17.06.2014 ( Aggiornata il 17.06.2014 16:25 )
La più grossa novità tecnica della Mini è rappresentata dalla gamma motori, una serie di unità sviluppate ex-novo dal Gruppo di Monaco che andranno ad equipaggiare anche modelli BMW. Si tratta di una nuova famiglia di motori modulari, la cui base di partenza sono i 3 cilindri ma da essi prenderanno vita anche nuovi 4 e 6 cilindri. Alla Mini, ovviamente, interessano i propulsori più piccoli, quelli che danno un bel taglio alle emissioni.
Ecco allora che la gamma si snoda sui 3 cilindri di 1.5 litri di cilindrata, benzina e diesel, che condividono moltissime componenti proprio per ottimizzare sia i processi di produzione, sia i costi. Tutti a iniezione diretta e sovralimentati, ci sono il 3 cilindri 1.5 a benzina da 136 cv della Cooper e i turbodiesel, sempre 1.5, da 95 e 116 cv rispettivamente per One D e Cooper D. Le uniche eccezioni sono il 3 cilindri turbo della One, che è un 1.2 da 102 cv, e il propulsore della Cooper S da 192 cavalli che è un 4 cilindri 2 litri già impiegato su alcune BMW.
Assieme ai motori debuttano poi nuovi cambi: il manuale è più leggero e migliorato nei sincronizzatori, l’automatico è più diretto nella risposta e dotato di nuovo software. Altra grossa fetta del lavoro di rinnovamento ha riguardato le sospensioni, dove troviamo un McPherson anteriore dotato ora di bracci in alluminio per ridurre i pesi, mentre il retrotreno resta fedele all’assale multilink, sebbene rivisto nelle geometrie e nell’elastocinematica per sposarsi al meglio con le nuove dimensioni della vettura. Da segnalare, in merito, il sensibile allargamento delle carreggiate: 42 mm davanti e 34 mm dietro.
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