Col 2 litri da 231 cv ha prestazioni strepitose, migliora i consumi. Più comoda ma un po' meno dinamica

In un’epoca in cui l’imperativo è abbassare la cilindrata, ritrovarsi per la mani la più cattiva delle Mini con un bel 2 litri sotto il cofano è senza dubbio una bella notizia. Sì, perché archiviata la pratica dei motori PSA, con il “millesei” turbo come punta di diamante per Cooper S e JCW della precedente generazione, oggi l’unica strada percorribile era puntare proprio sul nuovo motore 2 litri a 4 cilindri modulare di origine BMW, il fratello maggiore del 3 cilindri 1.5 che alla John Cooper Works sarebbe stato effettivamente un po’ stretto sia per prestazioni, sia per immagine.Eccola qui, dunque, la Mini più potente di sempre con una variante dedicata del 2 litri TwinPower Turbo da ben 231 cavalli e forte di una coppia di 320 Nm, numeri buoni per l’epilogo a lieto fine che tutti i costruttori oggi amano raccontare: prestazioni superiori e consumi inferiori. Di questo ne parleremo dopo. Nel frattempo è bene concentrarsi su ciò che offre la nuova edizione della più sportiva fra le Mini.L’aspetto pare più cattivo del solito: davanti, per far respirare a dovere il propulsore e l’impianto frenante dedicato (Brembo), gli ingressi per l’aria sono molto pronunciati e generosi, con un design che più che assolvere una funzione estetica pare essere stato pensato proprio per un’effettiva valenza pratica in maniera da convogliare l’aria nel modo più selettivo possibile verso propulsore e dischi freno. Questa cura aerodinamica prosegue nella zona posteriore, non tanto in quel del paraurti dove le varie griglie a nido d’ape servono unicamente a fare il paio con quelle anteriori, quanto per il vistoso spoiler sopra il lunotto che ha una conformazione idonea per generare deportanza alle alte velocità. L’unico componente che forse stona un poco sono le ruote: i 17 pollici previsti nel corredo di serie calzano un po’ stretti e mettono in luce l’importante aumento dimensionale della Mini rispetto alla versione precedente. E obbliga, almeno coloro che “anche l’occhio vuole la sua parte” a investire cifre che partono da 820 euro per un bel set di ruote da 18 pollici.L’ABITACOLO, rispetto alle altre Mini, propone le modifiche del caso in chiave sportiva: volante e pomello cambio JCW, sedili dalla doppia colorazione e alcune grafiche specifiche (bandiere a scacchi e altri tocchi dal sapore racing, un po’ ridondanti per la verità...) sulla strumentazione e attorno  all’oblò centrale. Ma facciamo un passo indietro per chi non fosse mai salito su quest’ultima generazione di Mini: il già citato aumento dimensionale (10 cm più lunga, 4,4 più larga, 2,8 cm in più di passo), in realtà non ha elevato a dismisura l’abitabilità. La zona anteriore è vivibile, ma continua a non abbondare in larghezza, e quella posteriore si riduce sempre a una nicchia d’emergenza per i tragitti brevi. Aumenta invece il volume del baule, di una cinquantina di litri che tornano utili per trasportare una borsa della spesa in più.LA CRESCITA del corpo vettura, semmai, ha portato benefici in termini di guidabilità. L’aumento delle carreggiate, una nuova scocca più rigida e un passo più lungo hanno consentito di guadagnare una maggior dose di confort, ferma restando una ottima reattività durante la guida sportiva. La nuova Mini, JCW compresa, appare più matura e più versatile, senza per questo aver rinunciato al suo proverbiale go kart feeling. Un feeling che è tale in particolar modo grazie (o a causa...) dello sterzo, incredibilmente preciso e diretto tant’è che nella marcia rettilinea si preferirebbe un comando addirittura più turistico. Ci ha conquistato del tutto, invece, l’accoppiata fra il potente e corposo 2 litri turbo con il cambio automatico Steptronic, l’alternativa al manuale 6 marce: pur essendo un convertitore di coppia, in modalità sportiva e manuale rende giustizia al signor John Cooper...

<a href="https://cdn.auto.it/images/2015/11/12/mini-jcw-prova-su-strada.jpg"><img class="alignnone size-full wp-image-51589" src="https://cdn.auto.it/images/2015/11/12/mini-jcw-prova-su-strada.jpg" alt="MINI JCW, prova su strada" width="640" height="348" /></a><h2>Il kit estetico JCW &egrave; pi&ugrave; cattivo che mai e serve per far respirare il grosso 2 litri e l&rsquo;impianto Brembo</h2>17 POLLICI? MINIMO SINDACALE Alla luce delle accresciute dimensioni esterne, le ruote da 17&rdquo; risultano un po&rsquo; piccole. Quasi d&rsquo;obbligo optare per i 18&rdquo;.&nbsp;NON TROPPO RIGIDAL&rsquo;assetto della JCW non &egrave; eccessivamente rigido. A richiesta, per 515 euro, ci sono anche le sospensioni sportive regolabili.TRE VOLTILe tre modalit&agrave; di guida (Sport, Mid, Green) sono attivabili ruotando la ghiera attorno al cambio: variano la risposta di motore, cambio e sterzo.<h2>Il sound che esce dal doppio terminale &egrave; bello pieno. E in Sport scoppietta che &egrave; un vero piacere</h2>&nbsp;

<a href="https://cdn.auto.it/images/2015/11/12/mini-jcw-prova-su-strada-2.jpg"><img class="alignnone size-full wp-image-51588" src="https://cdn.auto.it/images/2015/11/12/mini-jcw-prova-su-strada-2.jpg" alt="MINI JCW, prova su strada" width="640" height="497" /></a><h2>Seduti su un go kart </h2>Il posto guida della Mini appaga gli animi sportivi, con una seduta a pochi centimetri dal suolo che d&agrave; sensazione di controlloPI&Ugrave; RAZIONALE MA SERVE ABITUDINELa plancia dell&rsquo;ultima Mini &egrave; pi&ugrave; razionale rispetto a prima, sebbene occorra ancora fare l&rsquo;abitudine alla disposizione di alcuni comandi non molto intuitivi e alla disposizione troppo bassa dello schermo centrale. I sedili sono ben profilati e trattengono molto bene in curva. Il rivestimento in pelle e Alcantara &egrave; un optional da 1.940 euro.DIETRO SI SOFFRE UN PO&rsquo; La zona posteriore accoglie due persone, ma la sistemazione non &egrave; delle pi&ugrave; agevoli: lo spazio per le gambe &egrave; ridotto ai minimi termini e se chi sta davanti &egrave; alto e arretra con il sedile, si riduce a un nulla. C&rsquo;&egrave; di buono che l&rsquo;accesso &egrave; abbastanza agevole e lo spazio per la testa sufficiente.DAVANTI AGLI OCCHI Il tachimetro &egrave; ora ben visibile davanti agli occhi del guidatore, mentre prima era sull&rsquo;obl&ograve; centrale. La grafica, per&ograve;, non &egrave; delle pi&ugrave; leggibili, specie il contagiri.PER UNA BORSA IN PI&Ugrave; Il volume del baule &egrave; salito di 50 litri, per un totale di 211. Il piano di carico &egrave; sistemabile su due livelli per guadagnare spazio e il divano &egrave; frazionato al 40/60.

<a href="https://cdn.auto.it/images/2015/11/12/mini-jcw-prova-su-strada-3.jpg"><img class="alignnone size-full wp-image-51590" src="https://cdn.auto.it/images/2015/11/12/mini-jcw-prova-su-strada-3.jpg" alt="MINI JCW, prova su strada" width="592" height="322" /></a>L&rsquo;approccio &egrave; decisamente scenografico: sistemati sul profilato sedile sportivo, seduti a pochi centimetri dal suolo, l&rsquo;occhio individua sulla affollata console centrale uno switch rosso che pare strappato a un caccia, quello per lanciare i missili. Una volta premuto, dal doppio terminale di scarico esce una voce dal timbro basso e corposo, preludio di un&rsquo;erogazione consistente e di tante soddisfazioni prestazionali. Cos&igrave; &egrave;, perch&eacute; basta ruotare la ghiera attorno alla base del cambio verso la posizione Sport (eh s&igrave;, per&nbsp;scegliere le modalit&agrave; di fa cos&igrave;...) per capire immediatamente di che pasta &egrave; fatta la nuova JCW.Il sound allo scarico diventa ancora pi&ugrave; marcato, condito dai soliti ma piacevoli scoppiettii in rilascio, e la risposta al pedale &egrave; pi&ugrave; incisiva. Il 2 litri turbo pompa forte sin da subito, non c&rsquo;&egrave; alcun ritardo di risposta e guardando la velocit&agrave; con cui l&rsquo;ago del tachimetro sale capisci davvero che non &egrave; soltanto scena. La Mini divora metri in maniera imbarazzante, a qualsiasi regime, e i tempi che abbiamo registrato sono una conferma di queste sensazioni: lo 0-100 viene coperto in soli 5&rdquo;92, meglio del&nbsp;dichiarato ma soprattutto un valore migliore rispetto a quello della rivale diretta Audi S1 (6&rdquo;16), che a fronte della medesima potenza (231 cv per entrambe, pura conicidenza...) ha il vantaggio della trazione integrale, almeno in partenza.Di quanto spinga forte la JCW&nbsp;te ne rendi conto anche dalla maniera con cui raggiunge la velocit&agrave; massima: non ci sono incertezze nemmeno negli ultimi km/h e vola in un attimo a oltre 240 orari effettivi. L&rsquo;unico appunto che si pu&ograve; muovere al 4 cilindri turbo &egrave; la mancanza di grinta agli alti regimi: il&nbsp;limitatore &egrave; tarato a soli 6200 giri e difatti non serve a nulla insistere oltre i 6000, perch&eacute; tanto il motore non ha pi&ugrave; nulla da dire. In questo frangente, il 2.0 TFSI della S1 che allunga bene fino a 6700, &egrave; pi&ugrave; convincente.LE BELLE SENSAZIONI proseguono nel comparto trasmissione: a nostro avviso, un automatico con convertitore di coppia non &egrave; la scelta pi&ugrave; sportiva per una vettura del genere, meglio il meccanico a 6 rapporti. Ma al contrario delle nostre convinzioni, i tecnici Mini sono riusciti a compiere un ottimo lavoro di &ldquo;fine tuning&rdquo; sullo Steptronic a 6 rapporti e se usato in modalit&agrave; Sport o manuale pare uno dei migliori doppia frizione: il convertitore slitta pochissimo e &nbsp;i passaggi di marcia sono molto secchi e veloci, senza contare la ottima manovrabilit&agrave; garantita dai paddle al volante, oppure dalla leva del cambio girata nel verso giusto, con la scalata in avanti. Scalata che peraltro ha la funzione memoria, per infilare il rapporto giusto anche dopo&nbsp;l&rsquo;input del guidatore non appena il regime motore lo consente.TRA GLI ELEMENTI caratteristici della Mini c&rsquo;&egrave;, da sempre, lo sterzo: preciso come pochi, estremamente diretto e sensibile. Un piacere, dunque, nella guida sportiva perch&egrave; ti senti un vero artista della traiettoria. Ma nella marcia rettilinea, basta la pi&ugrave; impercettibile variazione di sterzo per vedere l&rsquo;avantreno che si sposta dalla linea impostata. In autostrada, ad esempio, ci si ritrova a dover effettuare continue correzioni (basta uno starnuto per saltare da una corsia all&rsquo;altra...) e questo gioca a sfavore del confort. Che per inciso &egrave; migliorato molto, rispetto a prima. La scocca pi&ugrave; rigida e le dimensioni superiori hanno consentito di adottare una taratura d&rsquo;assetto&nbsp;leggermente pi&ugrave; morbida.Nel complesso, la JCW, pur essendo il top della sportivit&agrave; lascia dunque quel buon margine di assorbimento che torna utile nell&rsquo;impiego quotidiano. Ma quando serve, sa rendere agile e piatta la vettura per fornire sensazioni di sportivit&agrave;. Diciamo sensazioni, perch&eacute; di fatto il comportamento nella guida al limite &egrave; un po&rsquo; controverso: fino a certi limiti la vettura offre la sensazione di elevata reattivit&agrave;, specie grazie al retrotreno che si muove abbastanza in frenata e negli inserimenti in curva. Ma dopo un accenno iniziale di sbandata, la coda trova il grip lasciando spazio a un marcato sottosterzo che smorza un po&rsquo; le potenzialit&agrave; della vettura. Eccellente, invece, l&rsquo;impianto frenante: potente, resistente e con spazi molto contenuti.IL VERDETTO DELLA PISTAL&rsquo;aspetto importante di tutta la faccenda &egrave; uno soltanto: in pista, la JCW, &egrave; capace di divertire. Se poi alla fine i tempi record non saltano fuori, a nostro avviso &egrave; una questione secondaria. Il verdetto del nostro tracciato vede infatti la Mini da 231 cv viaggiare esattamente come la Mini JCW da 211 cavalli della precedente generazione, e lontana circa 1,5 secondi dalla detentrice del record di classe (Audi S1) che &egrave; anche l&rsquo;unica ad essere avantaggiata dalla trazione integrale. Per&ograve;, appunto, la JCW diverte. Perch&eacute; il retrotreno gode di una certa libert&agrave;, si muove abbastanza nelle staccate al limite e anche in inserimento accenna a perdere aderenza.<a href="https://cdn.auto.it/images/2015/11/12/schermata-2015-11-10-alle-11_43_45.jpg"><img class="alignnone size-full wp-image-51591" src="https://cdn.auto.it/images/2015/11/12/schermata-2015-11-10-alle-11_43_45.jpg" alt="Schermata 2015-11-10 alle 11.43.45" width="379" height="210" /></a>Lo fa quel tanto che basta per fare assaporare al pilota il gusto della guida sportiva, ma purtroppo nulla di pi&ugrave;. Perch&eacute; una volta che la vettura va in appoggio, emerge un sottosterzo piuttosto marcato che costringe a ritardare l&rsquo;azione sull&rsquo;acceleratore e in generale ad adottare una guida molto pulita, con poco angolo di sterzo per non sforzare oltremodo un avantreno gi&agrave; stressato. Convincono del tutto l&rsquo;impianto frenante, potente, resistente e ben modulabile, e un cambio automatico dalla logica sportiva azzeccata ed efficace.

<a href="https://cdn.auto.it/images/2015/11/12/mini-jcw-prova-su-strada-1.jpg"><img class="alignnone size-full wp-image-51587" src="https://cdn.auto.it/images/2015/11/12/mini-jcw-prova-su-strada-1.jpg" alt="MINI JCW, prova su strada" width="640" height="492" /></a>La Mini serie F56 nasce su una scocca nuova, pi&ugrave; grande di prima, e adotta un telaio con carreggiate allargate (+42 mm davanti, +34 mm dietro) e un nuovo McPherson anteriore dotato di bracci in alluminio. La gamma motori &egrave; tutta articolata sulla nuova famiglia di unit&agrave; modulari a 3 e 4 cilindri, con cilindrata unitaria di 500 cm3, diesel o benzina, che condividono larga parte dei componenti per ottimizzare il processo produttivo ed economico.Nella fattispecie della JCW, il motore &egrave; lo stesso 2 litri turbo a iniezione diretta della benzina della versione Cooper S, la cui potenza &egrave; stata innalzata per&ograve; da 192 a 231 cv grazie a interventi specifici: i pistoni, il turbocompressore e l&rsquo;impianto di scarico sono dedicati. Da segnalare il comando valvole variabile (Valvetronic) e la fasatura Doppio Vanos per le camme lato scarico e aspirazione. Il cambio &egrave; un nuovo meccanico a 6 rapporti, pi&ugrave; compatto e leggero, mentre a richiesta &egrave; ottenibile lo Steptronic con convertitore, sempre 6 marce, con logica di gestione dedicata.

MINI JCW, il duemila scatenato: prova

Design

Il kit estetico JCW è più cattivo che mai e serve per far respirare il grosso 2 litri e l’impianto Brembo

Il sound che esce dal doppio terminale è bello pieno. E in Sport scoppietta che è un vero piacere

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