E' un Suv concreto ed è stato rinfrescato, abbiamo apprezzato le doti stradali nella versione con trazione anteriore

Sappiamo bene come la Dacia punti sulla produzione di vetture concrete e senza troppi fronzoli, per un utilizzo quotidiano scevro di problemi e con un occhio — anzi, tutti e due — all’aspetto monetario. Insomma, qualcosa di pratico ed economico, pur se a fronte di qualche sacrificio in termini di “raffinatezze”. Una filosofia costruttiva che è stata ben accolta anche sullo schizzinoso mercato italiano e che ha portato ad estendere la gamma in listino a cinque modelli, fra cui “persino” un Suv: la Dacia Duster.Un modello introdotto nel 2010 e che per questa stagione è stato sottoposto a una piccola operazione di rinfresco stilistico, che pur se non è certo il design a caratterizzare le vetture rumene, ottiene un favorevole effetto di svecchiarne l’aspetto.Possiamo notare anche sulla Duster 1.5 dCi 110 cv 4x2 Lauréate che abbiamo avuto in prova queste novità: si parte dal frontale ridefinito mediante una nuova calandra e una presa d’aria più bassa, oltre ai nuovi fari a doppia ottica e con luci diurne. Rinnovate pure le luci posteriori in abbinamento. Troviamo inoltre nuove barre sul tetto, nuove ruote da 16 pollici (sulla Lauréate sono caratterizzate dall’effetto cromatico Dark Metal) e infine varie cromature qua e là, che vengono pure estese se si opta per il Pack Look fra gli optional.Certamente non sono tante novità, ma essendo tutte relative ad elementi strategici del design riescono ad ottenere l’effetto desiderato di “refresh”. Il look resta quello di impronta piuttosto fuoristradistica sottolineato dai paracolpi sotto i paraurti, sebbene riteniamo non sia quello di affrontare impegnativi percorsi off-road il motivo per cui la Duster viene acquistata. Bensì, come già accennavamo, (anche) quello economico: in effetti il prezzo è favorevole, dato che per acquistare la versione più “bassa” con motorizzazione diesel, quella sempre 1.5 dCi ma da 90 cv, servono 14.050 euro.Passando alla variante da 110 cv e salendo di allestimento fino ad arrivare a quello top, il Lauréate della vettura provata, si arriva a 15.750 euro. Ciò restando nella configurazione tecnica a trazione solo anteriore, perché c’è anche la 4x4 per 2.100 euro in più.

Prezzi indubbiamente attraenti, ai quali fa riscontro tuttavia una dotazione base decisamente essenziale per quelli che sono gli appetiti degli automobilisti degli anni &lsquo;10. Opportunamente, sul nostro mercato, non &egrave; stata importata la versione &ldquo;base&rdquo; che non ha nemmeno gli alzacristalli elettrici, sebbene quelli posteriori restino optional anche sulla Laur&eacute;ate.Di base ci sono l&rsquo;ESP, la chiusura centralizzata e il clima manuale gi&agrave; sulla Ambiance, poi salendo di allestimento si guadagnano il navigatore con display touch da 7 pollici e anche alcuni &ldquo;sfizi&rdquo; come volante e sedile regolabili in altezza, oltre a rivestimenti pi&ugrave; consoni. Se poi davvero non ci si rassegn c&rsquo;&egrave; una lista di optional che seppur non chilometrica offre il regolatore della velocit&agrave; e i sensori di parcheggio posteriori, fra le altre cose. Cos&igrave;, pur senza rivaleggiare certo con taluni Suv di lusso, si riesce ad ottenere una dotazione pi&ugrave; all&rsquo;altezza degli standard attuali. E senza nemmeno che il prezzo lieviti assurdamente: la vettura provata rinuncia solo agli interni in pelle ma resta ben sotto i 18mila euro. Il tutto per trovarsi in mano una vettura che sebbene si dimostri un po&rsquo; tradizionale come concetti generali, non rinuncia allo spazio interno e soprattutto offre una notevole sostanza, che si traduce in una buona impressione di robustezza e in un comportamento stradale tangibilmente favorevole, sia in curva che in frenata e nelle normali situazioni di traffico.

&nbsp;<h2>Semplicit&agrave; calibrata</h2>Il rigore degli interni della Duster &egrave; espressa con linee e funzionalit&agrave; che non fanno storcere il naso. Nel caso della Laur&eacute;ate anche grazie al touchscreen da 7&rdquo; con navigatore e sistema audio. Cos&igrave; pure la strumentazione risulta ben sfruttabile in leggibilit&agrave;. Si notino i vari vani portaoggetti e, in questo caso, il volante in pelle che per&ograve; non si pu&ograve; regolare in profondit&agrave;: una delle piccole rinunce by Dacia.<h2>Rivestimenti specifici e spazio adeguato</h2>L&rsquo;allestimento Laur&eacute;ate offre rivestimenti interni specifici e apprezzabili, fra quattro diverse sellerie a seconda dell&rsquo;allestimento, compresa quella optional in pelle. Confort e abitabilit&agrave; sono favoriti anche da uno spazio buono pure per cinque occupanti. Si notano inoltre la regolarit&agrave; e la sfruttabilit&agrave; del vano bagagli (475/1636 litri) seppur con due piccoli scalini, fra soglia e bordo sedili

Ancor prima di mettersi in movimento, quando semplicemente ci si mette al volante senza girare la chiave, la Dacia Duster ultima generazione fa maturare diverse considerazioni, anche di segno opposto.Per esempio, i sedili risultano sufficientemente comodi ma la mancanza della regolazione di profondit&agrave; del volante va a &ldquo;forzare&rdquo; un poco la posizione di guida. Cos&igrave; come si nota una certa semplicit&agrave; generale, ma anche lo sforzo (arrivato a buon fine) dei designer di offrire un ambiente dall&rsquo;aspetto piacevole e meno &ldquo;povero&rdquo; di quanto ci si potesse aspettare.Tutto si traduce in una buona fruibilit&agrave; delle funzioni offerte, tanto che lo stesso discorso pu&ograve; essere esteso anche all&rsquo;utilizzo del navigatore (di serie su questo allestimento Laur&eacute;ate) intuitivo e pratico da usare. La vettura &ldquo;full optional&rdquo; (o quasi) che abbiamo guidato comprende anche funzioni come il cruise control e tutto sommato &mdash; sebbene non si possa certo arrivare a parlare di dotazione abbondante o addirittura di infotainment &mdash; se siete automobilisti tradizionali che non si sono ancora &ldquo;abituati bene&rdquo; a certi gadget, probabilmente non avvertirete particolari sacrifici.Come ad esempio per la mancanza dell&rsquo;attivazione automatica di luci e tergi. Questo perch&eacute; la Duster punta su qualit&agrave; che avrebbero fatto la felicit&agrave; degli addetti alla propaganda di non troppi anni fa: l&rsquo;abitabilit&agrave; interna, per dire, sebbene non sia variata rispetto al modello precedente, resta su buoni livelli anche quando si viaggia in cinque; c&rsquo;&egrave; anche una buona quantit&agrave; di vani portaoggetti che dimostrano una certa attenzione alle esigenze degli utilizzatori; e infine, una volta in movimento, si ottiene un buon feeling di guida, ci si trova abbastanza a proprio agio, aumentando la sensazione &mdash; che si sa come alle volte dipenda anche da pochi particolari &mdash; che la Duster possegga molta &ldquo;sostanza&rdquo; al di l&agrave; dell&rsquo;assenza di alcuni fronzoli elettronici.Si inizia con la buona sensazione trasmessa dallo sterzo, con il quale &egrave; pressoch&eacute; assente l&rsquo;incertezza che invece caratterizza molti Suv, e si prosegue con le sospensioni ben tarate per un utilizzo stradale. Questo significa che anche nelle curve affrontate un po&rsquo; allegramente, la Duster si &ldquo;appoggia&rdquo; sulle ruote esterne senza tanti tentennamenti, favorendo la sensibilit&agrave; e&nbsp;anche il senso di (effettivo) controllo su cosa avviene.Insomma, l&rsquo;unico aspetto con cui magari ci vuole un poco di pi&ugrave; per prendere davvero confidenza con questa Dacia e arrivare a guidarla come una normale berlina, o poco meno, riguarda le dimensioni: non perch&eacute; sia enorme (432 cm) quanto perch&eacute; la visibilit&agrave; non aiuta a percepire gli ingombri degli spigoli, soprattutto posteriori, e dunque bisogna farci un po&rsquo; di abitudine.Con questa variante a trazione solo anteriore, si apprezzano poi i vantaggi conseguenti dal punto di vista della scorrevolezza e del peso: la Duster non sar&agrave; una piuma, ma effettivamente la bilancia oscilla sui 1300 kg che non sono certo un valore pessimo, anzi. Questo si traduce in una guida agile e fa s&igrave; che anche il piccolo 1.5 dCi non venga troppo soffocato nelle sue doti.Il pedale del gas offre due &ldquo;step&rdquo; di resistenza, ma quando lo si aziona la reattivit&agrave; &egrave; buona e cos&igrave; la Duster riesce a &ldquo;difendersi&rdquo; quando c&rsquo;&egrave; da &ldquo;spingere&rdquo; un po&rsquo; di pi&ugrave;. Per concretizzare il discorso senza limitarsi alle sensazioni, nello scatto da zero a cento km orari sono stati cronometrati 11,43 secondi: un tempo a met&agrave; strada fra quelli ottenuti con la Clio e la Modus di motorizzazione similare, e del tutto affiancabile a quanto fatto segnare dalla Scenic col 1.9, oltre che leggermente migliore della &ldquo;vecchia&rdquo; 4x4 provata a suo tempo. Sempre sul versante delle prestazioni pure, la &ldquo;impronta aerodinamica&rdquo; della Duster non permette velocit&agrave; esagerate, arrivando fino a 165,6 km/h.Per lo stesso discorso, nemmeno i consumi fanno gridare al miracolo: per la buona erogazione, e nonostante le sei marce, viene da sfruttare pi&ugrave; la spinta del turbo che non l&rsquo;aiuto del cambio per riprendere; ma ovviamente, quando si &ldquo;pesta&rdquo; sull&rsquo;acceleratore, prima o poi il serbatoio chieder&agrave; la sua parcella. Miglioramenti sensibilissimi si hanno per&ograve; a velocit&agrave; contenute e costanti. Pe quanto riguarda le altre misurazioni effettuate nei nostri test, notiamo che nonostante gli sforzi effettuati in tal senso, la rumorosit&agrave; resta leggermente superiore alla media: nonostante gli indubbi progressi, il motore si sente ancora un po&rsquo; e del resto non possiamo certo paragonare la Duster a certi Suv di lusso, gi&agrave; nei concetti base.Dove&nbsp;invece se la cava alla grande &egrave; in frenata: ottimi per una vettura di questa categoria i 34,7 metri per fermarsi dai 100 orari, assieme ad un comportamento generale favorevole. Infatti non si imbarca, l&rsquo;ABS risulta ben tarato e gli spazi non si allungano particolarmente al salire delle velocit&agrave;. Potremmo parlare anche delle capacit&agrave; fuoristradistiche: in questo &ldquo;pesa&rdquo; pi&ugrave; la versione integrale, ma anche questa 4x2 pu&ograve; far valere ugualmente la buona altezza dal suolo e gli ampi angoli d&rsquo;attacco. La versatilit&agrave; comunque c&rsquo;&egrave; e se non siete ancora uno di quegli automobilisti che si &egrave; gi&agrave; fatto contaminare irrimediabilmente dall&rsquo;elettronica del terzo millennio, aprezzerete sicuramente il rapporto prezzo/ sostanza offerto dalla nuova Duster.

La Duster 1.5 dCi monta una delle ultime evoluzioni del turbodiesel K9K che equipaggia gran parte delle vetture del gruppo Renault e Nissan. Oltre ad avere 110 cv di potenza e 240 Nm di coppia, si distingue per la presenza di numerosi accorgimenti a favore dei consumi ridotti, a partire dagli iniettori piezoelettrici dell&rsquo;alimentazione di tipo common rail; fra gli ultimi miglioramenti dell&rsquo;unit&agrave;, l&rsquo;adozione di una turbina dall&rsquo;inerzia ridotta.Vi &egrave; poi la modalit&agrave; Ecomode, che limita le prestazioni ma anche i consumi, dichiarati fino al 10% in meno. Resta comunque un monoalbero a due valvole per cilindro, associato ad un cambio manuale a sei rapporti e, in questo caso, alla trazione anteriore (c&rsquo;&egrave; anche la variante 4x4). Dal punto di vista tecnico, sono interessanti anche i sistemi adottati sulla nuova Duster per ridurne la rumorosit&agrave; nell&rsquo;abitacolo (di 5 db): la scocca &egrave; stata rinforzata in alcuni punti per ridurre le vibrazioni; la paratia tra motore ed abitacolo &egrave; stata modificata e sono stati applicati materiali insonorizzanti nei punti cavi; le &ldquo;perdite d&rsquo;aria&rdquo; (causa di fruscii) sono infine state ridotte mediante guarnizioni a doppia tenuta e una piastra nelle porte anteriori.

Dacia Duster 1.5 dCi 110 cv, prova su strada

Interni

Semplicità calibrata

Rivestimenti specifici e spazio adeguato

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