Audi A4 Avant TDI 190 cv, prova su strada

Audi A4 Avant TDI 190 cv, prova su strada

Resta fedele all'immagine di sempre, ma i contenuti fanno invecchiare decisamente il modello precedente

di Lorenzo Facchinetti

10.03.2016 00:00

Prestazioni

Audi A4 Avant 2.0 TDI 190 cv 2

Il ponte di comando e tutti i sistemi multimediali della A4 fanno colpo, questo l’abbiamo già detto in precedenza. Ma anche ciò che non si vede rappresenta un motivo di curiosità in più prima di mettersi al volante della A4. Bisognerebbe infatti stendersi sotto alla vettura per ammirare il fondo completamente piatto, che contribuisce a un Cx di 0,26 per la Avant e addirittura di 0,23 per la berlina. Attraverso il fondo piatto si potrebbero scorgere le nuove sospensioni a cinque bracci in alluminio, sia davanti che dietro. Il tutto ancorato al nuovo pianale MLB di seconda generazione (portato al debutto dalla Q7), su cui poggia una scocca fatta con materiali leggeri che hanno permesso di ridurre la massa totale fino a 120 kg in meno a seconda della motorizzazione.

QUESTE LE PREMESSE tecniche, oltre ad altri dettagli non di minor conto come il nuovo sterzo elettromeccanico o la lunga schiera di assistenti alla guida. Tra questi spicca il Pre Sense City, se non altro perché è l’unico di serie su tutta la gamma A4: una telecamera frontale tiene d’occhio veicoli e pedoni e provvede, fino a una velocità di 85 km/h, ad allertare il guidatore del pericolo e anche a frenare con la massima potenza la vettura. Questo sistema è la base di partenza e può essere ampliato, a richiesta, con il Pacchetto Assistenza City (1.310 euro), che annovera un ventaglio di sistemi tra cui spicca l’utile assistente all’uscita dal parcheggio in retromarcia (se non vedi che sopraggiunge un’auto frena automaticamente) e il Side Assist per l’angolo morto. Ancora, per la stessa cifra c’è il Pacchetto Assistenza Tour dove invece si segnala, tra gli altri, il regolatore di velocità attivo che include anche il controllo dello sterzo alle basse velocità, con la vettura che segue autonomamente le linee di demarcazione e sterza da sola.

Tornando alla meccanica, la A4 del nostro test è spinta dal 2.0 TDI più potente, il 190 cavalli che si pone sopra al 150 cv. Con 400 Nm di coppia e impianto common rail a 2000 bar con iniettori a solenoide, è abbinato esclusivamente al cambio a doppia frizione S Tronic e in questo caso la trazione è anteriore, ma può essere anche integrale quattro (2.600 euro in più). Per chi fosse ancora spaventato dal Dieselgate, questo 2.0 TDI è quello non incriminato della serie EA 288, Euro 6, con catalizzatore SCR e serbatoio di AdBlue.

A PROPOSITO di serbatoio, ma stavolta quello del gasolio: di serie la A4 monta un modello da soli 40 litri — un trucco che anche altri costruttori praticano per contenere i pesi in sede d’omologazione —, ma senza sovrapprezzo è possibile ottenere un più consono 54 litri, se non altro per aumentare l’autonomia. Che già con 40 litri, grazie ai buoni consumi del TDI, si attesta mediamente su quasi 700 km grazie a un consumo effettivo di 17,047 km/litro. Questa percorrenza si mantiene tale in autostrada (17,131 km/l a 130 orari), mentre in città si scende a 13,309 al litro, anche se con una guida particolarmente accorta si può fare un po’ meglio, specie se si sfruttano i consigli del sistema predittivo: sulla base della cartografia di navigazione, il sistema suggerisce di sollevare il piede (con un’icona verde sulla strumentazione) in prossimità di una discesa, di un incrocio o di una rotatoria.

SE INVECE dell’economia di guida non ve ne importa nulla, ben venga perché il 2.0 TDI è capace di assecondare anche spiriti più brillanti. Ha una coppia che di per sè non è elevatissima (400 Nm fra 1750 e 3000 giri), ma l’erogazione è spalmata davvero bene: già a 1500 giri si avverte la spinta e da lì è una progressione continua senza cali sino a 4500 giri. Complice anche il nuovo cambio doppia frizione, che ha una rapportata davvero azzeccata: i primi tre rapporti sono piuttosto corti, per avere spunto da fermi e a basse velocità (lo 0-100 viene coperto in soli 7”39, meglio del dichiarato), mentre le ultime marce, settima in particolare, sono lunghe per favorire consumi e confort.

E riguardo a quest’ultimo capitolo, basti pensare che a 130 orari il 2.0 TDI frulla ad appena 1700 giri e difatti, a questa velocità, in abitacolo abbiamo registrato soltanto 68 decibel netti, un valore eccellente. E il bello è che anche aumentando l’andatura la rumorosità è sempre molto contenuta, come dimostrano i 78 decibel alla velocità massima (222,1 km orari, per la cronaca). Il resto lo fanno le sospensioni, che sono un compromesso molto ben riuscito fra comodità e dinamismo. Anche in presenza di molle irrigidite e ribassate (di 20 mm) e di ruote da 18 pollici, presenti nel pacchetto S line dell’esemplare in prova, lo smorzamento è molto efficace in ogni condizione e la durezza si avverte unicamente, e in maniera non molto marcata, su buche o dissuasori.

LA A4 METTE invece in mostra una elevata rigidità di camber fra le curve, che in parole povere significa avere tenuta laterale e agilità nei percorsi guidati. È rapida ad inserirsi in curva, è stabile negli appoggi e sfodera sempre una notevole omogeneità di comportamento. Ma soprattutto, offre sempre una notevole sensazione di leggerezza, sia che si tratti di cambi di direzione in curva o di trovare il grip in appoggio. Qui ci mette del suo anche il nuovo sterzo elettromeccanico, che non è rapido e diretto quanto quello di una TT — per forza di cose, ci vuole coerenza... — ma è apprezzabile per progressività e sensibilità, nonché per il feeling veritiero che restituisce al guidatore. All’altezza anche l’impianto frenante, che si dimostra più che adeguato alle necessità con soli 33,2 metri da 100 km/h e 83,9 m da 160 orari, oltre a sfoderare una ottima modulabilità.

UN CENNO, infine, alla visibilità. In primo luogo per l’apprezzabile realizzazione dei montanti anteriori, che sono sottili e dunque non si creano mai zone cieche in curva. Poi, riguardo a quella notturna, se si opta per i Matrix Led. Come già spiegato alcune volte, questi proiettori a matrice attiva gestiscono singolarmente ogni diodo ed è possibile viaggiare sempre ad abbaglianti spianati senza dar fastidio, perché ci pensa l’elettronica ad indirizzare ogni singolo fascio luminoso nella direzione giusta. Un investimento (855 euro) per la sicurezza che ci sentiamo di consigliare vivamente.

 

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