Jaguar F-Type R Coupé, parco giochi da sogno

Jaguar F-Type R Coupé, parco giochi da sogno
Prova su strada: pensata per divertire con i motori “base” con la 5.0 R da 550 cavalli, la faccenda diventa ancor più emozionante

di Lorenzo Facchinetti

23.07.2014 ( Aggiornata il 23.07.2014 08:43 )

Prestazioni

Uno dei primi indizi riguardo al fattore “piacere” della F-Type arriva dallo sterzo: i tecnici Jaguar hanno fatto una scelta contro tendenza, adottando una tradizionale servoassistenza idraulica quando oggi fioccano gli sterzi elettrici. Perché assorbono meno energia, sono più leggeri e puoi divertirti ad “incollarci” assistenti al parcheggio, al mantenimento di corsia e quant’altro. Il problema è che uno sterzo elettrico, se non beneficia di un eccellente lavoro di affinamento, risulta asettico e avaro di informazioni alle mani. Cosa che non avviene con il comando della F-Type: ad ogni impercettibile angolo che le mani applicano allo sterzo, c’è un riscontro effettivo che comunica l’esatta posizione delle ruote anteriori sull’asfalto; e in velocità c’è sempre la giusta pesantezza per poter dare la necessaria confidenza al mezzo.

Anche perché la confidenza, alla F-Type R, la devi concedere per gradi

Qui cavalli e coppia (680 Nm) strabordano, ma soprattutto vengono messi a terra in maniera brutale. Il 5 litri V8, da buon sovralimentato, ti regala tutto e subito. E tra l’altro lo fa con un tono quasi screanzato. Come già nel caso dei meno potenti V6 3 litri delle altre F-Type, la componente sound è stata presa sul serio e quando le valvole by pass lasciano sfogare il V8 a piena voce la terra trema, con delle tonalità da muscle car americana specie in rilascio quando i gorgoglii e i ritorni di fiamma fioccano copiosi. Ma dicevamo dell’erogazione: questi 550 cavalli non sono gli stessi di un motore aspirato ad alti regimi, dove la potenza viene spalmata lungo un ampio arco d’utilizzo. Qui il limitatore stacca a 6500 dunque la “botta” è tutta compressa in un ventaglio relativamente ridotto di giri.

E in tutto questo ci si mette anche il cambio, l’eccezionale Quickshift con convertitore di coppia che con i suoi otto rapporti garantisce almeno i primi cinque molto ravvicinati, oltre che estremamente godibili per la rapidità e l’intensità dei passaggi di marcia. Quindi con la F-Type si gode, innanzitutto, di una spinta realmente mostruosa, effettivamente riscontrabile in dati prestazionali di prim’ordine. Poi si gode del tipico comportamento di una trazione posteriore potentissima. Anche senza esagerare troppo, in uscita di curva si ha la costante percezione delle ruote posteriori che si aggrappano all’asfalto e tendono a voler scivolare verso l’esterno.

Una vettura da guidare con gas e sterzo, quindi, con tutte le raccomandazioni del caso quando ci si vuole divertire

In primo luogo quella di viaggiare, almeno su strada, con il controllo di stabilità escluso solo in parte, ossia quello step che consente di raggiungere certi angoli di sovrasterzo con la certezza che, se si esagera, l’elettronica rimette la situazione a posto. Nel caso ci si trovi in pista, dove ci si può lasciare andare staccando completamente il DSC, l’avvertenza è quella di prestare comunque attenzione ai sovrasterzi, che talvolta non si placano nemmeno con rapporti lunghi e ad alte velocità. Anche perché l’avantreno della F-Type è molto presente e ben piantato a terra, quindi di sottosterzo ce n’è poco, e in inserimento curva è molto ben avvertibile il lavoro del Torque Vectoring — presente soltanto sulla R accoppiato all’autobloccante a controllo elettronico — con le ruote interne che fanno quasi da perno per far girare il più velocemente possibile l’auto dentro la curva.

Tutte le reazioni della F-Type Coupé sono comunque piuttosto genuine

Nel senso che si tratta di una vettura che comunica con un certo anticipo le sue reazioni e lascia tempo al pilota di raccogliere le informazioni e reagire. Questo perché vanta un buon bilanciamento globale, che aiuta specie in presenza di un peso complessivo che a dispetto del largo impiego di alluminio è piuttosto elevato, quasi 18 quintali effettivi in ordine di marcia. Ma anche le sospensioni, raffinate negli schemi e ben tarate nella gestione elettronica, fanno di tutto per non far percepire quei chili di troppo, con un comportamento agile e reattivo ma giocoforza non così efficace quanto quello delle rivali più leggere. 

Questa è la F-Type Coupé vista in chiave “smanettona”

Una sportiva mozzafiato da quasi 320 chilometri all’ora che urla come una forsennata e derapa a più non posso. Ma vorremmo sottolineare anche un altro aspetto non meno importante: la fruibilità quotidiana. L’urlo degli scarichi, se non viene attivato con l’apposito pulsante, si placa e il motore è quasi inavvertibile. Come pure le sospensioni, che quando sono impostate nella modalità più soft assorbono in maniera ottimale e gli ostacoli sono quasi impercettibili, anche a fronte di ruote da 20 pollici. Se a questo si aggiunge un’insonorizzazione eccellente (soli 69,7 db a 130 orari, contro i 75,3 di una 911 Turbo S e i 77,3 di una R8 V10), ecco che quando non viene stuzzicata la F-Type si presta egregiamente a viaggi lunghi o a un tranquillo impiego urbano.

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