Mercedes GLA 220 CDI 4Matic, dinamica e versatile, prova su strada

Mercedes GLA 220 CDI 4Matic, dinamica e versatile, prova su strada
Più che un Suv vero e proprio, la nuova Mercedes GLA è da considerarsi una variante “allroad" della due volumi. Con più appeal, e spazio

di Lorenzo Facchinetti

28.05.2014 ( Aggiornata il 28.05.2014 08:42 )

Prestazioni

Ci sono suv che non ne hanno colpa: magari sono progettati per essere comodi, accoglienti, oppure molto capaci in fuoristrada. Sta di fatto che la voglia di “guidare” te la fanno passare alla prima curva, anche se stai percorrendo la strada più sinuosa e accattivante che ci sia. Ti rassegni, accendi la radio e vai a spasso.

Con la GLA è diverso: anche se parti senza intenzioni bellicose, dopo un po’, quasi senza accorgertene, stai guidando con un gran buon ritmo. Perché è la vettura che lo consente. Ti accompagna agile da una curva all’altra, con facilità da parte sua e senza impegno da parte tua. Lo sterzo è preciso, i pneumatici vanno subito in appoggio e una volta in curva il telaio non si piega, garantendo un saldo appiglio che rinfranca; per i più smaliziati, oltretutto, c’è anche una coda piuttosto sensibile ai trasferimenti di carico, che può favorire e far divertire negli inserimenti in curva senza rischiare nulla perché il controllo di stabilità non è disattivabile del tutto.

Non ci sono differenze o quasi, insomma, tra guidare questa GLA e una Classe A, tranne per quella posizione di guida leggermente più sopraelevata per tutti coloro che amano dominare la strada. Il merito di questo va alla furbizia di Mercedes, che è stata abile nel saper creare un’immagine da vero sport utility, o crossover che dir si voglia, che fa apparire la GLA più prestante e massiccia rispetto alla due volumi anche se di fatto, l’altezza, è superiore di appena 6 cm: 1,43 contro 1,49 metri. Tutta questione di baricentro, insomma. Cioé quelle masse sospese tipiche dei Suv che più sono posizionate in alto, più ammazzano il dinamismo di guida e l’efficacia di una vettura in generale, stabilità compresa.

Con questo non vogliamo dire che la GLA sia un cavallo di razza pronto alla pista, per quello c’è dell’altro. Anche perché se si forza davvero la mano emergono i limiti di una ripartizione dei pesi spostata molto in avanti (come del resto le sorelle A e CLA) che alla lunga fa affiorare il sottosterzo e smorza l’entusiasmo. Ma considerato l’impiego tipico di un Suv, che oggi è quasi del tutto circoscritto alla città, averne di vetture così piacevoli da guidare.

E nel caso l’eventuale fuori città preveda anche salite e discese sterrate o innevate, ci sono una adeguata altezza da terra e la 4Matic a dar man forte al pacchetto. La trazione integrale, anche su asfalto asciutto, contribuisce a smorzare sul nascere ogni eventuale pattinamento delle ruote anteriori, ripartendo prontamente la coppia sul posteriore. In discesa, invece, la GLA monta di serie il sistema DSR (Downhill Speed Regulation, regolatore di velocità in discesa) che può essere un reale aiuto se l’aderenza è scarsa e la discesa molto ripida: per attivare il dispositivo basta premere un tasto in plancia, impostare la velocità desiderata di discesa (ad esempio 10 o 20 km/h) e non toccar più né freno né acceleratore: la gestione motore, i freni e il controllo di stabilità mantengono costante questa velocità di discesa e, soprattutto, la vettura resta dritta e stabile senza sbandare.

Tornando invece su asfalto, risulta apprezzabile l’accoppiata fra il 4 cilindri 2.1 turbodiesel e il cambio a doppia frizione 7G-DCT. Il primo, oltre a disporre di una potenza più che adeguata (170 cavalli) per spunti interessanti (8”45 sullo 0-100), garantisce in particolare una notevole prontezza ed elasticità, grazie a una curva di coppia ben ottimizzata che vede presenti, già ad appena 1400 giri e fino a 3400 senza cali, 35,7 chilogrammetri. Il meglio di questo propulsore lo si trova quindi nella zona medio-bassa del contagiri, sebbene non disdegni anche qualche puntatina in zona rossa quando occorre disimpegnarsi.

Tra parentesi, in tema prestazioni, notevole il valore di velocità massima: 215,5 km orari ottenuti grazie anche all’ottimo Cx di 0,29. Il cambio, da parte sua, svolge globalmente un buon compito. L’unico appunto riguarda la modalità Eco, quella per consumare meno, dove la continua ricerca del rapporto più alto penalizza un po’ le ripartenze a basse velocità, dove magari tu ingraneresti la prima per muoverti con maggiore agilità, mentre la logica del 7GDCT tiene la seconda piantandoti lì. Il problema, per chi lo vive come un problema, è facilmente aggirabile grazie alla modalità Sport, che ovviamente sfodera una logica di funzionamento più brillante e passaggi di marcia più decisi e rapidi.

Ma se l’obiettivo è quello di risparmiare carburante, allora meglio restare in Eco: fra start/stop e cambi marcia a duemila giri, anche con quasi 16 quintali di Mercedes si spuntano buoni consumi: la nostra media reale è di 16,383 km/litro, un valore che scaturisce da eccellenti percorrenze alle velocità costanti (21,2 km/litro a 90 all’ora, già a queste velocità l’aerodinamica conta) e da discreti consumi in città, dove si arrivano a coprire 13,5 km/litro. Se parliamo di comodità, spiccano i valori che abbiamo registrato con i nostri fonometri: appena 68,9 decibel a 130 km/h a testimonianza di una ottima insonorizzazione.

Anche l’assetto, considerata tra l’altro la presenza delle ruote da 19” e il buon dinamismo globale, risulta ottimamente messo a punto. Infine, fra le componenti particolarmente efficaci, merita un cenno l’impianto frenante: oltre agli eccellenti spazi d’arresto (35 metri da 100 km/h), convince la risposta del pedale, ben modulabile e dal buon mordente.

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