30.12.2014 ( Aggiornata il 30.12.2014 08:48 )
Ecco una plancia davvero bella: economica nei materiali ma allegra, coloratissima e pratica. Facile la gestione del sistema multimediale R-Link in posizione centrale.
Un bauletto rimuovibile sulla consolle, un borsello ben mascherato al posto del portaoggetti destro: i ripostigli sono numerosi, capaci, originali. Sarebbe però utile, sul coperchio del vano centrale, un fondo antiscivolo: è l’unico posto in cui appoggiare comodamente il cellulare. Il baule è alto da terra, piccolo ma regolare e modulabile. Così così il clima: ok che alcune concorrenti le bocchette centrali non le hanno. Ma l’efficacia di quelle della Twingo resta aleatoria.
La prima cosa che si nota, accomodandosi sulla Twingo, è che il pavimento è più rialzato di quanto ci si aspetterebbe osservandola da fuori. Tuttavia lo spazio, a parte qualche restrizione ai gomiti, non manca e le regolazioni sono adeguate. Il volante si regola solo in altezza ma la mancanza della registrazione assiale non è un dramma. Tra le tante astuzie portaoggetti, la tasca rigida (e la cinghia di ritenzione) sui pannelli porta posteriori. Curiosa la maniglia, piccola e rossa: un modo intelligente di coniugare design e praticità.
Decisamente buona l’accessibilità alla panchetta posteriore: non servono contorsioni del busto. Lo spazio è buono in relazione alle dimensioni, con qualche limite per la lunghezza delle gambe. I vetri a compasso limitano il ricambio d’aria. Riuscite le retine portaoggetti sotto le due sedute (tutto a destra): non ci sta gran che e non sono ben raggiungibili ma per gli oggetti di uso meno frequente sono un modo intelligente di usare lo spazio.
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