In Giappone esistono da tempo le Kei-car, il cui vero nome &egrave; Keijidosha, vere e proprie minicar che sono diventate sempre pi&ugrave; popolari negli&nbsp; anni perch&eacute; consentono di superare i due cronici problemi delle metropoli giapponesi: il gran traffico e la mancanza di spazio nelle strade e nei garage delle grandi citt&agrave;.  La visione di Toyota  Un&rsquo;esigenza che si sta facendo sempre pi&ugrave; pressante anche in Europa, specie ora che si sono infittiti i limiti alla circolazione urbana per le auto termiche. Cos&igrave; Toyota si &egrave; lanciata in una proposta per lei rivoluzionaria: il concept di una minicar. Si chiama FT-Me (dove FT sta per Future Toyota e Me &egrave; un richiamo all&rsquo;estrema individualit&agrave; del veicolo) ed &egrave; destinata alla mobilit&agrave; urbana. Dedicata non solo agli automobilisti che vogliono potenzialmente abbandonare l&rsquo;auto personale, ma anche a quei ragazzi quattordicenni che non ottengono dai genitori il permesso di usare il motorino.   Come &egrave; fatta  La FT-Me &egrave; un veicolo elettrico le cui dimensioni e peso sono adeguati alla normativa europea che regola dimensioni e prestazioni dei veicoli leggeri perch&eacute; siano accessibili a chiunque, anche senza patente: quindi velocit&agrave; massima di 45 km/h, peso massimo di 425 kg motore escluso, massimo due posti e lunghezza inferiore ai due metri e mezzo. Il Toyota FT-Me si distinguer&agrave;, oltre che per la propulsione elettrica, anche per certe soluzioni innovative: come i vetri a tutta larghezza per avere una visibilit&agrave; a 360 gradi, l&rsquo;integrazione dello smartphone personale come base e display per l&rsquo;infotainment di bordo e la proverbiale qualit&agrave; costruttiva e solidit&agrave; meccanica Toyota. Anche se il veicolo definitivo non c&rsquo;&egrave; ancora, perch&eacute; siamo ancora a livello di concept, Toyota ha gi&agrave; definito due caratteristiche chiave della FT-Me: l&rsquo;autonomia che dovr&agrave; essere di almeno 100 km per garantire buona mobilit&agrave; urbana e il prezzo, che non dovr&agrave; superare quello delle rivali dirette, ovvero Fiat Topolino e Citroen Ami: quindi attorno ai 10/11 mila euro. 

Al Kenshiki Forum, la Casa giapponese ha presentato la sua versione di un quadricilo leggero destinato ai pi&ugrave; giovani

Toyota FT-me concept, microcar giapponese che sfida la Topolino

Sei nuovi modelli completamente elettrici che verranno lanciati entro il 2026, ma soprattutto la conferma che la strategia Toyota per la mobilit&agrave; non fa preferenze. A differenza di altri costruttori che si dedicano soltanto a certe categorie dell&rsquo;elettrificazione ignorandone altre, Toyota si dichiara aperta ad ogni genere di tecnologia: dall&rsquo;ibrido, all&rsquo;elettrico puro, all&rsquo;idrogeno a combustione, fino al fuel cell. Senza disdegnare il tradizionale motore termico per il quale il costruttore giapponese ha deciso di sviluppare addirittura un nuovo 4 cilindri turbo 2 litri particolarmente spinto per impieghi sportivi e non solo, per sviluppare il quale ha coinvolto addirittura la propria divisione motorsport GR (Gazoo Racing).  Le novit&agrave; del Kenshiki Forum  Tutti i progetti 2025 di Toyota relativi alla mobilit&agrave; elettrica e alle auto convenzionali sono stati annunciati nel corso del Kenshiki Forum, un incontro che si &egrave; svolto a Bruxelles dove il costruttore giapponese ogni anno fa il punto delle proprie strategie industriali e commerciali.  I piani di rilancio  Per rafforzare la propria immagine tecnologica d&rsquo;avanguardia, inoltre, Toyota lancer&agrave; col marchio Lexus la versione definitiva del suo steer by wire, lo sterzo elettronico privo di connessione fisica col volante, montato sulla Lexus RZ. Una tecnologia annunciata gi&agrave; da qualche tempo ma che finora era ancora a livello sperimentale, mentre adesso &egrave; pronta per debuttare su una vettura e per le sue caratteristiche &egrave; destinata a cambiare i parametri e le abitudini alla guida. Infine Toyota ha sorpreso tutti annunciando un progetto di mobilit&agrave; individuale in un campo da cui si era fino ad adesso tenuta alla larga: quello delle mini-car per quattordicenni. Si tratta di un veicolo completamente elettrico chiamato FT-Me destinato a rivoluzionare la mobilit&agrave; cittadina individuale e che gi&agrave; d&rsquo;ora si pone in concorrenza con la Citroen Ami e la Fiat Topolino.  Curioso che la sede di questi annunci in chiave elettrica di Toyota sia avvenuta proprio nel capoluogo belga, citt&agrave; sede della commissione europea dove sono state varate tutte le leggi contro le auto termiche e la grande battaglia green pro-elettrico. Soltanto una coincidenza?  Ma vediamo le novit&agrave; una per una:  - CH-R Plus, Urban Crusier e Bz4X, le nuove elettriche di Toyota - Lexus RZ, arriva lo sterzo elettronico - Un nuovo 2.0 turbo per le future Yaris GR - FT-Me, la minicar secondo Toyota 

La Casa giapponese ha svelato i piani di sviluppo dei prossimi modelli, con una crescita che spazia dall&#39;elettrico fino alle alte prestazioni targate GR

Toyota Kenshiki forum, dall&#39;elettrico al nuovo 2.0 turbo

        Significativo passo avanti per il B-Suv francese, che si evolve con un restyling profondo e l&rsquo;introduzione della motorizzazione ibrida a 48V. Questa affianca le versioni benzina e 100% elettrica confermando l&rsquo;approccio &ldquo;multi energia&rdquo; di Stellantis. La C3 Aircross diventa pi&ugrave; spaziosa e tecnologica Basata sulla piattaforma Smart Car del Gruppo (la stessa di Fiat Grande Panda e Opel Frontera), rispetto alla precedente cresce negli ingombri, con una lunghezza di 4,39 metri (ben 23 centimetri in pi&ugrave;) e un passo di 2,67 metri. Ci&ograve; si traduce in maggiore spazio interno e, per la prima volta, la presenza di una configurazione a sette posti la posiziona ai vertici della categoria per versatilit&agrave; di utilizzo. Il design si ispira ai nuovi canoni stilistici del Marchio, inaugurati con la &ldquo;sorella&rdquo; utilitaria C3. In primis la parte frontale, con calandra aggiornata, nuovo logo Citro&euml;n verticale, gruppi ottici a Led dallo stile pi&ugrave; moderno e un paraurti scolpito. L&rsquo;aspetto, poi, &egrave; pi&ugrave; muscoloso, con elementi quali tetto a contrasto e protezioni inferiori che sottolineano il carattere da crossover assieme agli oltre 200 mm di altezza da terra.  La silhouette conserva proporzioni equilibrate, con una coda leggermente allungata per aumentare la capacit&agrave; di carico, che varia da 460 litri (330 sulla &ldquo;sette posti&rdquo;) a 1.600 litri abbattendo i sedili posteriori. L&rsquo;abitacolo &egrave; stato riprogettato per offrire un ambiente pi&ugrave; confortevole e hi-tech. Innanzitutto, i sedili Citro&euml;n Advanced Comfort, con imbottitura aumentata fino a 15 mm, garantiscono un livello di supporto superiore anche nei lunghi viaggi.  Sul fronte tecnologico, lo schermo centrale touch da 10,25 pollici (sull&rsquo;allestimento base You, questo &egrave; sostituito dalla cosiddetta Smartphone Station, un supporto per utilizzare il proprio telefono) &egrave; fulcro del sistema di infotainment, compatibile con Apple CarPlay e Android Auto wireless. Dietro al nuovo volante multifunzione, dal diametro ridotto per estetica ed ergonomia migliorate, il quadro strumenti digitale in stile &ldquo;head-up&rdquo; fornisce informazioni chiare e personalizzabili. La modularit&agrave; rimane uno dei punti di forza del B-Suv, con i sedili posteriori scorrevoli e ripiegabili singolarmente: soluzione che permette di adattare lo spazio a diverse esigenze di trasporto. Leggi il primo test della nuova Citro&euml;n C3 Aircross su Auto in edicola dal 14 marzo, oppure clicca qui per abbonarti all'edizione digitale con uno sconto speciale in occasione dei 40 anni del magazine.       

Pi&ugrave; spazio. tecnologia e l'introduzione del powertrain hybrid a 48 Volt: il B-Suv si evolve sulla piattaforma Smart Car del Gruppo Stellantis

Sul nuovo numero di Auto: Citroën C3 Aircross, ibrida fino a 7 posti

La pesante flessione del mercato auto italiano continua anche a febbraio. Si sono infatti registrare le vendite di 137.922 unit&agrave;, quasi 9.300 vetture in meno rispetto alle 147.170 di febbraio 2024 (un calo del 6,3%), che aveva per&ograve; un giorno lavorativo in pi&ugrave;. Il primo bimestre dell&rsquo;anno si chiude quindi con 271.638 immatricolazioni, in calo del 6,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma con un pesante -21,0% rispetto al 2019.  Quali motori vendono di pi&ugrave;  La quota di elettriche si conferma sul 5% di gennaio, ma va detto che il paragone con il 3,4% di febbraio 2024 ha poco senso perch&eacute; in quel periodo le vendite di BEV era congelato in attesa degli incentivi. Stesso discorso per le plug-in &nbsp;salite al 4,5% rispetto al 3,6% di gennaio e al 3,2% di febbraio 2024. ll motore a benzina cede 4,6 punti, al 26,3% (26,6% nel bimestre, -4,0% nel 2024). Il Diesel perde altri 5,1 punti e si ferma nel mese al 9,7% di share (9,6% in gennaio-febbraio, -5,7% nel 2024), mentre il Gpl &ndash; seppur in calo in volume &ndash; recupera 0,2 punti, portandosi al 9,9% nel mese e al 10,0% nel cumulato (-0,3% nel 2024.); il metano non immatricola autovetture nel mese e nel bimestre. Le vetture ibride salgono al 44,6% di share nel mese (+6,8% nel 2024) e al 44,8% nel cumulato (+6,9% nel 2024), con un 12,5% per le &ldquo;full&rdquo; hybrid e 32,1% per le &ldquo;mild&rdquo; hybrid in febbraio.  Le auto pi&ugrave; vendute in italia a febbraio 2025  La Fiat Panda si conferma la preferita dagli italiani, con 11.896 immatricolazioni. Sul podio la Dacia Sandero (5.896) e la Citroen C3 (5.767). Scendendo nel dettaglio, analizzando chi vende di pi&ugrave; a seconda del tipo di alimentazione, tra le ibride (MHEV e full), la Panda comanda la top 3, seguira dalla Yaris (3.549 auto vendute) e Yaris Cross (2.989). Il podio delle benzina &quot;in purezza&quot; vede in testa la Citroen C3 (5.102), seguita da Jeep Avenger (2.254) e con la Peugeot 208 (1.932) a chiudere il podio. Per quanto riguarda le elettriche, la nuova e-C3 sta raccogliendo i favori del pubblico, prima del podio con 644 immatricolazioni, seguita dalla Tesla Model 3 a 501 e la Dacia Spring a 460. Chiudiamo con la top 3 delle plug-in: al primo posto la Toyota CH-R (1.203), seguta dalla BYD Seal U DMi (808) e la Ford Kuga (330).  Il commento  &ldquo;Da queste primissime indiscrezioni sul &lsquo;Piano d&rsquo;Azione&rsquo; della Commissione Europea&rdquo; dichiara Michele Crisci, Presidente di UNRAE &ldquo;non sembrano ancora emergere misure concrete per rendere il settore pi&ugrave; competitivo e affrontare con decisione la transizione verso la decarbonizzazione&rdquo;.  In particolare, per quanto riguarda la &ldquo;mobilit&agrave; pulita&rdquo;, la Commissione dichiara infatti di voler supportare concretamente lo sviluppo della domanda di auto a zero emissioni, ma non parla pi&ugrave; di incentivi europei alla domanda, bens&igrave; di raccomandazioni agli Stati membri per valorizzare le best practices e individuare possibili fonti di finanziamento per supportarne l&rsquo;implementazione.  &ldquo;Con un approccio del genere&nbsp;- prosegue Crisci -&nbsp;e senza un fondo centralizzato per il loro finanziamento, si allontana indefinitamente l&rsquo;obiettivo di ottenere dei programmi di incentivazione omogenei a livello europeo&rdquo;.  L&rsquo;UNRAE dichiara invece apprezzamento per la dichiarazione odierna della Presidente Von der Leyen riguardo ad un emendamento sui regolamenti riguardanti le sanzioni per il mancato rispetto dei target di emissione di CO2, tenendo conto delle reali difficolt&agrave; di mercato: per risultare efficace, la proposta, che consentirebbe di calcolare le emissioni sulla media di tre anni, dovr&agrave; essere rapidamente approvata da Parlamento e Consiglio Europeo.  Tra le prossime tappe, l&rsquo;UNRAE sar&agrave; coinvolta l&rsquo;14 marzo al&nbsp;Tavolo Automotive&nbsp;promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). In tale occasione l&rsquo;Associazione ribadir&agrave; ancora una volta la necessit&agrave; di istituire a livello nazionale un piano pluriennale di sostegno alla domanda di veicoli a zero o bassissime emissioni e di accelerare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica e di rifornimento di idrogeno. UNRAE insister&agrave; anche sulla necessit&agrave; di riformare in tempi brevi il regime fiscale delle auto aziendali, oggi inadeguato e penalizzante rispetto agli altri Paesi europei, di modulare la detraibilit&agrave; IVA e deducibilit&agrave; dei costi in base alle emissioni di CO2, con riduzione del periodo di ammortamento a 3 anni.  &ldquo;Le proposte&nbsp;&ndash; conclude Crisci -&nbsp;gi&agrave; ampiamente illustrate alle Istituzioni, potranno aiutare&nbsp;a&nbsp;creare un ambiente realmente competitivo e sostenibile per il settore automotive in Italia&rdquo;.&nbsp; 

Continua nel segno negativo il dato sulle vendite di auto nuove in Italia. L&#39;automotive soffre e la bozza del Piano d&#39;Azione Europeo lascia ancora molti nodi irrisolti

Immatricolazioni auto, a febbraio -6,3%

Guarda qui la prova della nuova Citroen C3 Aircross

Nuova Citroen C3 Aircross, il test

Guarda qui come va su strada la nuova Citroen C4

Nuova Citroen C4, la prova su strada

La Citro&euml;n C4 si aggiorna portando in dote novit&agrave; estetiche, tecniche e tecnologiche. &nbsp;L&rsquo;ultima evoluzione della berlina francese - al secondo posto in Europa per le immatricolazioni delle compatte di segmento C nel 2024&nbsp; - migliora per design, comfort di marcia ed efficienza soprattutto nella versione Hybrid 136 testata, in grado di marciare a zero emissioni per il 50% del tempo, a gran vantaggio di consumi ed emissioni. Ad affiancarla, ovviamente, anche la declinazione &ldquo;fastback&rdquo; C4X 2025, realizzata sulla stessa base tecnica ma dedicata a chi cerca ancora pi&ugrave; spazio in abitacolo.    Novit&agrave; esterni e interni  L&rsquo;auto si distingue per un&rsquo;estetica pi&ugrave; attuale, con linee fluide, due nuove tinte (Manhattan Green e Mercury Grey) e un frontale completamente ridisegnato. La griglia anteriore ospita, ora, il nuovo grande logo del Double Chevron, incorniciato da gruppi ottici a LED con firma luminosa a tre segmenti. La silhouette rimane quella di un crossover compatto, con assetto leggermente rialzato che garantisce una posizione di guida pi&ugrave; dominante rispetto alle berline tradizionali. Il design &egrave; stato pensato per garantire un&#39;elevata efficienza aerodinamica, con nuove soluzioni &ndash; tra cui protezioni laterali riviste, cerchi fino a 18 pollici e posteriore risagomato - che riducono la resistenza dell&rsquo;aria a velocit&agrave; sostenute. Ritoccato anche il posteriore, con luci a led tridimensionali collegate da una fascia in nero lucido e la presenza di veri terminali di scarico sulle versioni a combustione interna. Dentro, la Citroen C4 2025 accoglie i passeggeri con un ambiente moderno e confortevole, caratterizzato da materiali di qualit&agrave; e disposizione ergonomica dei vari elementi. Il cruscotto &egrave; dominato dal nuovo quadro strumenti digitale da 7 pollici, affiancato dal touchscreen centrale da 10 pollici del sistema multimediale e &ndash; in opzione &ndash; dall&rsquo;head-up display a scomparsa. L&#39;integrazione di un assistente vocale avanzato, attivabile con il comando &quot;Ciao Citro&euml;n&quot;, migliora l&#39;interazione con il veicolo permettendo di gestire funzioni come la navigazione, il climatizzatore e i media senza togliere le mani dal volante. Elevato il livello di comfort: i nuovi sedili Advanced Comfort riducono l&rsquo;affaticamento anche dopo lunghi viaggi grazie all&rsquo;imbottitura in schiuma pi&ugrave; spessa di 15 mm, presente anche sul divanetto centrale.  Gamma motori nuova Citroen C4 e C4X: benzina, ibrido, elettrico  Le due vetture offrono la possibilit&agrave; di optare per powertrain benzina, ibridi e full electric. Il motore 1.2 turbo-benzina Puretech a tre cilindri equipaggia la versione d&rsquo;ingresso priva di elettrificazione, da 130 i cv e trasmissione automatica a otto rapporti. Il propulsore dedicato alle due opzioni ibride a 48 Volt &ndash; sempre un 1.2 turbo, ma a ciclo Miller e con potenze da 100 o 136 cavalli &ndash; &egrave;, invece, stato rivisto per il 40% delle componenti interne. Conforme alle normative Euro 6.4 e abbinato a uno starter a cinghia a 48 V per gli avviamenti rapidi del motore, il cambio automatico &euml;-DCS6 a doppia frizione integra un elettromotore da 21 kW (28 cv) per consumi ed emissioni inferiori fino al 20% rispetto all&rsquo;alimentazione endotermica pura. Come abbiamo potuto constatare durante la prova su strada (che racconteremo a breve), il supporto dell&rsquo;elettrico si avverte in particolare nelle fasi di avviamento e accelerazione, rendendo la guida pi&ugrave; fluida e progressiva. Nei percorsi urbani, l&rsquo;auto &egrave; in grado di viaggiare fino al 50% del tempo in modalit&agrave; elettrica, riducendo i consumi e migliorando il comfort acustico. Le versioni a zero emissioni locali, denominate &euml;-C4 ed &euml;-C4X, sono infine spinte da un motore elettrico anteriore da 100 kW (136 cv) o 115 kW (156 cv) e 260 Nm di coppia dai 500 giri/min in grado di coniugare bassi consumi a buone percorrenze: rispettivamente dotate di batteria agli ioni di litio da 50 e 54 kWh, l&rsquo;autonomia teorica (dato WLTP) pu&ograve; superare i 420 chilometri con una singola ricarica. A proposito, la rapida a 100 kW consente di passare dal 20 all&rsquo;80% di capacit&agrave; in 26 minuti, per una media di 10 km recuperati ogni minuto. Come se non bastasse, l&rsquo;accumulatore pu&ograve; fungere da grande &ldquo;powerbank&rdquo; e alimentare dispositivi esterni grazie al V2L (Vehicle-to-Load), disponibile nei prossimi mesi.  Prova su strada Citroen C4 2025 Hybrid 136  Siamo arrivati al primo test, effettuato in compagnia della nuova Citro&euml;n C4 Hybrid 136. La francese si distingue per una guida rilassante e piacevole, con le sospensioni Citro&euml;n Advanced Comfort che massimizzano il comfort grazie agli smorzatori idraulici progressivi sui fine corsa: soluzione chegarantisce la sensazione di &ldquo;tappeto volante&rdquo; tipica del marchio francese. Il cambio automatico a sei rapporti lavora in modo discreto, gestendo in maniera efficiente le transizioni tra motore elettrico e termico. Pronta la risposta dell&rsquo;acceleratore, con la coppia di 230 Nm - disponibile gi&agrave; a bassi regimi - che rende la vettura agile nelle manovre cittadine e nei sorpassi in autostrada. Efficace la frenata, anche se avremmo apprezzato una maggiore modulabilit&agrave; sul pedale. Dal punto di vista della sicurezza, la C4 Hybrid 136 &egrave; equipaggiata con una gamma completa di sistemi di assistenza alla guida. Il pacchetto Adas include fino a 20 ausili tra cui frenata automatica di emergenza, monitorio degli angoli ciechi, Highway Driver Assist con cruise control adattivo e riconoscimento della segnaletica stradale, oltre alle telecamere a 360&deg; che facilitano le operazioni di manovra. Rispetto alla precedente generazione, la nuova C4 offre anche una maggiore praticit&agrave;. Il bagagliaio da 380 a 1.250 litri (da 510 a 1.360 litri su C4X) risulta facilmente accessibile grazie alla soglia di carico ribassata, mentre l&rsquo;abitacolo mette a disposizione numerosi vani portaoggetti per migliorare l&rsquo;organizzazione degli spazi. La presenza del sistema di ricarica wireless per smartphone e della connettivit&agrave; wireless per Apple CarPlay e Android Auto elimina la necessit&agrave; di cavi, contribuendo a mantenere l&rsquo;ordine nell&rsquo;abitacolo.  Prezzi e allestimenti  Concludiamo con i prezzi. Citroen C4 2025 attacca il listino a 25.850 euro nella declinazione&nbsp; benzina da 100 cv fino ad arrivare agli oltre 35.000 euro della e-C4 completamente elettrica. La ibrida da 136 cv - quella del nostro test - parte invece da 30.850 euro. 

Le segmento C francesi si aggiornano: motori ibridi e 100% elettrici, elementi estetici inediti, tanta tecnologia e comfort da &quot;best in class&quot;

Citroen C4 e C4X 2025, la prova su strada

Introdotta per la prima volta nel 2017 come risposta della casa francese alla crescente domanda di Suv compatti, la Citro&euml;n C3 Aircross si &egrave; affermata come una delle opzioni pi&ugrave; versatili e apprezzate nel segmento. Lo dicono i numeri: circa 525.000 unit&agrave; vendute in tutto il mondo e una crescita del 12% negli ultimi dieci anni. Grazie alla combinazione di compattezza, spaziosit&agrave; e comfort tipico di Citro&euml;n, ha saputo conquistare sia i clienti in cerca di una vettura pratica per la citt&agrave; sia chi necessitava di un&rsquo;auto adatta a viaggi pi&ugrave; lunghi. La nuova generazione porta con s&eacute; importanti cambiamenti, introducendo per la prima volta una versione a sette posti e opzioni di motorizzazione elettrificate. Il restyling non solo ne rinnova lo stile, ma rafforza anche la sua posizione come una delle opzioni pi&ugrave; accessibili e pratiche della categoria.    Restyling completo  Basata sulla nuova piattaforma Smart Car di Stellantis (la stessa di Fiat Grande Panda e Opel Frontera) la nuova Citro&euml;n C3 Aircross si presenta con un look rivisto e soluzioni innovative per il segmento dei B-Suv. Con una lunghezza di 4,39 metri, superiore di ben 22 cm rispetto alla generazione precedente, offre pi&ugrave; spazio per i passeggeri e introduce per la prima volta una configurazione a sette posti. Il nuovo design si ispira al linguaggio stilistico inaugurato sulla &euml;-C3, con linee pi&ugrave; squadrate e una maggiore presenza su strada. Il frontale, imponente e verticale, integra il nuovo logo del brand e la distintiva firma luminosa a Led a tre segmenti.  Interni: comfort assoluto e tanta tecnologia  Salendo a bordo si percepisce immediatamente l&rsquo;attenzione a comfort e abitabilit&agrave;. Gli interni seguono la filosofia &ldquo;C-Zen Lounge&rdquo;, con materiali soft-touch, illuminazione ambientale calda e i nuovi sedili Citro&euml;n Advanced Comfort, dotati di imbottiture migliorate (la schiuma &egrave; pi&ugrave; spessa, da 10 a 15 mm) per offrire il massimo supporto sulle lunghe percorrenze. Rinnovato anche il sistema di infotainment, con uno schermo centrale da 10,25 pollici compatibile con Apple CarPlay e Android Auto wireless. Il quadro strumenti digitale, ispirato agli head-up display, mostra le informazioni essenziali direttamente nel campo visivo del conducente, riducendo le distrazioni alla guida. Il volante molto compatto, poi, offre una presa pi&ugrave; ergonomica, mentre la nuova console centrale aumenta la capacit&agrave; di stivaggio. Per la prima volta, la C3 Aircross introduce anche le sospensioni Citro&euml;n Advanced Comfort, una tecnologia gi&agrave; vista su modelli superiori, che assicura una guida &quot;morbida&quot; anche su fondi dissestati grazie ai fine corsa idraulici degli ammortizzatori. Altro punto di forza &egrave;, sicuramente, al versatilit&agrave; in termini si spazio. Grazie a un passo di 2,67 metri, l&rsquo;abitacolo offre uno spazio generoso per i passeggeri, con un&rsquo;ottima abitabilit&agrave; nei sedili posteriori. Il bagagliaio varia da 460 litri a 1.600 litri abbattendo i sedili, mentre la versione a sette posti mantiene una buona capacit&agrave; di carico con 330 litri se si viaggia in cinque, che scendono a 40 usufruendo della terza fila.  Citroen C3 Aircross 2025, test drive Hybrid e 100% elettrica  La grande novit&agrave; della C3 Aircross &egrave; l&rsquo;introduzione di motorizzazioni elettrificate, con una gamma che spazia dall&rsquo;endotermico a benzina all&rsquo;elettrico puro, passando per l&rsquo;ibrido a 48V. Come per la C4 2025, la&nbsp;versione Hybrid 136 &egrave; equipaggiata con il motore tre cilindri 1.2 PureTech turbo da 136 cv abbinato a un sistema ibrido a 48V. Il motore elettrico da 21 kW (28 cavalli), integrato nel nuovo cambio &euml;-DCS6 a doppia frizione, supporta il motore termico nei momenti di maggiore richiesta di potenza, riducendo i consumi e le emissioni di CO?. L&rsquo;autonomia in elettrico copre circa la met&agrave; degli spostamenti urbani, rendendo la C3 Aircross una soluzione perfetta per chi cerca un&#39;auto efficiente ma senza rinunciare alla praticit&agrave; di un motore a benzina. Su strada, il passaggio tra le due alimentazioni &egrave; fluido, con accelerazioni pronte e consumi contenuti, stimati intorno ai 5,5 l/100 km in ciclo combinato WLTP. La versione completamente elettrica e-C3 Aircross, invece, &egrave; spinta da un motore anteriore da 113 cv e 124 Nm e alimentata da una batteria LFP (litio-ferro-fosfato) da 44 kWh. La combinazione, secondo dati ancora in fase di omologazione, dovrebbe consentire oltre 300 km di autonomia. Un numero plausibile, considerando il consumo rilevato durante il test sulle strade tra Sitges e Barcellona: circa 16 kWh/100 km, raggiunti peraltro con una guida tutt&#39;altro che conservativa. Lungo il percorso, inoltre, abbiamo potuto apprezzare la taratura degli Adas attivi di livello 2, come il il cruise control adattivo con mantenimento di corsia. Per quanto riguarda la ricarica, quella rapida a 100 kW permette di passare dal 20% all&rsquo;80% in appena 26 minuti. Le tempistiche salgono a poco meno di tre ore utilizzando la corrente alternata a 11 kW. Nel corso dell&rsquo;anno, poi, arriver&agrave; una versione con batteria maggiorata in grado di superare i 400 km di autonomia.  I prezzi per l&#39;Italia  La nuova Citro&euml;n C3 Aircross si posizione come una delle proposte pi&ugrave; interessanti del segmento. Soprattutto considerando il listino: 18.790 euro il prezzo d&#39;attacco per la versione benzina e circa 29.900 euro per la ibrida da 136 cv. Particolarmente competitiva anche la versione full electric, con una cifra di partenza inferiore ai 30.000 euro esclusi evnetuali incentivi. 

La nuova generazione del Suv compatto &egrave; anche a sette posti e affianca al powertrain ibrido a 48 Volt una versione a zero emissioni

Citro&euml;n C3 Aircross 2025, prova del B-Suv elettrico e ibrido

Abbiamo avuto modo di testare le rinnovate compatte francesi in versione ibrida da 136 cv

La prova a Barcellona di Citroen C4 e C4X 2025

Il rinnovato Suv di segmento B ospita fino a sette persone ed &egrave; offerto con powertrain ibrido e 100% elettrico

Test drive Citroen C3 Aircross 2025

Il D&eacute;sir&eacute;e Sp&eacute;ciale del 1955 finisce su una moneta in argento, creata dalla Zecca francese per celebrare i 70 anni di storia di un modello entrato tra i simboli dell&#39;auto nel Novecento.  Citroen DS fu un manifesto di stile e tecnica, prodotto dalle intuizioni e le mani di Flaminio Bertoni, Andr&eacute; Lef&egrave;bvre e Paul Mag&egrave;s. Innovativa per i suoi fari direzionali, per le sospensioni idropneumatiche, per aver introdotto in europa l&#39;iniezione elettronica, dietro la sigla DS - pronunciata d&eacute;esse, dea in francese - celava in realt&agrave; il significato D&eacute;sir&eacute;e Sp&eacute;ciale.    &nbsp;  Una moneta da collezione  La moneta in argento, dal valore nominale di 10 euro, &egrave; realizzata in una tiratura di 5.000 esemplari e si potr&agrave; acquistare al prezzo di 15 euro al Salone Retromobile, tra il 5 e 9 febbraio a Parigi.  La particolarit&agrave; della moneta - il cui diametro &egrave; di 31 millimetri, per un peso di 13 grammi di argento 333/1000 - &egrave; nella raffigurazione del frontale della DS 23 del 1975, con applicazioni color oro ricondotte sui fari a rappresentare il fascio di luce. La DS 19 del 1955, invece, &egrave; raffigurata nella porzione inferiore della moneta, in un&#39;immagine riflessa rispetto a quella della DS 23.&nbsp;  &quot;Il mondo dell&rsquo;auto e la Zecca francese condividono un gusto distinto per la bellezza e l&#39;innovazione tecnica. Ci &egrave; sembrato naturale celebrare il 70&deg; anniversario di un veicolo leggendario: la DS, un&rsquo;occasione unica per mettere in risalto la competenza delle nostre organizzazioni. Gli appassionati apprezzeranno tutti i riferimenti rappresentati sulle monete di questo evento celebrativo&quot;, ha commentato Marc Schwartz, amministratore delegato della Zecca Francese.    Le altre monete della collezione DS Zecca francese  &quot;Il nostro Marchio DS Automobiles si fonda su un&#39;eredit&agrave; eccezionale, quella della DS 19 nata 70 anni fa. In un mondo automobilistico in rapida evoluzione, continuiamo a portare avanti i valori di innovazione, eccellenza e avanguardia che costituiscono il DNA di questa vettura leggendaria. La DS &egrave; diventata un must per i collezionisti di auto, e senza dubbio apprezzeranno la nostra collaborazione con la Zecca francese, i cui oltre 1.100 anni della storia ne fanno l&#39;istituzione pi&ugrave; antica di Francia. Siamo molto orgogliosi di questa collaborazione in onore della nostra storia comune e della pubblicazione di questa moneta speciale&quot;, ha aggiunto il neo-amministratore delegato di DS Automobiles, Xavier Peugeot.  La collezione DS Zecca francese si arricchir&agrave; di altre monete, come le due in argento massiccio che saranno disponibili dal 3 giugno, oltre a una moneta d&#39;oro fino e un cofanetto DS con monete francesi in circolazione. 

Il frontale della DS 23 del 1975 e quello della DS 19 del 1955 caratterizzano la faccia di una moneta celebrativa realizzata dalla Zecca francese, a 70 anni dalla nascita del modello

La DS d&#39;epoca compie 70 anni: una moneta in argento per celebrarla

        Il D&eacute;sir&eacute;e Sp&eacute;ciale del 1955 finisce su una moneta in argento, creata dalla Zecca francese per celebrare i 70 anni di storia di un modello entrato tra i simboli dell'auto nel Novecento. Citroen DS fu un manifesto di stile e tecnica, prodotto dalle intuizioni e le mani di Flaminio Bertoni, Andr&eacute; Lef&egrave;bvre e Paul Mag&egrave;s. Innovativa per i suoi fari direzionali, per le sospensioni idropneumatiche, per aver introdotto in europa l'iniezione elettronica, dietro la sigla DS - pronunciata d&eacute;esse, dea in francese - celava in realt&agrave; il significato D&eacute;sir&eacute;e Sp&eacute;ciale.  Una moneta da collezione La moneta in argento, dal valore nominale di 10 euro, &egrave; realizzata in una tiratura di 5.000 esemplari e si potr&agrave; acquistare al prezzo di 15 euro al Salone Retromobile, tra il 5 e 9 febbraio a Parigi. La particolarit&agrave; della moneta - il cui diametro &egrave; di 31 millimetri, per un peso di 13 grammi di argento 333/1000 - &egrave; nella raffigurazione del frontale della DS 23 del 1975, con applicazioni color oro ricondotte sui fari a rappresentare il fascio di luce. La DS 19 del 1955, invece, &egrave; raffigurata nella porzione inferiore della moneta, in un'immagine riflessa rispetto a quella della DS 23.&nbsp; "Il mondo dell&rsquo;auto e la Zecca francese condividono un gusto distinto per la bellezza e l'innovazione tecnica. Ci &egrave; sembrato naturale celebrare il 70&deg; anniversario di un veicolo leggendario: la DS, un&rsquo;occasione unica per mettere in risalto la competenza delle nostre organizzazioni. Gli appassionati apprezzeranno tutti i riferimenti rappresentati sulle monete di questo evento celebrativo", ha commentato Marc Schwartz, amministratore delegato della Zecca Francese. Le altre monete della collezione DS Zecca francese "Il nostro marchio DS Automobiles si fonda su un'eredit&agrave; eccezionale, quella della DS 19 nata 70 anni fa.In un mondo automobilistico in rapida evoluzione, continuiamo a portare avanti i valori di innovazione, eccellenza e avanguardia che costituiscono il DNA di questa vettura leggendaria. La DS &egrave; diventata un must per i collezionisti di auto, e senza dubbio apprezzeranno la nostra collaborazione con la Zecca francese, i cui oltre 1.100 anni della storia ne fanno l'istituzione pi&ugrave; antica di Francia. Siamo molto orgogliosi di questa collaborazione in onore della nostra storia comune e della pubblicazione di questa moneta speciale", ha aggiunto il neo-amministratore delegato di DS Automobiles, Xavier Peugeot. La collezione DS Zecca francese si arricchir&agrave; di altre monete, come le due in argento massiccio che saranno disponibili dal 3 giugno, oltre a una moneta d'oro fino e un cofanetto DS con monete francesi in circolazione.       

Il frontale della DS 23 del 1975 e quello della DS 19 del 1955 caratterizzano la faccia di una moneta celebrativa realizzata dalla Zecca francese, a 70 anni dalla nascita del modello

La DS d'epoca compie 70 anni: una moneta in argento per celebrarla

        Diversamente da Fiat, Citroen e Opel, che "firmano" i propri quadricicli elettrici, in casa Renault &egrave; la divisione Mobilize a proporre un'offerta sul tema. Duo 45 Neo e Duo 80 Evo sono ordinabili in Italia e rappresentano a loro modo come una seconda generazione di un progetto che ebbe nella Renault Twizy la prima proposta di un funzionale piccolo mezzo elettrico da citt&agrave;. Mobilize e i quadricicli di casa Stellantis, solo per restare tra i brand prettamente del mondo automotive, si contendono la fetta del pubblico dei quadricicli leggeri. Giovani, anzitutto.  Cosa serve per guidare un quadriciclo elettrico Duo 45 Neo pu&ograve; essere guidata gi&agrave; a 14 anni, Duo 80 Evo richiede la patente B1 per i sedicenni e la patente B per i diciottenni. Le differenze? 45 Neo ha un motore elettrico da 8 cavalli e fa i 45 km/h, come da requisiti di omologazione. 80 Evo eroga 10 cavalli e fa gli 80 km/h. Entrambe le versioni non possono circolare su strade tangenziali n&eacute; in autostrada. Entrambe percorrono 160 km grazie alla batteria da 10,3 kWh, che si ricarica dalla presa domestica come uno smartphone. Servono 5 ore e mezza per avere il 100% della carica. Una delle differenze sostanziali dei due modelli Mobilize &egrave; nell'abitacolo 1+1, con sedili non affiancati come invece propongono Fiat Topolino e Citroen Ami. Queste ultime, per&ograve;, dichiarano un'autonomia di marcia inferiore, con 75 km. Prezzi e incentivi sui quadricili I prezzi della Mobilize Duo 45 Neo partono da 9.990 euro (6.853 euro accedendo all'incentivo per rottamazione di un motociclo o quadriciclo omologato categoria L), Duo 80 Evo parte da 12.500 euro (8.540 euro con rottamazione).&nbsp; La Fiat Topolino parte da 7.543 euro nella proposta 8 cv e idonea a essere guidata dai quattordicenni. Car sharing autonomo, a Brescia test innovativi       

Due versioni, differenti per potenza e velocit&agrave; massima omologata, si rivolgono a un pubblico di giovani e quanti cercano un quadriciclo elettrico per la citt&agrave;&nbsp;

Mobilize Duo si guida a 14 anni, i prezzi di Neo e 80 Evo

        Dopo l'annuncio dell'assegnazione a Pomigliano d'Arco dell'architettura STLA Small arriva quello che interessa tre siti produttivi spagnoli. Stellantis ha confermato l'estensione della produzione sulla nuova architettura agli stabilimenti di Vigo e Saragozza, mentre per l'impianto di Villaverde a Madrid ci sar&agrave; un futuro oltre la produzione dell'attuale Citroen C4 e C4 X.&nbsp;  Le utilitarie Stellantis su architettura STLA Small Sono i dettagli relativi alla produzione STLA Small quelli pi&ugrave; a fuoco al momento. Se a Pomigliano d'Arco verranno prodotti due modelli inediti e solo a partire dal 2028, per Vigo e Saragozza le prospettive sono di una continuit&agrave; sull'attuale produzione, al netto di ulteriori novit&agrave; di prodotto da annunciare - specialmente sulla produzione a Madrid -. Le utilitarie Opel Corsa, Peugeot 208, Lancia Ypsilon sono attualmente tra i modelli prodotti a Saragozza; il B-suv Peugeot 2008 e i furgoni Opel Combo, Peugeot Rifter, Citroen Berlingo e Fiat Dobl&ograve;, quelli a Vigo.&nbsp; L'architettura sar&agrave; del tipo multienergia e, accanto alle motorizzazioni benzina e ibride, proporr&agrave; versioni elettriche fino a 500 km di autonomia di marcia. Una piattaforma che ha i tratti di un'eredit&agrave; da raccogliere rispetto alla CMP ed e-CMP oggi impiegata per i modelli di segmento B e C di Stellantis, frutto in origine di una progettazione PSA.&nbsp; I numeri della produzione Stellantis in Spagna Con l'assegnazione dell'architettura STLA Small a Vigo e Saragozza, Stellantis ha assicurato la produzione fino almeno al 2037. Il Gruppo, secondo quanto riportano i media spagnoli, ha beneficiato il Spagna dell'accesso a 56 milioni di euro all'interno del programma Perte, di sostegno agli investimenti in materia di elettrificazione e digitalizzazione. I livelli produttivi attualmente registrati dai tre siti spagnoli, oggetto del rinnovato impegno del Gruppo, vedono Vigo totalizzare oltre 516 mila unit&agrave; prodotte nel 2024, Saragozza oltre 372 mila unit&agrave; e Madrid pi&ugrave; di 92 mila auto. Complessivamente, l'intera produzione Stellantis in Spagna con 5 brand ha totalizzato pi&ugrave; di 980 mila unit&agrave;. Crediti emissioni CO2 2025, Tesla "aiuta" Stellantis e Toyota       

Vigo e Saragozza continueranno a produrre le piccole del Gruppo e lo faranno su architettura STLA Small, in sostituzione della CMP. L'impegno e i numeri Stellantis in Spagna

Stellantis, STLA Small non solo a Pomigliano: i modelli in Spagna

Di ragioni valide per sviluppare e produrre una nuova Citroen 2CV ve ne sono almeno un paio, a condizione che sia un progetto fedele all&#39;originale. Ovvero, considerare il contesto attuale non solo e non tanto dell&#39;industria dell&#39;auto, quanto osservare la cosa dalla prospettiva degli automobilisti.&nbsp;  Il successo Dacia ha radici profonde e risponde all&#39;esigenza di una mobilit&agrave; accessibile e concreta. Dacia Sandero &egrave; ancora la best seller in Europa, Dacia Spring regge sul fronte elettrico. Esempi vincenti.    Citroen torner&agrave; nel segmento della C1?  Prima ragione valida per rifare una Citroen 2CV moderna: offrire un modello essenziale, economico, di mobilit&agrave; urbana.  Seconda ragione validissima: con l&#39;uscita di scena della Citroen C1, il marchio si &egrave; trovato con un vuoto rilevante nell&#39;offerta delle citycar. La Ami ha avuto un buon successo ma &egrave; un quadriciclo e non pu&ograve; minimamente essere considerata un&#39;alternativa a quello che ha rappresentato la C1. Una piccola citycar economica ma completa. Quattro posti, cinque porte, bassi consumi, affidabile.&nbsp;  Terza ragione valida: la formula dello stile retro&#39; piace al pubblico. Gli esempi si sprecano, dalla 500 dei primi anni Duemila alla R5 elettrica. Citroen (qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato) ha la carta della &quot;due cavalli&quot; da giocare e perch&eacute; non sfruttarla? Posizionandola tra Ami e nuova C3, che &egrave; un&#39;interessantissima utilitaria (peraltro molto spaziosa) e con margini di manovra per proporre altro nel segmento A.  Secondo le anticipazioni diffuse da Autocar, l&#39;idea di rifare la 2CV &egrave; considerata da Citroen, sebbene sia attualmente una fase assolutamente iniziale di definizione dello stile. Non sar&agrave; un modello che, dovesse ricevere il semaforo verde, vedremo nel breve periodo.&nbsp;  Smart Car alla base e prezzi accessibili    Fedele allo stile dell&#39;originale, la 2CV come potrebbe/dovrebbe nascere? L&#39;architettura Smart Car &egrave; la configurazione pi&ugrave; economica a disposizione del Gruppo e attualmente offerta su nuova C3, C3 Aircross, Fiat Grande Panda. Ridurre ulteriormente il superfluo da questa base tecnica, in grado di accogliere motori benzina come anche l&#39;elettrico, sarebbe la premessa per limare ancora i costi e riuscire a proporre un&#39;auto economica.&nbsp;  Cosa vuol dire, in termini concreti? Con una C3 benzina a 15.240 euro, l&#39;asticella &egrave; presto indicata ed &egrave; uno dei modelli in assoluto meno cari tra i listini italiani, tallonata proprio da Dacia con la Sandero (da 13.850 euro). Alla futura, nuova 2CV il compito di fare meglio. 

E&#39; tra i pochi modelli simbolo del Novecento, sinonimo di essenzialit&agrave; e originalit&agrave;. Citroen 2CV potrebbe tornare in veste di citycar

2CV, perch&eacute; ha senso rifarla e perch&eacute; Citroen ci pensa

        Nuovamente primatista europea di vendite, nel 2024, per Dacia Sandero all'orizzonte si prospetta un ampliamento dell'offerta. Il breve termine, gi&agrave; quest'anno, porter&agrave; un aggiornamento di stile per una generazione che ha superato la met&agrave; del proprio ciclo vitale. Sul medio periodo, che vuol dire fine 2027 e una commercializzazione a inizio '28, c'&egrave; la conferma di una versione elettrica della Sandero. Cos&igrave; l'a.d. Le Vot, facendo ulteriore chiarezza sui tempi, rispetto a un progetto del quale aveva gi&agrave; delineato il percorso nel marzo del 2024.  Sandero EV: prezzo, autonomia e batteria, aspetti interconnessi Dopo Spring, Dacia raddoppier&agrave; sull'elettrico. Dovr&agrave; farlo restando fedele a una proposta di prodotto che si &egrave; rivelata un successo di vendite e, con un modello elettrico, la sfida &egrave; ostica. Auto elettriche, l'inchiesta di Auto sulla ricarica: quanto conviene? Dacia Spring si colloca a 17.900 euro in Italia ma in un segmento inferiore alla Sandero, che &egrave; un'utilitaria - progettata sulla stessa piattaforma della Clio - e dovr&agrave; guardare a rivali come la Citroen e-C3, Fiat Grande Panda e simili.&nbsp; Questo traccia il posizionamento dell'asticella, anzitutto per autonomia di marcia (almeno 300 km) e prezzo: meno di 20 mila euro.&nbsp; Dacia acceder&agrave; alla divisione Ampere che sviluppa e realizza i modelli elettrici in casa Renault. Vorr&agrave; dire proporre un'architettura AmpR Small, come gi&agrave; avviene per Renault 5, 4 e la futura Twingo. A contenere il prezzo di listino, un ruolo cruciale lo ha - com'&egrave; noto - la tipologia di batterie impiegate. Dal 2026 Renault, attraverso Ampere, avr&agrave; accesso a celle prodotte in Europa (da LG Energy Solutions e da Catl), con chimica al LFP. &nbsp;       

Accessibilit&agrave; di acquisto, praticit&agrave; e contenuti tecnologici davvero utili. La "formula Dacia" &egrave; vincente sul mercato e verr&agrave; applicata anche alla seconda elettrica in arrivo, la Sandero

Dacia Sandero sarà anche elettrica e fedele al suo DNA

Il futuro del settore automotive &egrave; uno dei temi principali che affronta il numero del magazine Auto in edicola questo mese. Il settore sta attraversando un periodo decisamente difficile, la transizione verso l&rsquo;elettrico voluta dal Parlamento Europeo, non sta procedendo come previsto e l&rsquo;aumento dei prezzi delle vetture endotermiche, ibride o full hybrid, ha rallentato le vendite. In Italia il mercato dell&rsquo;auto nel 2024 &egrave; terminato con un segno negativo ed &egrave; fondamentale quindi trovare delle soluzioni per invertire questa tendenza. Una situazione che non &egrave; solamente italiana ma anche europea con il rischio di cassa integrazione nelle fabbriche se non addirittura la loro chiusura come &egrave; accaduto in Belgio per uno stabilimento di Audi.  Purtroppo il Parlamento Europeo non sembra cos&igrave; disposto a rivedere scadenze e multe per cercare di risolvere la crisi del settore. Sul magazine in edicola vengono analizzate le situazioni e le proposte fatte da alcuni Governi tra cui quello italiano. Situazioni che vengono analizzate anche con gli opinionisti del magazine per avere anche punti di vista diversi su queste tematiche cos&igrave; importanti.  Car of The Year, tutto sull&#39;edizione 2025  Nel numero del magazine Auto in edicola i lettori troveranno anche tutto sulla vincitrice del premio The Car of The Year. Renault 5 E-Tech e le &ldquo;gemella&rdquo; Alpine A290 sono state elette da una giuria di 60 giornalisti europei in rappresentanza di 23 nazioni. Nel servizio tutti i voti dei giurati e le motivazioni che hanno permesso alle due vetture di superare la Kia EV3, seconda classificata, e la Citroen C3/eC3, sul gradino pi&ugrave; basso del podio. Ma sono tantissime anche le anteprime dalle case auto su questo numero.  Tante prove e test sul nuovo Auto  Dalla Toyota Land Cruiser, con il primo test nel deserto della Tunisia alla nuova Volkswagen Golf eHybrid, una plug-in da 272 cavalli che viaggia in elettrico fino a 120 chilometri. Ma anche Subaru Forester, Jaecoo 7 e Opel Frontera. Tra le auto a zero emissioni i giornalisti di Auto hanno guidato la Abarth pi&ugrave; potente, la 600e, e la Skoda Elroq 85 e le anteprime della Toyota Urban Cruiser, Mazda 6e e DS N&deg;8.  Il Centro Prove di Auto questo mese ha provato vetture decisamente interessanti come la nuova Lamborghini Revuelto la supersportiva ibrida da 1.015 cavalli che raggiunge i 100 km/h in soli 2&rdquo;54. Ma per chi vuole vetture prestazionali a cifre pi&ugrave; abbordabili da non perdere la prova della Tesla Model 3 Performance, kLelettrica da 460 cavalli al prezzo di poco inferiore ai 58mila euro. Per chi vuole invece auto per tutti i giorni ecco le prove di Lancia Ypsilon Hybrid, Volkswagen Tiguan 1.5 e Fiat 600 Hybrid che &egrave; in palio tra gli abbonati del mensile. Basta infatti sottoscrivere un abbonamento a l mesile che si pu&ograve; partecipare all&rsquo;estrazione e, se si &egrave; fortunati, salire a bordo di una fiammante Fiat 600 Hybrid.  Ma il magazine Auto questo numero porta i lettori anche a scoprire due realt&agrave; mito del mondo automotive. Un viaggio all&rsquo;interno della fabbrica Rolls-Royce, o meglio nell&rsquo;atellier dove l&rsquo;artigianato permette di realizzare delle opere uniche. L&rsquo;altra realt&agrave; che i giornalisti di Auto faranno vivere al lettore &egrave; il G-Class Experience Center, ovvero il &ldquo;parco giochi&rdquo; riservato ai possessori o agli appassionati del fuoristrada mito, la Mercedes Classe G. Percorsi off-road, guadi estremi e percorsi impegnativi per scoprire le doti di questa vettura. Ma Auto vi porta anche nel futuro della mobilit&agrave; con la democar Renault Embl&egrave;me che unisce la propulsione elettrica a quella a idrogeno.  Come sempre un numero ricco e tutto da...leggere! 

Il numero di febbraio 2025 &egrave; in edicola con tante novit&agrave;: un appfondimento sull&#39;Auto dell&#39;Anno 2025, la prova della Lmborghini Revuelto e della Fiat 600 Hybrid, inchieste e tanto altro ancora

Il nuovo numero di Auto &egrave; in edicola: inchieste, news e prove esclusive

All'edizione 2025 di The Car of The Year 2025 hanno trionfato Renault 5 e la sua gemella elettrica Alpine A290, davanti a Kia EV3 e Citroen C3. Grande delusa l'Alfa Romeo Junior, ultima. Guarda qui l'analisi del voto di Alberto Sabbatini

Perché Renault 5 e Alpine A290 sono Auto dell'Anno 2025

La Renault 5 E-Tech Electric, e la sua gemella sportiva Alpine A290, hanno vinto l&#39;edizione 2025 di Car of The Year. L&#39;incoronazione della nuova Auto dell&#39;Anno &egrave; arrivata dal Belgio, durante l&#39;apertura del Salone di Bruxelles. Per Renault &egrave; un successo importante perch&eacute;m porta a casa il prestigioso premio per la seconda volta consecutiva, dopo aver vinto con la Scenic E-Tech Electric nel 2024.    Perch&eacute; Renault 5 e Alpine A290 hanno vinto  Renault 5 e Alpine A290 hanno convinto i 60 giurati in rappresentaza di 23 Paesi europei e battuto la concorrenza di Alfa Romeo Junior, Citroen C3, Cupra Terramar, Dacia Duster, Hyundai Inster e Kia EV3 per la loro filosofia che va ben oltre il senso di operazione nostalgia che ha diretto la mano dei desiger. A uno stile, infatti, che ha furbi richiami all&#39;inconfondibile utilitaria lanciata nel &#39;72, un successo da 9 milioni di esemplari venduti in 24 anni di carriera, la Losanga ha abbinato moderne soluzioni tecnologiche.    Renault 5 e Alpine A290, le caratteristiche  Nate sulla piattaforma specifica AmpR Small, la R5 &egrave; lunga 3,92 metri, larga 1,77 e alta 1,49 metri. Spoiler e carraggiate allargate, invece, cambiano di poco le dimenisioni dell&#39;Alpine, lunga 3,97 metri, larga 1,83 e alta 1,51. Per la R5, la versione pi&ugrave; potente &egrave; spinta da un motore da 150 cv con batteria da 52 kWh per autonomia dichiarata da 410 km, mentre la versione meno spinta ha motore da 130 cv, batteria da 40 kWh e automia dichiarata da circa 300 km. A inizio 2025 &egrave; previsto anche l&#39;arrivo di una versione di accesso, da 95 cv, a meno di 25.000 euro. Pi&ugrave; cattiva l&#39;Alpine A290, che per impostazione si presenta come una hothatch elettrica. Il motore ha due step di potenza, da 180 o 220 cavalli, in entrambi i casi alimentato dalla batteria da 52 kWh, che garantisce autonomie dichiarate, rispettivamente, di 380 e 36k km.  Come sono fatti gli interni  Anche gli interni sono pensati come un mix tra ieri e oggi. Per la R5, i richiami all&#39;antenata sono evidenti nel rivestimento imbottito a fasce verticali della plancia, mentre &egrave; nel comparto digitale la parte moderna. Dietro al volante, infatti, c&#39;&egrave; il doppio display per strumentazione, da 10,25&quot;, e infotelematica, da 10,1&quot;, con software basato su Android Automotive che integra i servizi di Google, ma soprattutto implementato con l&#39;intelligenza artificiale che interagisce con i passeggeri traminte il comando vocale di attivazione &quot;Ehi, Reno&quot;. L&#39;Alpine A290 si differenzia nell&#39;arrendo interno principalmente per i sedili sportivi, volante in pelle tagliato in basso sul quale spicca il tasto rosso OV sulla razza destra che attiva il boost di potenza per 10 secondi.  Renault, Albo d&#39;Oro  Per la Casa della Losanga &egrave; l&#39;ottavo Car of The Year. Il primo &egrave; del 1966, con la Renault 16, seguito nel 1982 dal secondo con la Renault 9. La prima serie della Clio, nel 1991 aveva portato a tre i successo, con il poker firmato dalla Scenic nel 1997. Nel 2003, la Megane aveva portato a 5 i succesi, diventati poi sei con il nuovo successo della Clio nel 2006. La Scenic E-Tech Electric, nel 2024 la &quot;magnifica settima&quot;. E&#39; la seconda volta, nei 62 anni di storia di Car of The Year, che una Casa fa &quot;back-to-back&quot;.&nbsp;Prima di Renault, infatti, ci era riuscita solo Fiat, con i successi di Punto nel 1995 e Bravo nel 1996.  The Car of The Year 2025, il podio  Il podio finale ha visto, la Renault 5 vincere con 353 punti, battendo la Kia EV3 che ha ottenuto 291 punti, seguita dalla Citro&euml;n C3-&euml;C3 con 215 punti. Al quarto posto si &egrave; classificata la Dacia Duster (172 punti), al quinto posto, a sole quattro lunghezze dalla Hyundai Inster (168 punti), al sesto posto la Cupra Terramar (165 punti) e al settimo posto l&#39;Alfa Romeo Junior, con 136 punti. 

La piccola francesce, assieme alla sua gemella sportiva Alpine 290, ha vinto l&#39;edizione 2025 del premio pi&ugrave; ambito dell&#39;industria automobilistica

Car of The Year 2025, Renault 5 E-Tech Electric &egrave; l&#39;Auto dell&#39;Anno

        Iniziato il 2025, con esso iniziano anche a "pesare" i grammi di emissioni di CO2 di ogni singola auto venduta da ciascun costruttore in Europa. Mentre si attende l'avvio dei lavori e una decisione sul rinvio degli obiettivi sull'abbattimento delle emissioni nel 2025 o la neutralizzazione delle relative multe, il mercato dei crediti sulle emissioni di CO2 rivela le prime mosse. Tesla vende, Stellantis e molti altri comprano Rivela l'aggregazione intorno a Tesla di Stellantis, Toyota, Subaru, Ford e Mazda per beneficiare dei crediti maturati dall'azienda californiana. Ovviamente, un beneficio a titolo oneroso, visto il pagamento al brand statunitense dei crediti per neutralizzare le proprie di emissioni inquinanti. Vi sar&agrave; tempo, secondo quanto rivelato da un documento diffuso in sede europea, fino al 5 febbraio per aderire al pooling intorno a Tesla. Fino al 7 febbraio, invece, per beneficiare dei crediti maturati da Polestar, che insieme a smart e Volvo ceder&agrave; a Mercedes parte dei crediti. Marchi, questi ultimi, che in comune hanno un elemento: la presenza - differenziata per quote percentuali - di Geely quale azionista. Gli obiettivi che i gruppi automobilistici devono realizzare, secondo le norme europee ancora da discutere e rivedere, &egrave; di un abbattimento delle emissioni fino a 93,6 g/km di CO2. Un valore calcolato sull'effettivo volume di auto vendute. Ogni grammo di CO2 al chilometro oltre questa soglia verr&agrave; sanzionato per 95 euro, moltiplicato il volume complessivo delle auto vendute nel 2025. Il rischio &egrave; di una pioggia di multe da parte dell'Europa verso l'industria dell'auto nel suo insieme, quantificata nell'ordine dei 13 miliardi di euro, pi&ugrave; 2 miliardi relativi ai veicoli commerciali. Emissioni e percentuali di vendita di auto elettriche In attesa che a Bruxelles passi una linea di flessibilit&agrave; e vantaggiosa per l'industria dell'auto, ecco tornare lo strumento dei crediti sulla CO2. Una delle varie leve a disposizione delle case auto per evitare di incorrere in sanzioni. Nei mesi scorsi, prima Ford e poi Stellantis non hanno fatto mistero come l'alternativa fosse (anche) il ricorso alla riduzione dei volumi di auto termiche vendute. Questo, per far rilevare maggiormente la quota di elettriche commercializzate. Nel caso Stellantis, il mix europeo di volumi con auto full electric da realizzare nel 2025 &egrave; pari al 21% sul totale del venduto. Un'accelerazione non da poco se paragonata al 12% del mix realizzato nel 2024. Laddove i volumi assoluti delle elettriche vendute non decollano - e la domanda debole del mercato &egrave; un ostacolo, insieme all'assenza di incentivi -, ridurre i volumi di auto termiche contribuisce a incrementare il peso percentuale delle auto a batteria. Costruttori che andranno a ritagliare specifiche politiche di produzione e commercializzazione su ogni singolo mercato europeo, per sfruttare al massimo il potenziale di ampliamento dell'offerta elettrica. I valori di emissioni medie in Italia Quanto allo scenario italiano, il 2024 si &egrave; chiuso con un dato medio di emissioni di CO2 rilevato da Dataforce in 120,4 g/km sul totale delle auto vendute, le oltre 1,5 milioni di vetture. Per Polestar, Tesla e Leapmotor a quota 0 g/km, vi sono costruttori - tra quelli che beneficeranno dei crediti, singolarmente o in veste di gruppo automobilistico - compresi in un arco che va, ad esempio, dai 100,9 g/km di Volvo ai 178,3 g/km di Subaru.&nbsp; Nello specifico, questi alcuni dei valori rilevati in Italia: Toyota - 103,6 g/km; Lancia - 109,4 g/km; Fiat - 114,7 g/km; Jeep - 117,7 g/km; Peugeot - 117,9 g/km; Opel - 120,4 g/km; Mazda - 123 g/km; Citroen - 124,5 g/km; DS 125,8 g/km; Ford - 129,7 g/km; Mercedes - 131,9 g/km; Alfa Romeo - 136,2 g/km.       

Aspettando le decisioni del legislatore europeo, sul rinvio dei target 2025 o la neutralizzazione delle multe, ritorna il mercato dei crediti venduti dai costruttori di sole auto elettriche

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