Audi Q3 vs Mercedes GLA, la guerra dei SUV

Audi Q3 vs Mercedes GLA, la guerra dei SUV
Potrebbero anche arrampicarsi su questa montagna. Ma sono due vetture premium che danno più soddisfazioni in città e autostrada

di Lorenzo Facchinetti

03.07.2015 ( Aggiornata il 03.07.2015 06:15 )

Prestazioni

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Ne abbiamo già fatto cenno, ma è bene ribadire il concetto. Fra Q3 e GLA, la prima palpabile differenza appena si prende in mano il volante è proprio la differente sistemazione di guida: sull’Audi si sta in alto, su Mercedes più a filo strada. E questo a prescindere da come ti vuoi aggiustare in altezza il sedile e il piantone sterzo, perché comunque la Q3 segna dieci centimetri di altezza in più della GLA. Due differenti prospettive di guida, dunque, che in pratica ti fanno sentire a bordo di due vetture leggermente diverse fra loro: un vero Suv l’Audi e un’auto tradizionale la Mercedes. Questo senza imporre particolari sacrifici o riununce, perchè la visibilità e la sensazione di dominio della strada volendo sono ottenibili anche su GLA spostando in alto il sedile.

Mentre sulla Q3, in caso di strade ricche di curve, per la verità una certa sensazione di esser parte integrante di un baricentro globalmente spostato più in alto è abbastanza avvertibile, dunque un poco più fastidiosa. Ciò detto, un’altra differenza ben percepibile fra le due è la risposta ai comandi. E per comandi intendiamo l’insieme composto da motore e trasmissione, logiche elettroniche di gestione comprese. Sì perché al di là dell’effettiva potenza scaricata al suolo, che è di poco a favore della Q3 (184 cv contro 170), l’Audi risulta sempre più brillante e reattiva della Mercedes. Ma questo è dovuto, in particolare, alle logiche elettroniche di gestione.

La modalità Eco della GLA, è infatti un po’ troppo Eco... La risposta del pedale dell’acceleratore è ritardata, e quelle volte in cui hai bisogno di spunto per cavarti d’impaccio occorre quasi mettere il gas a tavoletta per muoversi a dovere. Questa azione chiama anche in causa un cambio automatico che, da parte sua, è altrettanto “eco” nella risposta, ancorchè indeciso, talvolta, sul rapporto giusto da infilare in quei momenti di impasse come le ripartenze da semi-fermi alle precedenze o in prossimità di rotatorie. L’alternativa sarebbe quella di viaggiare sempre in modalità Sport, ma se l’intenzione non è quella di guidare in maniera sportiva questa logica è un po’ fuoriluogo, con allunghi non necessari e cambiate poco fluide. appare meglio accordata, in tutte queste situazioni, la Q3. Che adesso dispone di serie dell’Audi Drive Select (quattro modalità di guida), e anche selezionando l’equivalente della Eco di Mercedes (cioé la Efficiency), motore e cambio rispondono comunque con maggior solerzia, evitando momenti di impaccio in determinate situazioni. Al netto delle differenti tarature elettroniche, i due turbodiesel tedeschi sono effettivamente diversi.

Il 2.1 da 170 cavalli di Mercedes è più elastico e robusto ai bassi regimi, ma penalizzato da una certa rombosità e ruvidità che non patisce invece il 2.0 TDI da 184 cv di Audi, più discreto e lineare nel funzionamento. Il diesel della Q3 è anche globalmente più brillante, specie nella zona alta del contagiri, ed è splendidamente supportato dalla trasmissione S tronic, sempre puntuale nell’indovinare il rapporto consono alla situazione di guida, nonché rapido e indolore nell’infilare un rapporto dietro l’altro. Questa sua indole un po’ più sportiva lo porta però ad essere leggermente più assetato della GLA, fatto che si evince dal consumo al limite che è sensibilmente più elevato rispetto alla Mercedes.

Soltanto in città la Q3 riesce a fare un po’ meglio della rivale (14,6 km/litro contro 13,5), ma la media reale fra tutti i cicli di consumo vede sempre prevalere la Mercedes, seppur di misura: combinando tutte le situazioni di guida, la GLA 220 CDI segna un buon 16,3 km/litro effettivi contro i 15,7 della Q3 2.0 TDI, valori in entrambi i casi buoni considerata la massa delle due vetture (entrambe oltre i 16 quintali effettivi) e la presenza della trazione integrale. Anche se non sarebbe del tutto corretto imputare alle quattro ruote motrici l’intera colpa di un consumo più elevato rispetto alle versioni a due ruote motrici. Perché nel caso di queste due trasmissioni parliamo di compatte e leggere frizioni multidisco a gestione elettronica che di fatto mettono in moto le ruote posteriori soltanto in caso di estrema necessità, ossia quella di un pattinamento. Del resto, non fanno altro che aumentare la mobilità dei due Suv.

E non soltanto in presenza di fondi particolarmente scivolosi, ma anche in condizioni normali annullando sul nascere qualsiasi tipo di pattinamento che si verificherebbe con una guida particolarmente sportiva. Una guida brillante che, a dire il vero, nel caso di Q3 e GLA non è nemmeno del tutto fuori luogo. Entrambe sfoderano infatti una agilità insospettabile, sia nella guida in città ma soprattutto lungo un percorso guidato dove l’armonia che si crea fra sterzo, sospensioni e telaio invita a spingere un po’ più del dovuto. Nel caso quindi venga voglia di condurre in maniera un po’ più allegra del solito, della Mercedes colpisce subito lo sterzo: è più pronto, preciso e reattivo rispetto a quello dell’Audi, che pure vanta un’ottima calibrazione. Ma fra i due, il comando della GLA è appunto un poco più prodigo d’informazioni e preciso ad ogni minimo angolo di sterzo impartito, davvero piacevole.

Peccato soltanto che il telaio, se si esagera, non tenga il passo dello sterzo. Perché anche in presenza di ruote da 19 pollici e di un assetto ad irrigidimento automatico in funzione della velocità, i movimenti del corpo vettura diventano evidenti e soprattutto inizia a farsi sentire la prevalenza di peso sull’avantreno, fatto che comporta una buona dose di sottosterzo se ci si fa prendere la mano. Nelle medesime condizioni, la Q3 appare molto più composta ed efficace nonostante abbia un baricentro più alto. S’inserisce meglio in curva, si muove meno in fase d’appoggio, ma ciò non significa che l’assetto sia più sgradevole se si parla di confort.

Perché se è vero che la taratura della Mercedes è più soffice (perché poco frenata in estensione, ma è dura in compressione), e dunque sulle prime appare più confortevole, la capacità di smorzamento degli ostacoli più secchi risulta più efficace nel caso dell’Audi.

 

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