Opel Astra 1.6 diesel, prova su strada

Opel Astra 1.6 diesel, prova su strada

L'Auto dell'anno 2016 più divertente di quanto ci si possa aspettare: il resto lo fanno l’assetto e il risparmio di peso

di Redazione

29.03.2016 13:01

Prestazioni

Opel Astra 1.6 diesel, prova su strada 4

 

Che, dopo la dieta, sia diventata tutta un’altra Astra, l’abbiamo premesso e ne riparleremo più avanti. Ma ora apriamo una parentesi sul sistema OnStar, che ha anche ricadute importanti anche su alcuni aspetti pratico/stradali. Il dispositivo mantiene la vettura costantemente in collegamento telefonico con una centrale operativa e integra funzioni come la richiesta automatica o manuale di soccorso in caso di incidente, l’assistenza in caso di furto dell’auto (compresa la localizzazione e il blocco dell’accensione da remoto), il check-in meccanico e la fornitura di informazioni stradali per raggiungere una determinata meta.

LA RISPOSTA dell’operatore può essere vocale “in diretta” o, in alternativa, le indicazioni possono venire inviate direttamente al navigatore perché le possa seguire. Ma l’OnStar prevede anche un’applicazione per dispositivi mobili (Android e iOS) che blocca/sblocca da remoto le portiere, segnala la vita utile residua dell’olio e può perfino attivare l’avvisatore acustico e il lampeggio di emergenza per individuare la vettura nel parcheggio affollato di un centro commerciale. E presto integrerà la funzione “hot spot” per connettere a internet fino a 7 dispositivi. Sulla Innovation il sistema è di serie e sulle altre Astra costa 500  (poi, dal secondo anno, si paga un canone di 99 euro).

Il pannello di controllo dell’OnStar è posizionato sopra il retrovisore interno e non va a invadere un ponte di comando che, rispetto al passato, è stato sostanziosamente ripulito, diventando più praticabile e intuitivo. Il posto guida è adattabile e funzionale. Avvolge e offre gli ancoraggi necessari ma lascia anche libertà di movimento. Il bracciolo centrale, ad esempio, che su molte auto intralcia l’uso del cambio, qui può essere regolato e messo in condizioni di non nuocere.

Le vere novità della gamma sono i motori turbobenzina di 1 e 1,4 litri, a 3 e 4 cilindri, ma il grosso delle vendite in Italia è costituito dal diesel 1600 CDTi, offerto in configurazione monoturbo da 95, 110 e 136 cv o biturbo da 160 cv. La versione da 136 cv è quella che mette meglio in equilibrio prestazioni, costi e consumi. Si tratta di un’unità moderna ma non di una novità assoluta e già da qualche tempo era stato messo a disposizione della generazione uscente dell’Astra. Però, inserito in un complesso più leggero di circa 190 kg e più efficiente, ne esce rafforzato.

La sua dote migliore è la brillantezza: secondo i dati ufficiali la coppia massima viene raggiunta intorno ai 2 mila giri e la potenza massima scaturisce in zona 3500 giri ma, all’atto pratico, già viaggiando con un filo di gas si dispone di una buona fluidità e di una spinta ragionevolissima, che diventa sorprendentemente energica verso i 2500 giri. Ma anche dopo, il quattro cilindri tedesco (sviluppato in buona parte nella sede torinese della GM Powertrain) continua a salire di giri con impegno fino a quota 5000 e può essere guidato come un motore a benzina.

TUTTALPIÙ gli si può muovere un appunto legato alla rumorosità che si manifesta dai 2500 giri in su e confligge un po’ con l’aggettivo che Opel utilizza nella letteratura ufficiale per definire i suoi diesel di ultima generazione: “whisper”, ovvero sussurranti. Bisogna però considerare che a 130 all’ora in sesta marcia il CDTi rimane sotto questa soglia di regime, mantenendo il confort acustico su ottimi livelli. E non è detto che, quando invece si guida in modo sportivo, l’innalzamento del volume non faccia piacere a chi sta al volante.

La parte sospensiva asseconda il temperamento del CDTi: l’assetto piuttosto rigido trasferisce le sollecitazioni agli occupanti con meno scrupoli di quanto ci si aspetterebbe da una vettura di indole familiare, però se ne avvantaggia la maneggevolezza. Se il retrotreno della vecchia Astra si appoggiava con un certo ritardo nelle curve e poi seguiva la traiettoria passivamente, le ruote posteriori del nuovo modello sono più reattive, sentono le variazioni tra tiro e rilascio e contribuiscono a un livello di agilità non comune nella categoria.

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