Porsche Cayman GTS, DNA sprint, la prova

Porsche Cayman GTS, DNA sprint, la prova
L’allestimento GTS aggiunge grinta al motore e all’estetica. E soprattutto un bel carico di optional tecnici

di Lorenzo Facchinetti

06.02.2015 ( Aggiornata il 06.02.2015 05:52 )

Rilevamenti e Tecnica

La differenza più consistente è rappresentata da quei 15 cavalli in più spremuti dal 6 cilindri boxer di 3.4 litri. Gli interventi hanno riguardato l’elettronica di gestione e una regolazione specifica del VarioCam Plus che gestisce l’alzata delle valvole. Inoltre, è previsto un impianto di scarico sportivo con possibilità di variarne il sound con un tasto. La potenza massima viene espressa allo stesso regime del motore in versione 325 cv (7400 giri) e anche il regime massimo di rotazione è identico, 7800 giri.

Quello che cambia è la curva di coppia, con un picco superiore (380 Nm, 10 in più) che si esprime leggermente più in alto (4750 giri anziché 4500). Del resto, la GTS si differenzia unicamente per la presenza di tutta una serie di dotazioni tecniche che sulle altre Cayman sono a richiesta. Come il pacchetto Sport Chrono, che include la funzione Sport per rendere più reattivi motore e cambio. Ci sono le sospensioni a regolazione elettronica PASM (ampiamente riviste e più selettive, nel caso di quest’ultima generazione) che nella fattispecie sono associate a un ribassamento di 10 mm del telaio che può arrivare, a richiesta senza sovrapprezzo, a 20 mm. Infine ci sono le ruote da 20 pollici, che calzano pneumatici 235/35 davanti e 265/35 dietro.

A richiesta rimangono soltanto l’impianto frenante carboceramico e il Porsche Torque Vectoring con differenziale autobloccante meccanico, quest’ultimo tarato al 22% in rilascio e al 27% in trazione.

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