramente aiutare in tante situazioni di ogni giorno, grazie alla facilità di guida e alla sua funzionalità complessiva: i vari automatismi di luci e tergi (certo non scontati su una 1.2) ci permettono di destinare all’oblio anche queste preoccupazioni. E a un sistema complessivo efficiente (anche la climatizzazione fa la sua parte) si aggiungono “piccolezze” come per esempio quella di consigliare una guida parca in un modo poco disturbante: mediante la modulazione della luce sul cruscotto da blu a verdina. Per quanto riguarda la guida extraurbana, oltre ai riscontri positivi di cui abbiamo già parlato in quanto ad abitabilità e confort, si aggiungono la buona stabilità (anche se lo sterzo non è precisissimo) e l’assorbimento delle asperità, la presenza di aiuti come il cruise control, nonché il display ben organizzato anche se non enorme. Inoltre c’è un buon Cx che si traduce in bassi fruscii aerodinamici e anche in un consumo ridotto. Questo discorso ci permette di introdurre i risultati delle nostre prove strumentali, in cui abbiamo riscontrato una buona velocità massima frutto appunto dell’aerodinamica; questa è ottenuta in quarta marcia e sottintende non solo una quinta di riposo, ma anche rapporti un po’ spaziati.

Comunque il motore è abbastanza elastico per digerire abbastanza bene il salto in cambiata. Ma non è certo sportivo, come fanno capire i 12”57 in accelerazione. La silenziosità è accettabile, pur rilevando che i rumori meccanici sono prevalenti rispetto a quelli aerodinamici, e lo stesso vale per i consumi se non si vanno a ricercare prestazioni improbabili insistendo con le marce (anche perché il motore allunga abbastanza, se serve, ma senza per questo esprimere di più in potenza). Più che buona infine la frenata: la sicurezza qui non è solo una formalità elettronica, perché l’impianto offre un buon mordente e anche la stabilità resta inappuntabile pure nelle situazioni un po’ disperate. Questo anche in curva, dove il retrotreno non si muove di un millimetro.

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