Nissan Juke Nismo RS 4WD, la prova

Nissan Juke Nismo RS 4WD, la prova
Più che nell’estetica, la mano di Nismo sulla Juke si avverte sulla guida, pur se cambio automatico e trazione integrale smorzano l’anima racing

di Maurizio Voltini

03.08.2015 ( Aggiornata il 03.08.2015 00:15 )

Presentazione

Già normalmente la Nissan Juke non necessita certo di “arricchimenti” estetici per farsi notare e così non è rimasto molto spazio ai designer quando si è trattato di “vestire” l’ultima evoluzione della variante più sportiva, quella griffata Nismo. In questo caso la scelta di autolimitarsi a pochi tocchi non sembra criticabile, visto che sarebbe stato facilissimo passare dal lato dell’esagerazione visiva. Ci si è dunque accontentati di accentuare certi elementi con i “colori sociali” del reparto sportivo Nissan, vale a dire rosso e nero. Così sulla Nismo RS troviamo in pratica di serie quello che per le altre Juke è il kit estetico sportivo offerto optional: parliamo cioè di specchietti rossi lucidi, griglia frontale nera con modanature cromate, spoiler posteriore, scarico cromato da 100 mm di diametro nonché minigonne e paraurti posteriore con inserti rossi.

Questo rosso spicca bene con tutte e tre le colorazioni possibili (White Pearl, Black Metallic e Silver Grey) e viene ripreso anche sulle pinze dei freni maggiorati, ben visibili attraverso le 10 razze dei cerchi in lega dedicati da 18 pollici. Fin qui abbiamo dato spazio alla descrizione estetica e degli interventi specifici sulla carrozzeria di tipo a 5 porte (con quelle posteriori dotate di maniglia “nascosta” verso il montante), che presenta peraltro tutte le novità, per quanto sostanzialmente di dettaglio, che recentemente hanno interessato l’intera gamma Juke. Ma non dobbiamo per questo pensare che “dentro” e “sotto” sia stato fatto di meno. Anzi, tutto l’opposto.

A livello meccanico troviamo importanti aggiornamenti anche rispetto alla Nismo precedente “non RS”, a partire dal motore ma passando pure per miglioramenti sensibili del reparto telaistico, compresi i freni aumentati nel diametro (e quelli dietro pure loro autoventilanti). In ogni caso, segnaliamo subito che il 1.6 sovralimentato a iniezione diretta è salito da 200 a 218 o 214 cavalli. La potenza massima è infatti differenziata fra la variante a due ruote motrici (e cambio manuale a 6 rapporti) e quella - oggetto della prova - leggermente meno potente a trazione integrale All-Mode abbinata al cambio automatico Xtronic a variazione continua.

Le “palette” imperniate sul piantone di sterzo lasciano però intuire che c’è qualcosa di più da dire sul cambio in questione: infatti può essere azionato pure in modalità “manuale” per lasciare un minimo di guida sportiva nelle mani del conducente, facendo sì che la gestione elettronica della variazione continua “scaletti” la trasmissione su 8 rapportature preselezionate. Una possibilità apprezzabile anche se queste marce (e i passaggi di rapporto) risultano meno definiti rispetto a un cambio meccanico normale. Il discorso delle leve del cambio, con la loro grafica tipo carbonio, ci porta ad allargare il discorso all’intero abitacolo e al suo arredamento, nel quale troviamo con la stessa scelta grafica anche la modanatura attorno al display centrale e la cornice del cambio sul tunnel.

Tuttavia abbiamo apprezzato maggiormente gli elementi “scamosciati”, come parte della corona del volante, la palpebra sopra il quadro strumenti (con il contagiri dal fondo rosso), i rivestimenti delle portiere e infine parte dei sedili. Questi ultimi sono indubbiamente una parte importante e decisamente visibile nell’arredo interno: prodotti da Recaro e offerti di serie sul mercato italiano, presentano un design sportivo senza compromessi risultando anche parecchio avvolgenti senza però sacrificare la comodità. Di notevole impatto pure le scelte in tema di rivestimento, misto pelle- Alcantara e anche qui con molto rosso in evidenza, oltre al logo Nismo sullo schienale.

Parlando di loghi, si può segnalare anche quello RS presente sullo sfondo della strumentazione, nella quale si evidenzia il contagiri “marcato” in rosso. In mezzo agli strumenti circolari figura il display del computer di bordo, che con un gioco grafico “stile Ascii” mostra il funzionamento delle quattro ruote motrici in base alle preferenze selezionate: 2WD come priorità “non assoluta”; 4WD-V con gestione elettronica della coppia su ogni ruota; 4WD per massimizzare la trazione. Nondimeno, la presenza delle 4 ruote motrici mina la capacità di carico: il ripiano inferiore del baule è alto (sotto passa il differenziale) e compromette la cubatura a livelli davvero poco accettabili. Questo anche su una piccola Suv come questa, che comunque mantiene un buon livello di abitabilità pur senza esagerazioni: dietro si viaggia in tre senza finire sotto tortura. Se l’ispirazione sportiva domina l’abitacolo, tuttavia a livello di dotazione abbiamo un quadro tutt’altro che spartano.

La Juke Nismo RS lascia optional giusto il cosiddetto Techno Pack, che comprende ausili interessanti come l’Around View Monitor (cioè il controllo perimetrale) che si somma all’allarme relativo al movimento in prossimità della vettura; abbiamo inoltre l’avviso di cambio involontario di corsia più la copertura dell’angolo cieco nella visuale degli specchietti. Non resta granché altro, come optional, perché tutto il resto è di serie: oltre al Nissan Connect 2.0 che esaminiamo più in dettaglio qui a fianco, troviamo Cruise Control e limitatore di velocità regolati dal volante (come audio e radio), climatizzatore automatico (monozona), automatismi per luci e tergi, e infine il Nissan Dynamic Control System, che permette di gestire le “leggi” di funzionamento di acceleratore e cambio in modo Eco, Normale o Sport. Il tutto per un prezzo “base” (per la 4WD) di 33.500 euro: non pochi, anche perché si tratta pur sempre di una 1.6 e resta qualche neo come il volante non regolabile in profondità.

 

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Design
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