Audi A1 Sportback vs MINI 5 porte

Audi A1 Sportback vs MINI 5 porte
Utilitarie premium per eccellenza, chic e costose. Hanno due diesel che fanno davvero miracoli, soprattutto quello dell'Audi

di Lorenzo Facchinetti

03.06.2015 ( Aggiornata il 03.06.2015 00:44 )

Prestazioni

Bevono entrambi gasoliopoco, peraltro — e manco a farlo apposta hanno la stessa identica potenza: 116 cavalli. Ma a uno dei due manca un cilindro e questo comporta le maggiori differenze di rendimento su strada. Il 3 cilindri 1.5 della Mini si distingue infatti dal 4 cilindri 1.6 Audi per la tipica sonorità di questo frazionamento. Un suono originale e atipico, perché finora poco diffuso, ma che nel caso specifico del propulsore BMW non risulta mai fastidioso o invadente, tant’è che al minimo e in piena accelerazione è addirittura più silenzioso del 4 cilindri Audi.

Bisogna soltanto farci l’orecchio al “tre”. Perché talvolta capita di trovarsi a un regime più elevato di quanto s’immagini senza accorgersene, dunque il contagiri torna utile più che mai. Il “millesei” della A1 ha invece un timbro più tradizionale, anch’esso è piuttosto silenzioso per essere un diesel e globalmente ha un funzionamento più regolare e omogeneo rispetto al 1.5 di Mini. Quest’ultimo infatti, pur essendo privo di un cilindro e abbia una cubatura inferiore, vanta un valore di coppia più robusto (270 Nm contro 250) e questo è avvertibile durante l’erogazione, che è più brusca e incisiva nella prima fase ma poi va ad affievolirsi man mano che il contagiri sale.

Il 1.6 TDI è invece più costante lungo tutto l’arco di utilizzo e ai regimi medio-alti appare più allegro (allunga fino a 4800 senza problemi), tant’è che a livello prestazionale offre qualcosa in più, sia in accelerazione che in velocità, rispetto alla Cooper D. L’aspetto che offre maggiori soddisfazioni è quello relativo ai consumi. È una bella sensazione quella di spendere 70 euro di gasolio per un pieno (45 litri di serbatoio Audi, 44 Mini) e leggere sul computer di bordo un’autonomia di oltre 800 km. Che nel caso di Audi arriva a sfiorare i 900 perché il 1.6 TDI, globalmente, è ancor meno assetato del già sobrio 1.5 della Mini.

Abbiamo infatti misurato, in media, la bellezza di 19,544 km/litro effettivi con la A1 e 18,628 km/l con la Cooper D, in un impiego misto fra città, autostrada ed extraurbano. Nella peggiore delle ipotesi, cioé l’utilizzo urbano, l’Audi copre 16 km/litro e la Mini 15,2. Mentre se il vostro tragitto quotidiano prevede molti tratti di statale a 90 chilometri orari costanti, sappiate che in questa condizione la prima garantisce 26,5 km/l e l’altra 25,3. Considerato che parliamo di valori reali rilevati con la nostra strumentazione e non degli ottimistici dichiarati dalla Casa, crediamo ci sia da leccarsi i baffi, anche in relazione alle prestazioni complessive che sono di buon livello.

Contribuiscono a raggiungere percorrenze così elevate anche le tecnologie che entrambe le tedesche mettono sul piatto, fra recuperi d’energia in rilascio e sistemi start/ stop. Nel caso di Audi, dà un grosso aiuto anche il cambio S tronic doppia frizione a 7 rapporti, dalla logica di funzionamento davvero soddisfacente. Quando si sceglie il programma Efficiency dall’Audi Drive Select, ad esempio, viene attivata la modalità “veleggio” che scollega la trasmissione dal motore, ed è certamente un bell’aiuto alla scorrevolezza e dunque ai consumi. Dall’altra parte, se usato in modalità Sport o manuale, la rapidità dei passaggi è quella che ci si aspetta da un ottimo doppia frizione.

Se rimaniamo in zona cambio, il nuovo meccanico a 6 rapporti della Mini è altrettanto soddisfacente. Ha un’ottima manovrabilità, innesti ben constrastati e una spaziatura adeguata, sebbene sia propensa al “lungo” perché la tendenza attuale è proprio questa, in ottica consumo. Volendo, anche la Mini, è equipaggiabile con cambio automatico, che nella fattispecie è lo Steptronic a 6 rapporti con convertitore di coppia (1.750 euro). Sempre in tema comandi, la differenza più avvertibile fra le due vetture riguarda lo sterzo. E globalmente è preferibile il nuovo elettromeccanico della A1. Lo sterzo della Mini, infatti, è eccessivamente pesante in manovra e alle basse velocità. Ha di buono che è molto diretto e sensibile, doti che tornano utili nella guida sportiva, ma questa eccessiva precisione e direzionalità penalizza dall’altra parte il confort in autostrada, dove si è costretti ad effettuare continue micro-correzioni per tenere la traiettoria. Lo sterzo di Audi è un po’ meno preciso ai piccoli angoli, ma la sua resa più omogenea lo rende appunto preferibile in un impiego a tutto tondo, che non sia soltanto quello sportiveggiante.

L’agilità, comunque, è una delle doti più apprezzabili di entrambe le piccole tedesche. Sono leggere (poco più di 12 quintali), hanno assetti fermi che le rendono belle piatte in curva e geometrie delle sospensioni che propendono verso la sportività. Soprattutto la Mini, che denota una maggior presenza d’avantreno quando si aggrediscono le curve e pure una maggior libertà d’azione del retrotreno durante i trasferimenti di carico. L’esemplare in prova, tra l’altro, in questo senso era favorito dalla presenza di ruote da 17” anziché da 16” e soprattutto dalla regolazione elettronica degli ammortizzatori (disponibile a richiesta anche sulla A1), che amplia lo spettro d’azione dell’assetto sia verso il confort, sia il dinamismo.

Operando sui Mini Driving Modes, le tre modalità di guida che variano tutti i parametri elettronici (Green, Mid e Sport, attraverso l’anello attorno alla leva cambio) si agisce infatti anche sulle sospensioni e in modalità normale l’assorbimento è un po’ meno secco rispetto all’assetto standard dell’Audi. Che peraltro denota anche una certa rumorosità delle sospensioni sullo sconnesso, almeno in misura un po’ più marcata rispetto alla Mini, ma si rifà in termini di rumorosità: pur avendo registrato dati fonometrici del tutto simili, e anzi talvolta più favorevoli nel caso della Cooper D, in termini di fruscii aerodinamici quest’ultima ne mette in mostra una quantità maggiore già alle basse velocità. Nel complesso, entrambe garantiscono comunque un confort globale di buon livello, specie se si considera che parliamo pur sempre di utilitarie. Prezzo a parte...

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