La versione Clubsport celebra il quarantennale della Golf GTI e ne esalta notevolmente l'handling con un'importante iniezione di cavalli
17.01.2017 14:04
Saliti a bordo si (ri)scopre un ambiente confortevole e misurato. Gli eccessi non sono parte del bagaglio genetico del modello Golf. Un modus vivendi che si perpetra pure sulla GTI Clubsport. Così, il fatto che il motivo scozzese che riveste i sedili sia stato rimaneggiato, rappresenta l'unica notizia veramente di rilievo. L'ergonomia tedesca ha fatto centro, e la disponibilità di tasti e bottoni si può considerare tollerabile. E se qualcuno sostiene che siano comunque tanti, la pratica è sufficientemente rapida per considerare l'intero complesso semplice ed intuitivo.
Vicino alla leva del cambio, sulla sinistra, i tasti demandati alla disattivazione del sistema di controllo della stabilità e del selettore delle differenti modalità di guida. Il fatto che si tratti della GTI più sportiva in gamma (la R non conta), avrebbe richiesto una maggiore personalizzazione del quadro strumenti, rimasto pressoché identico a quello di tutte le altre Golf.
Considerazioni che lasciano il tempo che trovano, perché sotto sotto i puristi della GTI lo considerano invece un valore aggiunto.
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