09.02.2016 ( Aggiornata il 09.02.2016 00:52 )
La Tivoli nasce su una nuova piattaforma di Ssangyong, la prima dopo l’acquisizione del marchio coreano da parte del Gruppo indiano Mahindra. La sua scocca è realizzata al 70% in acciai altoresistenziali e presenta rinforzi stampati a caldo nei punti strategici per aumentare la sicurezza passiva.
La gamma propulsori prevede due nuove unità a 4 cilindri, entrambe di 1,6 litri di cilindrata: il benzina e-XGi160 da 128 cavalli, disponibile anche con doppia alimentazione GPL, e l’e-XDi160 a gasolio da 115 cavalli, con alimentazione common rail e turbina a geometria variabile. Per entrambi i propulsori la trasmissione prevede il cambio meccanico a 6 rapporti, oppure a richiesta l’automatico con convertitore di coppia della giapponese Aisin.
Lo schema sospensivo prevede dei classici McPherson anteriore e barra di torsione posteriore. Ma nel caso si opti per la trazione integrale, il retrotreno diventa multilink. La AWD (che costa 1.800 euro) è a controllo elettronico e trasferisce la coppia alle ruote posteriori soltanto in caso di necessità, altrimenti si comporta come una anteriore.
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Ssangyong Tivoli, prova su strada
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