Porsche 911 Carrera 4 GTS, la prova

Porsche 911 Carrera 4 GTS, la prova
Esalta il boxer aspirato, con nuovi polmoni e più dinamismo. Potrebbe essere l’ultima della specie

di Lorenzo Facchinetti

04.05.2015 ( Aggiornata il 04.05.2015 00:49 )

Rilevamenti e Tecnica

Porsche 911 Carrera 4 GTS 2

La GTS non si è inventata nulla di nuovo. Nel senso che tutto quel che ha di speciale a livello meccanico è ottenibile, come optional, anche sulle altre Carrera S. Soltanto che qui è già di serie, con un tangibile risparmio economico. Come ad esempio il Powerkit da 14.152 euro, cioé il potenziamento del 6 cilindri 3.8 da 400 a 430 cavalli ottenuto soprattutto attraverso il nuovo impianto d’aspirazione a risonanza variabile (sotto). Ma ci sono anche testate e albero a camme modificati e impianto di scarico sportivo.

Inoltre, con il pacchetto Sport Chrono anch’esso incluso nel pacchetto, ci sono il launch control e i supporti motore attivi, cioé una sorta di mini ammortizzatori magnetoreologici che rendono più rigido o più morbido a seconda delle necessità il collegamento fra motore e scocca, a favore dell’handling o del confort.

Ancora, la GTS adotta le sospensioni PASM a regolazione variabile con un ribassamento dell’assetto di 10 mm, che a richiesta può scendere a -20 mm. A completamento dell’opera, c’è poi l’interessante PTV (Porsche Torque Vectoring) con differenziale autobloccante. È la funzione software che frena la ruota interna alla curva per creare un effetto “perno” e favorire l’inserimento. Il differenziale, in caso di presenza del cambio doppia frizione PDK, è a gestione elettronica.

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