Porsche Macan Turbo, come una 911? ....

Porsche Macan Turbo, come una 911? ....
Prova su strada: un SUV che alza la ruota in curva ... ma se la guidi in un certo modo quasi quasi torna in mente la “noveundici”...

di Lorenzo Facchinetti

22.07.2014 ( Aggiornata il 22.07.2014 00:04 )

Presentazione

Dire che la Macan è una “noveundici” rialzata, anziché una baby Cayenne, è un po’ eccessivo. Alcuni lo pensano, un fondo di verità c’è, ma noi preferiremmo non scomodare la 911 e vogliamo restare con i piedi per terra, perché parliamo pur sempre di un Suv con tutti i limiti del caso, dal baricentro alto alla massa elevata.

Ma c’è un però. Bisogna riconoscere a Porsche che lo sforzo di avvicinare uno Sport Utility al concetto di sportiva vera, sia con richiami stilistici ma anche con tangibili soluzioni tecniche, non è riuscito affatto male, anzi. Possiamo partire col far notare che la Macan è l’unico Suv che si presenta di serie con pneumatici differenziati tra asse anteriore e posteriore (cioé più larghi dietro), qualsiasi sia il diametro dei cerchi scelti (da 19 a 21”) o la motorizzazione.

Poi è impossibile non notare richiami alla 911 nella parte posteriore, dall’andamento dei cristalli e del lunotto ma soprattutto per le spalle estremamente muscolose e per il taglio della fanaleria, con i Led che di notte disegnano un aspetto del tutto simile a quelli di 911 e addirittura di 918 Spyder. Per non parlare dei Led anteriori, con i quattro diodi rotondi che sono l’attuale marchio di fabbrica Porsche adottato persino sulla 919 Hybrid di Le Mans.

La Macan, in sostanza, è riuscita a prendere il meglio da due mondi automobilistici così distanti: un dinamismo e un piacere di guida sconosciuti a qualsiasi altro Suv, uniti alla versatilità che soltanto un Suv può offrire. A dispetto di un design molto sportiveggiante, le linee non hanno infatti compromesso abitabilità e capacità di carico, che sostanzialmente sono in linea con quelle della Q5: l’accesso ai posti posteriori, in particolare, non è compromesso dall’andamento del tetto e una volta dentro si gode di spazio più che sufficiente, sebbene non abbondante. I 500 litri di volume del baule (che diventano 1500 con gli schienali giù) bastano e avanzano e in particolare si apprezzano la regolarità del vano e le sue finiture, oltre all’attrezzatura che spazia dai “rail” per separare il carico a vari occhielli di fissaggio.

Tutto il necessario per andarsene in vacanza senza lasciare a casa nulla. Se poi la scelta della motorizzazione casca sulla Turbo della nostra prova, spinta dal 3.6 V6 biturbo da 400 cavalli, allora la vacanza diventa interessante, con prestazioni velocistiche che iniziano a impensierire più di una coupé: punta massima di quasi 260 orari e 4”61 per scattare da 0 a 100 orari.

Certo, con la Turbo c’è da fare i conti con consumi piuttosto importanti, soprattutto se si calca il piede sull’acceleratore con le percorrenze che calano drasticamente. È per questo, ma non soltanto, che la Macan più venduta in Italia sarà la S Diesel — che guarda caso ha 250 cv (184 kW) anziché i 258 cv (190 kW) degli altri mercati... —, ma la sostanza non cambia tanto, prezzo a parte dove fra Diesel e Turbo ballano oltre ventimila euro (61mila contro 83mila).

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