Ford Mustang GT prova su strada

Ford Mustang GT prova su strada
Americana fino all'ultimo bullone: divertimento, ruote fumanti, efficacia di guida e buon comfort

di Lorenzo Facchinetti

10.12.2015 ( Aggiornata il 10.12.2015 00:00 )

Presentazione

Il dispositivo non è molto pubblicizzato e per trovarlo e metterlo in funzione occorre navigare un po’ all’interno del computer di bordo. Non è nemmeno tradotto in italiano alla perfezione (“bloccaggio due ruote”, in inglese è “line lock”) e quindi non si capisce bene cosa sia e a cosa serva questa funzione. Ebbene, in parole povere è un assistente al burnout. In termini ancora più terra terra, un dispositivo che permette di fare sgommate da fermi come non ci fosse un domani! Dopo una lunga procedura, in pratica, le ruote anteriori restano bloccate per 15 secondi anche senza premere il pedale del freno e con il piede destro si può porre fine alla vita delle gomme posteriori, magari in vista di un cambio pneumatici. Una “americanata”, senza dubbio, ma già di per sé un indizio per capire l’indole della nuova Ford Mustang, che è quella di regalare piacere di guida in ogni modo e maniera, anche attraverso sistemi non propriamente “educati” come il Line Lock.

LA MUSTANG, che finalmente arriva in Italia in forma “ufficiale” per la prima volta nella sua storia, è infatti l’attrezzo giusto per divertirsi in maniera spensierata. Questa, almeno, è la prima immagine che si materializza nella mente di un appassionato dinnanzi a una trazione posteriore con un bel cinquemila V8 sotto il cofano. Però, dopo averla conosciuta a fondo, la Mustang è molto di più.

È una vettura completa, versatile, che sa essere docile e confortevole nella vita di tutti i giorni e se la porti in pista o la guidi in maniera sportiva ha una doppia personalità: se lo vuoi può essere un’arma da drifting terribilmente divertente e facilmente controllabile, ma se la guidi pulita scopri che è anche sorprendentemente equilibrata e ben bilanciata, precisa ed efficace come mai ti saresti aspettato. Inoltre, è anche una vettura molto versatile da usare in qualsiasi contesto: ha un motore docile e vellutato che permette di gironzolare in città senza usare troppo il cambio, ha uno sterzo confortevole per i lunghi viaggi autostradali, una buona insonorizzazione e un assetto tutt’altro che rigido.

SÌ PERCHÉ la Mustang, nell’immaginario collettivo europeo ed italiano, è una supersportiva senza compromessi, che promette faville attraverso le sue linee muscolose. Ma in realtà è una vettura molto più addomesticata, fruibile e versatile di quanto si possa immaginare. Non bisogna dimenticare, infatti, che negli Usa la Mustang è, da sempre, poco più che un’utilitaria. Ai nostri occhi viene percepita come una supercar, ma in realtà, per gli americani, è un po’ la Golf GTI di noi europei, soprattutto in termini economici. Là una Mustang come questa costa circa 28mila euro, quindi è piuttosto accessibile. In realtà lo sarebbe anche in Italia, perché con un prezzo d’acquisto di 43.000 euro risulta una delle più appetibili sportive nel rapporto “prezzopotenza”.

Purtroppo ci sono però lo scoglio dell’assurdo superbollo e anche un propulsore dalla cubatura piuttosto impegnativa, 5 litri annaffiati su otto cilindri. Certo, esiste anche la Mustang con il 4 cilindri 2.3 Ecoboost da 317 cv che costa 38mila euro. Ma sinceramente non vorremmo prenderla nemmeno in considerazione perché, oltre ad essere comunque soggetta al superbollo, una Mustang con l’Ecoboost sotto il cofano è un po’ come immaginarsi un’Harley Davidson con un quattro cilindri in linea giapponese: soltanto a parlarne al bar rischi di scatenare una rissa e finire all’ospedale...

CHE LA MUSTANG sia dunque una vettura relativamente accessibile, te ne accorgi anche quando sali a bordo. L’ambiente è funzionale, il design della plancia bada più al sodo che all’apparenza e i materiali impiegati non sono fra i più nobili che ci siano. Le plastiche di qualità appena discreta, e spesso rigide senza imbottitura, abbondano e non si denota nemmeno un tentativo o qualche sforzo per tentare di mascherarle un poco. Però ancora una volta emerge la funzionalità della vettura, quando scopri che a differenza di altre sportive estreme ci sono parecchi portaoggetti per riporre il necessario, la visibilità è buona in ogni direzione (almeno una volta prese le misure con il muso lungo) e se c’è necessità di caricare il baule è molto grande e versatile. Ancora, il posto guida è soddisfacente per ampiezza di regolazioni e correttezza delle geometrie e i sedili Recaro opzionali sono un eccellente compromesso fra contenimento laterale e confort sui lunghi viaggi. Peccato soltanto che siano poco sfruttabili i due posti posteriori: oltre ad essere un po’ difficili da raggiungere, offrono uno spazio gambe piuttosto risicato limitando l’utilizzo ai bambini o a viaggi brevi.

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Design
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