Resta fedele all'immagine di sempre, ma i contenuti fanno invecchiare decisamente il modello precedente

Pur non avendo un solo tratto in comune con il precedente modello, che questa sia una A4 Avant lo capisci anche al buio. D’altronde è la filosofia di Audi — e più in generale del Gruppo VW — quella di dare continuità stilistica alle varie generazioni che si susseguono. Una continuità che rende appunto la nuova A4 immediatamente riconoscibile sebbene poi, messa di fianco al vecchio modello, chiunque è in grado di percepire che le linee più spigolose e le forme differenti non hanno più nulla da spartire col passato.



MA IL VERO SALTO quantico avviene non appena sali a bordo. E in quel momento la precedente A4 diventa un ricordo annebbiato. Davanti agli occhi c’è una plancia estremamente moderna e hitech, caratterizzata da linee morbide e sinuose e da una qualità percepibile davvero molto elevata. Al tempo stesso ci sono anche molta razionalità e ordine nella disposizione dei comandi, grazie a una suddivisione a zone per raggruppare le varie funzionalità: il nuovo climatizzatore automatico, con i pomelli dotati di display digitali al loro interno come sulla TT, è isolato da tutto il resto; poco più sotto ci sono i tasti per la dinamica di guida (Audi Drive Select, controllo di stabilità, disattivazione start/stop...); sul tunnel c’è invece il grande pomello con superficie tattile dell’MMI Touch, contornato da quattro tasti funzione per accedere rapidamente ai menu dell’impianto multimediale. La nuova leva del cambio S Tronic, introdotta sulla Q7, risulta poi un utile poggiamano per comandare l’MMI. Tutte le informazioni vengono visualizzate sul display sulla sommità della plancia, che di serie è da 7 pollici ma se si opta per l’impianto di navigazione Plus (1.440 euro) sale a 8,3”. Contrariamente ad altre Audi (A3, A6/A7...), lo schermo non scompare elettricamente all’interno della plancia ma è fisso a mo’ di tablet, una scelta discutibile ma almeno l’esecuzione appare meglio riuscita che su altri modelli che adottano questa soluzione.

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UN VERO MUST è comunque quello di completare il sistema con il Virtual Cockpit (altri 600 euro), la strumentazione virtuale con pannello da 12,3 pollici. Oltre ad essere piuttosto scenografica, a nostro avviso rappresenta la miglior soluzione oggi disponibile per avere sott’occhio tutte le informazioni necessarie (dalla navigazione al telefono, dai dati di viaggio alla multimedialità) con la minima distrazione durante la guida. Tra l’altro, se rapportato a sistemi simili di altri costruttori, il Virtual Cockpit vanta una reattività grafica impressionante (lo zoom del quadro strumenti è istantaneo e privo di scatti, come pure le lancette di tachimetro e contagiri) grazie a un hardware sofisticato e al passo coi tempi. Passata l’euforia dei nuovi sistemi di bordo, l’abitacolo della A4 continua ad assolvere la medesima funzione del precedente modello. Con questo intendiamo dire che nonostante un leggero aumento dimensionale interno, lo spazio è sostanzialmente quello di prima. Più che adeguato nella zona anteriore, mentre in quella posteriore non si naviga nello spazio come ad esempio, per restare in Casa VW, nel caso di una Passat o di una Superb.

Sull’Audi il motore è longitudinale e non trasversale, quindi lo spazio si riduce un poco e i passeggeri posteriori ci stanno a misura, senza poter stendere o quasi le gambe. Il posto centrale, poi, è piuttosto scomodo per via dell’ingombrante tunnel centrale. Anche la zona baule non vanta la volumetria della cugina VW (505/1510 litri contro i 650/1780 litri della Passat Variant), ma lo spazio è comunque più che adeguato e soprattutto il vano è ben rifinito: la forma è regolare, i materiali eccellenti, due potenti luci a Led lo illuminano a giorno e c’è tutta l’attrezzatura necessaria per fissare oggetti o borse della spesa. La tendina si ritrae elettricamente, ma per l’apertura automatica del portellone occorre sganciare altri 590 euro, anche nel caso dell’allestimento Business Sport del nostro test, il più ricco della gamma.

E QUI SI ARRIVA alle note dolenti, rappresentate dal prezzo. Che di per sè sarebbe adeguato ai contenuti tecnologici e al posizionamento premium della vettura: per questa 2.0 TDI 190 cv con cambio S Tronic occorrono 46.530 euro. La stessa cifra, euro più, euro meno, che serve per mettersi in garage una BMW 320d Touring o una Mercedes C 220 d SW di pari allestimento. Ma tutte le cose più belle, che riguardino l’aspetto multimediale o i sistemi di assistenza alla guida, sono tutte a pagamento e arrivare a sfondare il muro dei 60mila euro con gli optional è, purtroppo, un gioco da ragazzi.

<a href="https://cdn.auto.it/images/2016/03/10/audi-a4-avant-2_0-tdi-190-cv-41.jpg"><img alt="Audi A4 Avant 2.0 TDI 190 cv 4" class="alignnone size-full wp-image-58004" height="335" src="https://cdn.auto.it/images/2016/03/10/audi-a4-avant-2_0-tdi-190-cv-41.jpg" width="640" /></a>

&nbsp;STESSI INGOMBRI MENO PESO

La A4 Avant &egrave; lunga 4726 millimetri, 25 pi&ugrave; di prima mentre il passo &egrave; cresciuto di 12 millimetri.

SCELTA FRA TRE FARI

Di serie la A4 offre i proiettori allo xeno. Ma si possono ottenere i fari a Led, oppure i Matrix Led dalla potenza e dall&rsquo;intelligenza impressionanti.

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&nbsp;LA MAGIA DEL COCKPIT

Con il tasto &ldquo;view&rdquo; sulla razza sinistra del volante &egrave; possibile ingrandire o rimpicciolire gli strumenti e cambiare la grafica. Ecco perch&eacute; si chiama Virtual Cockpit.

CAMBIO COMODO

Il nuovo pomello del cambio S tronic &egrave; anche un utile poggiamano per comandare la rotella dell&rsquo;MMI. Spingendo indietro la leva si passa alla modalit&agrave; sport, verso destra a quella manuale.

<a href="https://cdn.auto.it/images/2016/03/10/audi-a4-avant-2_0-tdi-190-cv-1.jpg"><img alt="Audi A4 Avant 2.0 TDI 190 cv 1" class="alignnone size-full wp-image-58003" height="426" src="https://cdn.auto.it/images/2016/03/10/audi-a4-avant-2_0-tdi-190-cv-1.jpg" width="640" /></a>

<h1>Utilit&agrave; virtuale</h1>

Il Virtual Cockpit da 12,3&rdquo; &egrave; la soluzione migliore per avere tutto sott&rsquo;occhio senza distrarsi alla guida. Potete variare grafica e informazioni

MONTANTI SOTTILI PER VEDERCI MEGLIO

Il posto guida &egrave; eccellente: ha regolazioni (qui elettriche, optional) selettive e con ampie escursioni; le distanze tra corpo e comandi sono ergonomicamente corrette e la postura pu&ograve; essere infossata, quasi da sportiva. Ma la visibilit&agrave; &egrave; sempre ottimale, grazie anche ai montanti sottili che non ostruiscono.

PECCATO QUEL TUNNEL DIETRO

La zona posteriore offre qualche millimetro di spazio in pi&ugrave; per le gambe rispetto alla precedente A4, ma lo spazio continua a essere soltanto discreto in relazione alla lunghezza del passo e della vettura. La sistemazione centrale &egrave; problematica per via dell&rsquo;ingombrante tunnel trasmissione.

BAGAGLIAIO BEN FATTO

Forma regolare, finiture molto curate e attrezzatura al top. Il volume non &egrave; da record (505 litri), ma risulta pi&ugrave; che adeguato alla missione della vettura.

Nuova Audi A4 Allroad 2016

<a href="https://cdn.auto.it/images/2016/03/10/audi-a4-avant-2_0-tdi-190-cv-2.jpg"><img alt="Audi A4 Avant 2.0 TDI 190 cv 2" class="alignnone size-full wp-image-57999" height="389" src="https://cdn.auto.it/images/2016/03/10/audi-a4-avant-2_0-tdi-190-cv-2.jpg" width="640" /></a>

Il ponte di comando e tutti i sistemi multimediali della A4 fanno colpo, questo l&rsquo;abbiamo gi&agrave; detto in precedenza. Ma anche ci&ograve; che non si vede rappresenta un motivo di curiosit&agrave; in pi&ugrave; prima di mettersi al volante della A4. Bisognerebbe infatti stendersi sotto alla vettura per ammirare il fondo completamente piatto, che contribuisce a un Cx di 0,26 per la Avant e addirittura di 0,23 per la berlina. Attraverso il fondo piatto si potrebbero scorgere le nuove sospensioni a cinque bracci in alluminio, sia davanti che dietro. Il tutto ancorato al nuovo pianale MLB di seconda generazione (portato al debutto dalla Q7), su cui poggia una scocca fatta con materiali leggeri che hanno permesso di ridurre la massa totale fino a 120 kg in meno a seconda della motorizzazione.

QUESTE LE PREMESSE tecniche, oltre ad altri dettagli non di minor conto come il nuovo sterzo elettromeccanico o la lunga schiera di assistenti alla guida. Tra questi spicca il Pre Sense City, se non altro perch&eacute; &egrave; l&rsquo;unico di serie su tutta la gamma A4: una telecamera frontale tiene d&rsquo;occhio veicoli e pedoni e provvede, fino a una velocit&agrave; di 85 km/h, ad allertare il guidatore del pericolo e anche a frenare con la massima potenza la vettura. Questo sistema &egrave; la base di partenza e pu&ograve; essere ampliato, a richiesta, con il Pacchetto Assistenza City (1.310 euro), che annovera un ventaglio di sistemi tra cui spicca l&rsquo;utile assistente all&rsquo;uscita dal parcheggio in retromarcia (se non vedi che sopraggiunge un&rsquo;auto frena&nbsp;automaticamente) e il Side Assist per l&rsquo;angolo morto. Ancora, per la stessa cifra c&rsquo;&egrave; il Pacchetto Assistenza Tour dove invece si segnala, tra gli altri, il regolatore di velocit&agrave; attivo che include anche il controllo dello sterzo alle basse velocit&agrave;, con la vettura che segue autonomamente le linee di demarcazione e sterza da sola.

Tornando alla meccanica, la A4 del nostro test &egrave; spinta dal&nbsp;2.0 TDI pi&ugrave; potente, il 190 cavalli che si pone sopra al 150 cv. Con 400 Nm di coppia e impianto common rail a 2000 bar con iniettori a solenoide, &egrave; abbinato esclusivamente al cambio a doppia frizione S Tronic e in questo caso la trazione &egrave; anteriore, ma pu&ograve; essere anche integrale quattro (2.600 euro in pi&ugrave;). Per chi fosse ancora spaventato dal Dieselgate, questo 2.0 TDI &egrave; quello non&nbsp;incriminato della serie EA 288, Euro 6, con catalizzatore SCR e serbatoio di AdBlue.

A PROPOSITO di serbatoio, ma stavolta quello del gasolio: di serie la A4 monta un modello da soli 40 litri &mdash; un trucco che anche altri costruttori praticano per contenere i pesi in sede d&rsquo;omologazione &mdash;, ma senza sovrapprezzo &egrave; possibile ottenere un pi&ugrave; consono 54 litri, se non altro per aumentare l&rsquo;autonomia. Che gi&agrave; con 40 litri, grazie ai buoni consumi del TDI, si attesta mediamente su quasi 700 km grazie a un consumo effettivo di 17,047 km/litro. Questa percorrenza si mantiene tale in autostrada (17,131 km/l a 130 orari), mentre in citt&agrave; si scende a 13,309 al litro, anche se con una guida particolarmente accorta si pu&ograve; fare un po&rsquo; meglio, specie se si sfruttano i consigli del&nbsp;sistema predittivo: sulla base della cartografia di navigazione, il sistema suggerisce di sollevare il piede (con un&rsquo;icona verde sulla strumentazione) in prossimit&agrave; di una discesa, di un incrocio o di una rotatoria.

SE INVECE dell&rsquo;economia di guida non ve ne importa nulla, ben venga perch&eacute; il 2.0 TDI &egrave; capace di assecondare anche spiriti pi&ugrave; brillanti. Ha una coppia che di per s&egrave; non &egrave; elevatissima (400 Nm fra 1750 e 3000 giri), ma l&rsquo;erogazione &egrave; spalmata davvero bene: gi&agrave; a 1500 giri si avverte la spinta e da l&igrave; &egrave; una progressione continua senza cali sino a 4500 giri. Complice anche il nuovo cambio doppia frizione, che ha una rapportata davvero&nbsp;azzeccata: i primi tre rapporti sono piuttosto corti, per avere spunto da fermi e a basse velocit&agrave; (lo 0-100 viene coperto in soli 7&rdquo;39, meglio del dichiarato), mentre le ultime marce, settima in particolare, sono lunghe per favorire consumi e confort.

E riguardo a quest&rsquo;ultimo capitolo, basti pensare che a 130 orari il 2.0 TDI frulla ad appena 1700 giri e difatti, a questa velocit&agrave;, in abitacolo abbiamo registrato soltanto 68 decibel netti, un valore eccellente. E il bello &egrave; che anche aumentando l&rsquo;andatura la rumorosit&agrave; &egrave; sempre molto contenuta, come dimostrano i 78 decibel alla velocit&agrave; massima (222,1 km orari, per la cronaca). Il resto lo fanno le sospensioni, che sono un compromesso molto&nbsp;ben riuscito fra comodit&agrave; e dinamismo. Anche in presenza di molle irrigidite e ribassate (di 20 mm) e di ruote da 18 pollici, presenti nel pacchetto S line dell&rsquo;esemplare in prova, lo smorzamento &egrave; molto efficace in ogni condizione e la durezza si avverte unicamente, e in maniera non molto marcata, su buche o dissuasori.

LA A4 METTE invece in mostra una elevata rigidit&agrave; di camber fra le curve, che in parole povere significa avere tenuta laterale e agilit&agrave; nei percorsi guidati. &Egrave; rapida ad inserirsi in curva, &egrave; stabile negli appoggi e sfodera sempre una notevole omogeneit&agrave; di comportamento. Ma soprattutto, offre sempre una notevole sensazione di leggerezza, sia che si tratti di cambi di direzione in curva o di trovare il grip in appoggio. Qui ci mette del suo anche il nuovo sterzo elettromeccanico, che non &egrave; rapido e diretto quanto quello di una TT &mdash; per forza di cose, ci vuole coerenza... &mdash; ma &egrave; apprezzabile per progressivit&agrave; e sensibilit&agrave;, nonch&eacute; per il feeling veritiero che restituisce al guidatore. All&rsquo;altezza anche l&rsquo;impianto frenante, che si dimostra pi&ugrave; che adeguato alle necessit&agrave; con soli 33,2 metri da 100 km/h e 83,9 m da 160 orari, oltre a sfoderare una ottima modulabilit&agrave;.

UN CENNO, infine, alla visibilit&agrave;. In primo luogo per l&rsquo;apprezzabile realizzazione dei montanti anteriori, che sono sottili e dunque non si creano mai zone cieche in curva. Poi, riguardo a quella notturna, se si opta per i Matrix Led. Come gi&agrave; spiegato alcune volte, questi proiettori a matrice attiva gestiscono singolarmente ogni diodo ed &egrave; possibile viaggiare sempre ad abbaglianti spianati senza dar fastidio, perch&eacute; ci pensa l&rsquo;elettronica ad indirizzare ogni singolo fascio luminoso nella direzione giusta. Un investimento (855 euro) per la sicurezza che ci sentiamo di consigliare vivamente.

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<a href="https://cdn.auto.it/images/2016/03/10/audi-a4-avant-2_0-tdi-190-cv-3.jpg"><img alt="Audi A4 Avant 2.0 TDI 190 cv 3" class="alignnone size-full wp-image-58000" height="224" src="https://cdn.auto.it/images/2016/03/10/audi-a4-avant-2_0-tdi-190-cv-3.jpg" width="360" /></a>&nbsp;

La A4 &egrave; il secondo modello di Audi, dopo la Q7, a sfruttare la nuova piattaforma modulare MLB per motori longitudinali. Rispetto al modello precedente presenta svariate migliorie in termini di peso e di aerodinamica, con il primo che scende di 120 kg e il coefficiente che si attesta su un ottimo Cx di 0,26 (0,23 per la berlina).

Raffinate anche le sospensioni, che prevedono un inedito schema a cinque bracci sia per l&rsquo;avantreno e al retrotreno, utile per garantire sia confort, sia dinamismo. Debutta la sterzo elettromeccanico, volendo con comando diretto, ed &egrave; lunghissima la lista di assistenti alla guida, di cui molti sono per&ograve; a richiesta. Di serie su tutta la gamma c&rsquo;&egrave; il Pre Sense City, con la telecamera che rileva vetture e pedoni fino a 100 metri di distanza e garantisce la frenata automatica per evitare un impatto.

Resta fedele all'immagine di sempre, ma i contenuti fanno invecchiare decisamente il modello precedente

Audi A4 Avant TDI 190 cv, prova su strada

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